11 novembre 2017 – Con una grande cerimonia di apertura fatta di simposi, performance, concerti, spettacoli di danza e arti visive di rinomati artisti classici e contemporanei, si inaugura oggi l’attesissimo Louvre Abu Dhabi, vera e propria cittadella artistica volta ad aprire sempre di più il Paese all’arte con un’esposizione universale che celebra lo scambio culturale e la diversità attraverso civiltà e culture.
Situato su Saadiyat Island ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti (EAU), è stato infatti progettato come una città-museo dall’architetto francese Jean Nouvel, dove si può passeggiare attraverso le promenade affacciate sul mare sotto la cupola composta da quasi 8.000 stelle metalliche che, sotto ai raggi del sole, creano l’effetto di una suggestiva pioggia di luce.
In mostra un’ importante raccolta di opere d’arte e reperti, e prestiti provenienti da selezionati musei francesi che oscillano dalla preistoria all’arte contemporanea, oltre alla programmazione di diverse esposizioni temporanee: quella inaugurale, From One Louvre to Another: opening a museum for everyone, prenderà il via il 21 dicembre 2017 e traccerà la storia del Musée du Louvre parigino attraverso dipinti, sculture, arti decorative e altri pezzi dalle sue stesse collezioni e dal Château de Versailles.
Nato da un accordo intergovernativo stipulato nel 2007 tra Abu Dhabi e la Francia, il museo, primo del suo genere nel mondo arabo, comprende il prestito del nome del Musée du Louvre per trent’anni e sei mesi, quello di trecento opere per dieci anni da tredici istituzioni francesi, e mostre temporanee per quindici anni.
Un passo rilevante per questo paese di ex pescatori di perle, che nonostante la giovane età vanta il ritrovamento di reperti archeologici dell’età del bronzo, e che, tra antiche fortezze, lussuosi resort nel deserto e oasi caratterizzate dalla coltivazione dei datteri, punta con decisione alla ricerca delle sue radici. Pensando sempre molto in grande. Tanto da ottenere perfino il Louvre.
Un amore viscerale per la sua terra. Che quest’anno vuole cantare a squarciagola all’Italia intera. Per questo il suo benvenuto al 2015 sarà a Napoli con Capodanno con Gigi D’Alessio, quattro ore di concerto nella storica Piazza del Plebiscito (con ingresso libero e diretta dalle 21.00 su Canale 5 e RTL 102.5) in compagnia di tanti colleghi con cui duettare, spettacolari fuochi d’artificio a cui assistere e azioni solidali da compiere, come la raccolta fondi a favore della Fondazione Santobono Pausilipon per la ristrutturazione del Pronto Soccorso del polo pediatrico ospedaliero, allo scopo di realizzare spazi a misura dei bambini. E tante celebri canzoni legate a ogni regione dello stivale per fare gli auguri all’Italia intera. “La mia Napoli e la mia Campania per me sono come una grande madre, raggiungendole dal mare è come se il golfo ti avvolgesse in un abbraccio. Purtroppo però sono anche una terra ferita, che deve assolutamente rinascere. Per questo il mio show deve essere qualcosa di più importante di una grande festa di Capodanno: non possiamo più permettere che il 1° gennaio torni tutto come prima. Se la Campania si riprende, se torna a essere sicura, accogliente e produttiva, non può che far bene anche al resto d’Italia. A questo scopo promuoverò per tutto il 2015 anche il progetto “Campania SiCura”, a favore dell’esportazione nazionale e internazionale delle eccellenze regionali: prodotti tipici come mozzarella e pomodori, pizza e limoncello, devono tornare a essere apprezzati anche oltreconfine”.
Chi ha detto che i musei sono noiosi, antiquati e ingessati? Il mondo è pieno di esposizioni originali e interessanti, divertenti e fantasiose, in cui aggirarsi è un autentico e sorprendente piacere.
Ecco una selezione di quelli più insoliti e curiosi, assolutamente da non perdere se vi trovate nei paraggi.
Castelnuovo Rangone (Modena/Italia):Il Museo della Salumeria
Festeggia i suoi primi dieci anni il MuSa, primo museo della salumeria in Italia nato, ovviamente, nel cuore di quell’appetitosa Food Valley emiliana che sfoggia storia e sapori dei suoi numerosi gioielli gastronomici territoriali.
Nato per mano della storica Villani Salumi allo scopo di valorizzare e tramandare l’arte e l’artigianalità della salumeria, il gustoso museo multimediale, in continua evoluzione, custodisce testimonianze materiali, immagini, video, storie delle produzioni e antichi macchinari, raccontando aromi e sapori, maestrie e tecniche, territorio e mestieri. Con un settore dedicato anche alla storia di famiglia e a quella dei salumi italiani tipici di ogni specifico territorio, che l’azienda interpreta sapientemente attraverso produzioni ad hoc.
A sottolineare questo decimo compleanno, l’esposizione di una copia originale dell’Editto della Mortadella, emanato dal Cardinal Farnese nel 1661, che ne regolamentava ricetta e luogo di produzione rigorosamente all’interno delle mura bolognesi. E al quale l’azienda è rimasta fedelissima su entrambi i fronti.
Amsterdam (Olanda): Il Museo dei Diamanti
Interamente dedicato ai migliori amici delle ragazze, come cantava Marilyn Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde”, il museo offre, suddivisa in otto sale, una preziosissima collezione che annovera i diamanti più grandi del mondo, quelli autentici sfoggiati da attrici e nobildonne, e alcune riproduzioni di gioielli celebri, come ad esempio quelli della famiglia reale olandese tramandati da generazioni. E poiché da quattrocento anni la città è sede della Borsa dei Diamanti e centro della loro lavorazione e commercio, c’è anche un’interessante documentazione video sulla loro storia e industria che ne illustra l’estrazione e la trasformazione da pietra grezza a incantevole gioiello, la caratura, le modalità per distinguere gli autentici dai falsi e le curiosità su quelli colorati molto rari e ricercati, come il brillante giallo di Tiffany indossato da Audrey Hepburn per la presentazione di “Colazione da Tiffany”.
Aggius (Olbia-Tempio/Italia):IlMuseo del Banditismo
Nel piccolo e fascinoso borgo dell’entroterra gallurese, noto fino a metà Ottocento come il paese più sanguinario dell’intera Sardegna in quanto vero e proprio epicentro del banditismo locale dovuto soprattutto a faide familiari e contrabbando, oltre che all’eliminazione degli odiati messi esattoriali, il museo, allestito nel palazzo della vecchia pretura in pieno centro storico, racconta con un percorso di quattro sale la lunga storia del banditismo attraverso documentazioni reali come armi, foto segnaletiche, schede ed effetti personali, sentenze ufficiali di condanna; una teca è appositamente dedicata al bandito Sebastiano Tansu, diventato noto come il Muto di Gallura. A poca distanza c’è la Rampa di li Pazi, una scalinata dove si cercava di risolvere le faide mettendo pace tra le parti con funzioni religiose e pranzi conviviali, spesso, però, senza successo.
Las Vegas (Nevada):Il Museo del Selfie
Dopo il grande successo del primo allestito a Hollywood, arriva al Miracle Mile Shop di Las Vegas il secondo Museum of Selfies, una realtà interattiva alla scoperta della storia degli ex autoscatti che parte dalla loro antica nascita – ebbene sì, non sono affatto stati inventati con l’avvento dei social- per condurre fino al loro attuale sviluppo, che offre ovviamente ampia possibilità di fotografarsi al suo interno in maniera decisamente fantasiosa. Non mancano le installazioni memorabili della sede hollywoodiana, come il trono interamente composto da selfie stick tratto della serie “Game of Thrones”, la piscina piena di Emoji, e il simbolico Davide di Michelangelo caduto in terra.
Varsavia (Polonia):Il Museo della Vodka Polacca
Nel suggestivo complesso ottocentesco dell’ex fabbrica della vodka “Koneser”, una tra le maggiori del Paese, il museo, unico al mondo dedicato alla bevanda, racconta la lunga storia della sua produzione, consumo e usanze attraverso filmati, installazioni multimediali e documentazioni, mettendo in luce il suo saldo legame con la storia, le tradizioni e i costumi della nazione; vengono organizzati anche workshop per scoprire le differenze di sapore e aroma tra le varie tipologie prodotte esclusivamente da cereali o patate della tradizione agroalimentare locale, imparare le regole per servirle e le modalità di abbinamento con le diverse pietanze. Non mancano ovviamente, al suo interno, i luoghi per degustarla, soprattutto con cocktail a base di vodka. L’ingresso è riservato solo ai maggiorenni.
Polesine Parmense (Parma/Italia):Il Museo del Culatello e del Masalén
All’Antica Corte Pallavicina della celebre famiglia Spigaroli, ex mezzadri di Giuseppe Verdi e ora noti ristoratori, il museo racconta una delle tradizioni gastronomiche contadine più rappresentative del territorio, chiamato appunto anche Terra del Culatello, che mette al centro la figura del maiale, con approfondimenti su quello tipico nero del parmense, attraverso oggetti dell’attività contadina, mappe antiche, documentazione cartacea, fotografica e video; cuore del museo un ampio spazio sotterraneo dedicato ai segreti del Culatello, che ne racconta la storia, le caratteristiche, le modalità di lavorazione e conservazione, e il rituale di degustazione, oltre a custodire una gustosa galleria di esemplari che stagionano nell’umidità e nella penombra. Concludendo il percorso con un’immancabile degustazione alla sala dell’Osteria.