Aggiungi un posto a tavola, il messaggio eterno del non-viaggio

0
Share

di Grazia Garlando
Il viaggio dei viaggi, quello per vincere il diluvio universale e ricreare da zero un mondo che gli uomini hanno fatto a pezzi. Un viaggio che non si farà, per l’ammirevole ostinazione di don Silvestro nel non voler abbandonare la sua gente, per quanto ingrata, egoista e voltafaccia: “…io devo restare in mezzo alla gente che è la mia gente, la devo accettare in tutto e per tutto, nel bello e nel brutto perché questo è l’amore secondo me…” canta in un coraggioso atto di ribellione a Dio che gli intima di rifugiarsi nell’arca insieme soltanto all’adorante Clementina.
E torna alla mente un’intervista rilasciata dagli autori Garinei & Giovannini nel 1975, dopo il clamoroso successo delle prime rappresentazioni di Aggiungi un posto a tavola, scritta soltanto l’anno precedente: “Forse lo spettacolo ha toccato le corde giuste al momento giusto: parlava di un diluvio mentre eravamo dentro un ciclone, mostrava un barlume di luce mentre eravamo nel buio di un tunnel, e finiva su una nota di speranza e di solidarietà. Sono cose che contano, in tempi di egoismo e ostilità feroci.”
Facile che sia proprio questo, oggi ancora più attuale di allora con la sua denuncia della grettezza umana pronta a cambiare rotta in un attimo secondo il proprio tornaconto personale, l’ironia sul non viaggio02potere della Chiesa, il messaggio sull’assurdità del celibato messo in discussione da Dio stesso, il segreto dell’intramontabile commedia musicale magistralmente interpretata, all’epoca, da un cast eccezionale capitanato da Johnny Dorelli – don Silvestro, e poi ripetutamente riproposta nel tempo fino a trovare nel ruolo, come a chiudere il cerchio, suo figlio Gianluca Guidi, in una straordinaria interpretazione in cui sembrava di rivederlo come per magia.
E che torna invece ancora una volta nella nuova edizione della Compagnia dell’Alba, autorizzata dagli autori e dagli eredi, e diretta da Fabrizio Angelini, che ha curato l’intero progetto insieme al nuovo don Silvestro – Gabriele de Guglielmo, anche direttore musicale. Una compagnia giovane e brillante, talentuosa e professionale, che tenendo la scena con maestrìa e padronanza e cantando sempre rigorosamente dal vivo, riesce a ricreare intatta tutta l’energia e la poesia, il divertimento e la magia di questo cult del teatro musicale italiano che da ormai quarant’anni riscuote un successo mondiale. Per la sua eterna attualità, il suo messaggio potente, la sua poesia raccontata cantando e ballando che non smette di emozionare.
Attualmente in scena al Teatro della Luna di Milano fino al 17 novembre, con Arianna special guest nel ruolo della giovane Clementina perdutamente innamorata del parroco, proseguirà poi in tutta Italia fino al prossimo marzo. Con la colomba bianca che scenderà dall’alto, ogni sera, ad aggiungere il suo posto a tavola.

Related Posts