31 marzo 2017 – A vent’anni dall’enorme successo ottenuto con uno dei programmi più cult degli anni Novanta, Alessandro Greco torna alla guida di Furore, il fortunato game show musicale in onda da oggi in prima serata su Rai Due, affiancato questa volta dagli esilaranti Gigi e Ross. Una vera e propria festa in musica, coinvolgente e travolgente, sorretta da quell’inesauribile carica di energia e adrenalina che ha accompagnato a lungo il conduttore tarantino nei suoi tanti spettacoli di piazza che gli hanno permesso di viaggiare a lungo su e giù per l’Italia. E infatti, anche se amo moltissimo farlo per passione, meglio se senza destinazione e organizzazione prestabilite, la gran parte dei miei spostamenti è stata da sempre legata al mio lavoro, dal momento che ho cominciato a esibirmi da giovanissimo in quegli spettacoli itineranti di piazza che, soprattutto al centro-sud, sono una realtà molto solida. Quindi hai visitato l’intero stivale… Non proprio. Perché pur avendo girato tantissimo, spesso vedevo solo la piazza in cui mi esibivo e l’hotel in cui dormivo, perché il giorno dopo già ripartivo per la destinazione successiva senza avere il tempo di fermarmi a fare il turista. Per questo mi piacerebbe molto ripercorrere quegli stessi itinerari per poterli visitare davvero. Qualcuno in particolare? Sicuramente privilegerei quelli italiani. Perché credo che prima di andare all’estero bisognerebbe esplorare a fondo la nostra splendida Italia. Ci sono un’infinità di posti incredibili. E molti stanno finalmente ottenendo il gradimento che meritano. Ad esempio la tua Puglia… Beh, è proprio il caso di dirlo: da un po’ di tempo la mia Puglia sta veramente facendo furore!
di Grazia Garlando 8 gennaio 2016 – Doveva essere una conferenza stampa. E invece si è trasformata da subito in un vero e proprio happening. Fin da quando i due mattatori hanno fatto il loro ingresso in sala distribuendo ai giornalisti chiavette USB graziosamente confezionate in involucri bianchi come bomboniere. Del resto, nessuno dei presenti aveva alcun dubbio, considerato che si era al cospetto di due personalità mica da poco, come quelle di Claudio Baglioni e Gianni Morandi. Due professionisti navigati, due cuori entusiasti, due anime belle. L’occasione è l’annuncio del proseguimento del fortunatissimo progetto “Capitani Coraggiosi”, vale a dire i dodici concerti-evento romani tenuti a settembre all’Arena del Foro Italico, con un successo a dir poco travolgente. E quindi anche per questo nessuno dubitava minimamente del rapido arrivo della part two. Che adesso, però, si amplifica in un tripudio di date su e giù per l’Italia in continuo aumento per l’enorme richiesta (sono già stati venduti oltre 105.000 biglietti e arrivano inviti anche dall’estero), nel doppio album dal vivo in uscita il 5 febbraio Capitani Coraggiosi – Il Live (Sony Music) realizzato durante gli show romani e disponibile in tre versioni (classica, deluxe con prove in studio e dvd, vinile), e perfino nel programma radiofonico #RadioCapitaniCoraggiosi, in diretta su RTL 102.5 da stasera per cinque venerdì dalle 19 alle 21, naturalmente audio e video, nel quale i due chiacchierano, cantano, rispondono alle telefonate e improvvisano a più non posso. Insomma, i Capitani Coraggiosi salperanno il 19 febbraio da Padova, ma non si sa quando toccheranno nuovamente terra. “Del resto – sottolinea Baglioni – questo tour non è solo un impegno professionale, ma un vero e proprio viaggio umano”. Un viaggio che li ha portati alla scoperta personale l’uno dell’altro, facendo crescere tra loro un’amicizia forse perfino inaspettata, e che dietro all’ironia e agli straletti di facciata nasconde, neanche tanto bene, una meravigliosa complicità. “Dopo una vita da colleghi, ho finalmente conosciuto l’uomo Claudio, rispettoso, generoso e premuroso – conferma Morandi – Non che l’artista sia da meno: all’inizio di questa avventura pensavo “ok, lui scriverà anche dei testi incredibili, ma io sono un cantante e me lo mangio in un attimo”. Chi avrebbe mai immaginato che avesse una vocalità e un’estensione di quel genere?”
“Lui invece è indistruttibile, credo che esista da prima del Big Bang – replica Baglioni – Gli invidio molto la vivacità e l’energia: alle sette del mattino va sempre a correre le sue mezze maratone, come se i concerti non fossero già abbastanza. E sarebbe capace di restare sul palco per ore a salutare i fans uno per uno. Ma intanto io mi sono finalmente tolto un’enorme soddisfazione: nel 1970 avevo scritto proprio per Gianni la canzone “Chissà se mi pensi”, ma lui non l’ha voluta incidere e io ci sono rimasto malissimo. Il fatto che adesso si trovi a cantare oltre una ventina di pezzi miei è una bella rivincita. Ha perfino promesso che adesso scriverà i miei prossimi brani”.
“Sì, ma intanto tra un anno e mezzo farò un disco nuovo e busserò sicuramente alla sua porta per farmi scrivere qualcosa. Anche se una delle difficoltà maggiori che ho incontrato sono state proprio le sue canzoni, molto più difficili delle mie, con tutte quelle parole…” ribatte Morandi. Che improvvisamente si dilegua, per ricomparire un istante dopo con in mano due chitarre. Non importa che in questo momento si trovino nella piccola sala di un hotel milanese, invece che sui grandi palchi di arene e palazzetti circondati da musicisti e tecnologia: hanno una gran voglia di cantare. E di divertirsi. E così i giornalisti si ritrovano, invece che a porre domande, a cantare insieme a loro pezzi inossidabili ancora e sempre da brivido, come E tu come stai?, Scende la pioggia, Poster, scivolando poi via via sulle note trascinanti di Andavo a cento all’ora e W l’Inghilterra, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte e Porta Portese. Non c’è dubbio che il vero spettacolo siano loro, con il loro entusiasmo e la loro vitalità, con quelle voci così diverse che si fondono in contrasti spesso improbabili quanto accattivanti, con i loro brani immortali che hanno scritto una parte tanto importante della storia della musica italiana. Due ragazzi irresistibili che dopo cinquant’anni di carriera sono ancora capaci di divertirsi, di emozionarsi, di sperimentarsi. E che il pubblico non può fare a meno di riconoscere ancora e sempre. Loro provano a spiegarlo così: “Abbiamo vissuto il momento migliore della musica, che vedeva in pista anche nomi come Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan. Fare musica significava avere una bella intuizione melodica, cantarla e suonarla. Le nostre canzoni fanno parte della memoria collettiva, le mamme le hanno insegnate ai figli. Forse non è più arrivato niente di tanto dirompente da cancellare quello che è stato”.
Poi attaccano Se perdo anche te. E questa insolita conferenza stampa termina immancabilmente con una sentita standing ovation. Oltre che con un brindisi beneaugurale, che accompagna i Capitani Coraggiosi a prendere nuovamente il largo. Foto di Angelo Trani
Un amore viscerale per la sua terra. Che quest’anno vuole cantare a squarciagola all’Italia intera. Per questo il suo benvenuto al 2015 sarà a Napoli con Capodanno con Gigi D’Alessio, quattro ore di concerto nella storica Piazza del Plebiscito (con ingresso libero e diretta dalle 21.00 su Canale 5 e RTL 102.5) in compagnia di tanti colleghi con cui duettare, spettacolari fuochi d’artificio a cui assistere e azioni solidali da compiere, come la raccolta fondi a favore della Fondazione Santobono Pausilipon per la ristrutturazione del Pronto Soccorso del polo pediatrico ospedaliero, allo scopo di realizzare spazi a misura dei bambini. E tante celebri canzoni legate a ogni regione dello stivale per fare gli auguri all’Italia intera. “La mia Napoli e la mia Campania per me sono come una grande madre, raggiungendole dal mare è come se il golfo ti avvolgesse in un abbraccio. Purtroppo però sono anche una terra ferita, che deve assolutamente rinascere. Per questo il mio show deve essere qualcosa di più importante di una grande festa di Capodanno: non possiamo più permettere che il 1° gennaio torni tutto come prima. Se la Campania si riprende, se torna a essere sicura, accogliente e produttiva, non può che far bene anche al resto d’Italia. A questo scopo promuoverò per tutto il 2015 anche il progetto “Campania SiCura”, a favore dell’esportazione nazionale e internazionale delle eccellenze regionali: prodotti tipici come mozzarella e pomodori, pizza e limoncello, devono tornare a essere apprezzati anche oltreconfine”.