Arrivano dall’Alaska tra dicembre e marzo, con un viaggio di 8-10.000 km a una velocità di 8 km orari, per svernare, riprodursi, partorire e svezzare i loro piccoli nelle acque basse e calde, ricche di plancton e molluschi, delle lagune messicane di Baja California, nella lunga e stretta penisola della Bassa California che separa la costa occidentale del Messico dall’Oceano Pacifico.
Ogni anno ne arrivano 15-20.000, e nonostante quelle acque siano già affollate da tartarughe, leoni marini, delfini, foche, otarie, orche e pellicani, sono proprio le balene grigie, lunghe fino a 14 metri e pesanti 30-40 tonnellate, a ravvivarle con comportamenti assolutamente incredibili: sono infatti talmente mansuete da avvicinarsi alle imbarcazioni dei turisti e lasciarsi accarezzare, lanciandosi in salti, danze e acrobazie fino a schizzare fuori dall’acqua con tutto il corpo, e ricadere sulla schiena con grande esplosione di spruzzi. Poi, alla fine di maggio, intraprendono il percorso inverso, rallentate nella marcia dalla presenza dei neonati, già lunghi 4-5 metri e pesanti 700 kg, per poi raddoppiare la loro stazza in appena tre mesi di allattamento.
Baja California, accarezzando le balene
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