L’una celebra i 150 anni della sua unità, l’altra il Santo Patrono, ed entrambe nello stesso giorno, quel 17 marzo che avvia un long weekend imprevisto e ben accetto alle soglie di una primavera che non ha voglia di arrivare in anticipo. Ottima occasione per unire i festeggiamenti in quell’Isola di Smeraldo in cui i Patrizio di tutto il globo diventeranno per un giorno protagonisti di cortei festosi e variopinti, accendendo l’intero Paese di musica, danze e, perché no, anche di ottima birra. A Dublino, infatti, la Guinness Storehouse, che risuonerà in ogni piano della musica più varia, consegnerà la Vip Pass (Very Important Patrick Pass) a tutti coloro che portano il nome del Santo, indipendentemente dalla nazionalità, che consentirà l’ingresso gratuito; ma le celebrazioni cittadine del Saint Patrick’s Festival 2011, dal 16 al 20 marzo, saranno anche il primo omaggio all’onorificenza recentemente ottenuta di Città della Letteratura UNESCO, tra incontri culturali e letterari, ma anche concerti e danze tradizionali nelle strade www.stpatricksfestival.ie A Belfast l’appuntamento è alla City Hall a mezzogiorno del 17 marzo con quello che è un vero Carnevale di strada, quest’anno sul tema dell’ambiente e dell’inquinamento.
Festa grande anche a Cork, Cobh, Limerick e Sligo, con quattro giorni di teatro di strada, arte moderna e musica country, mentre a Wexford lo strepitoso spettacolo pirotecnico illuminerà i cieli sopra l’antica città dei vichinghi. Il “Saint Patrick’s Trail” Chi vuole conoscere la storia del Santo che cristianizzò l’Irlanda potrà calcare le suo orme lungo il “Saint Patrick’s Trail”, un tracciato attraverso le contee di Armagh e Down, nel nord dell’isola, con oltre trenta siti strettamente collegati sia a lui che all’affascinante passato religioso e culturale del Paese.
La medievale Downpatrick è infatti la culla del culto di San Patrizio, a cui è dedicata sia la magnifica cattedrale in cui è sepolto, che il modernissimo St Patrick’s Centre, centro visitatori dove un itinerario interattivo ricostruisce la sua vita, la cristianizzazione dell’isola e la sua influenza in Europa www.saintpatrickcentre.comMentre ad Armagh, per 1500 anni capitale ecclesiastica d’Irlanda e, per definizione, capitale delle “Terre di San Patrizio”, al St Patrick’s Trian Centre si può scoprire di più sulla sua vita e opere. E per chi proprio non può partire, in Italia il clima effervescente di San Patrizio sarà comunque all’ordine del giorno grazie alla Guinness, che invita a brindare in suo onore in numerosi pub di tante città. Del resto, il simpatico Santo quest’anno si pone perfino nelle inedite vesti di cuoco come protagonista di una campagna promozionale online ideata da Turismo Irlandese in collaborazione con Bord Bia, ente per la promozione dei prodotti alimentari del Paese. Il suo incarico è preparare un pranzo tipico per il St Patrick Day, con i cibi locali più autentici, ma poiché il lavoro e gli ospiti sono tanti deve trovare aiutanti che possano reperire, qua e là per tutta l’isola, gli ingredienti mancanti.
Un invito aperto, dunque, a tutti coloro che, previa iscrizione online al gioco, dovranno cimentarsi virtualmente in quattro prove di abilità in cucina: sfide tradizionalmente irish come l’apertura delle ostriche, la scelta delle giuste materie prime per cucinare un indimenticabile Irish Stew, la preparazione del brown bread e un quiz sui formaggi.
La ricompensa è più che appetibile: un viaggio in Irlanda di una settimana per due persone (volo a/r Aer Lingus, 7 notti in B&B); il secondo premio è un cesto di prodotti gastronomici irlandesi. Per il premio si ringraziano Bord Bia www.bordbia.ie, Aer Lingus www.aerlingus.com e B&B Ireland www.bandbireland.com
Concorso valido fino all’11 aprile 2011, con estrazione finale entro il 30 aprile 2011
Regolamento completo su www.irlanda-sanpatrizio.com
L’Università Ebraica di Gerusalemme ha annunciato la scoperta di oggetti che per la prima volta fanno luce su come il rituale religioso venisse organizzato in Giudea al tempo del Re David.
Durante i recenti scavi nella città fortificata di Khirbet Qeiyafa, adiacente alla valle di Elah, il team dell’archeologo Yosef Garfinkel ha infatti ritrovato una ricca raccolta di ceramiche, utensili in pietra e metallo, e diversi oggetti d’arte di cui molti destinati al culto, oltre a tre grandi stanze che servivano da santuari. Qui l’assenza di immagini cultuali di esseri umani o animali prova che gli abitanti del luogo praticavano un culto differente da quello dei Cananei e dei Filistei, osservando il divieto di immagini scolpite.
Inoltre questi ritrovamenti indicano anche come a quell’epoca fosse già elaborato uno stile architettonico: si tratta infatti di una costruzione tipica delle attività di un regno, prova che la formazione dello Stato, la creazione di una élite, un certo livello sociale e uno sviluppo urbanistico della regione esistevano già ai tempi dei primi re di Israele.
Il professor Garfinkel dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha dichiarato: “E’ la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea risalente al tempo di Re David. Dunque le varie proposte interpretative che negano completamente la tradizione biblica, sostenendo che costui fosse soltanto una figura mitologica, o al massimo un semplice capo di una piccola tribù, si sono dimostrate errate”.