Fino a oggi, a tavola, avevo sperimentato, e naturalmente apprezzato, il chilometro zero. Ma ancora non avevo sentito parlare del chilometro buono. L’ho scoperto al ristorante AlMare di Fano (PU), in quelle Marche che sanno bene cos’è la buona tavola, dove in un ambiente candido, solare e molto friendly, con le vetrate talmente affacciate sul mare che sembra quasi di essere in spiaggia, il giovane chef Antonio Scarantino combina la ricca materia prima locale dell’Adriatico da cui prende ispirazione, con prodotti di qualità in arrivo da ogni altro luogo, con un occhio particolare a quelli siciliani tra i quali è cresciuto.
Eccola qui, dunque, la nuova filosofia del chilometro buono: l’Italia intera è ricca di eccellenze, e ogni luogo offre peculiarità gastronomiche davvero uniche, che vanno valorizzate attraverso qualità e creatività, scegliendo accuratamente i fornitori. E così stoccafissi e brodetti vengono scomposti e rivisitati, magari attualizzandoli con metodi di cottura e tecniche globali internazionali, i ravioli si imbottiscono di rana pescatrice e i naselli diventano cubetti, tanto per fare qualche esempio, mettendo le materie prime al servizio della fantasia. Piatti belli a vedersi e buoni a mangiarsi, fino alle sublimi fragole fermentate e ghiacciate, con pepe rosa e crema di latte montata. L’esperimento è riuscitissimo, e assolutamente da provare.
AlMare
Via Ruggero Ruggeri 2, 61032 Fano (PU)
Aperto da martedì a domenica, dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.30 alle 24.00
AlMare, la filosofia del chilometro buono
0