Un villaggio sull’acqua articolato su isole e penisole, mare e fiume, canali e lagune, con abitazioni dotate di posto barca privato e ville con spiaggia privata lagunare, tra piazzette e stradine, ponticelli e percorsi pedonali. Oltre a una riserva marina con parco ornitologico e macchia mediterranea, il tutto inserito tra le pinete di una riserva naturale privata di oltre 350 ettari, lungo quasi tre km di spiaggia sulla costa ionica della Basilicata.
Si chiama Marinagri il singolare complesso turistico ecologico integrato situato a Policoro (MT), a un passo dal Parco Nazionale del Pollino e culla dell’antica Heraclea, una delle più importanti colonie della Magna Grecia di cui ancora oggi è possibile visitare le rovine e il Museo Nazionale della Siritide. Cablata in fibra ottica e all’insegna della domotica, la struttura, dotata anche di un lussuoso hotel, invita a praticare tanto sport, dalla nautica da diporto al canottaggio, dall’equitazione al tennis, mentre è in allestimento una vasta area interamente dedicata agli amanti del golf.
29 novembre 2014 – Lo chiamano il “paese del sogno bianco”. E bianco lo è di certo il comprensorio di Les 2 Alpes, una delle maggiori stazioni per gli sport invernali delle Alpi francesi che inaugura oggi la stagione delle nevi offrendo come di consueto vacanze tra sci, montagna e natura, ma anche shopping, gastronomia e benessere.
Situata tra le Alpi del Nord e quelle del Sud, nel cuore dell’Oisans a un’ora da Grenoble, la celebre stazione dell’Isère che si innalza con le sue vette fino a 3600 mt d’altitudine assicura tante piste sempre innevate naturalmente, destinate a sciatori principianti, intermedi ed esperti, con la particolare caratteristica che più salgono in alto e più sono facili, tanto che il ghiacciaio è curiosamente ideale per i principianti. Dedicatissima agli appassionati di sci alpino, freestyle, freeride e snowboard, con istruttori sempre presenti che propongono corsi per ogni livello e disciplina, la località consente anche esperienze di ruisseling – escursioni sui fiumi ghiacciati con corde e ramponi-, parapendio con gli sci ai piedi, voli in elicottero, escursioni in motoslitta, passeggiate con le racchette da neve, sulle slitte trainate dai cavalli e notturne con le pelli di foca, oltre al pattinaggio e alla piscina. I meno sportivi possono invece visitare i vicini villaggi di Venosc e Mont de Lans con i loro vicoli stretti e lastricati, i campanili, le cappelle e le fontane, alla scoperta delle antiche tradizioni di montagna, partecipare a passeggiate gastronomiche, salire fino alla suggestiva grotta di ghiaccio ai piedi del ghiacciaio, percorrere i 2 km del viale principale costeggiati da esercizi commerciali, rilassarsi nei dieci centri spa e benessere tra saune e hammam, stage dimagranti e massaggi relax, shiatsu e aromaterapia. Senza preoccuparsi dei loro piccoli, che tra il nido, il giardino d’infanzia, il centro divertimenti e l’apprendimento dello sci non sentiranno certo la mancanza dei genitori.
Bastano due o tre giorni per esplorare la piccola e graziosa regione slovena del Prekmurje e vederne le pur numerose attrattive. Prima tra tutte, ebbene sì, le cicogne!
Girando infatti lungo le poco trafficate strade dell’estrema regione slovena dell’est al confine con Austria, Ungheria e Croazia, è impossibile non restare colpiti dai tanti nidi che campeggiano sui tetti delle case, campanili, alberi o pali della luce: costruiti con rami e bastoncini e foderati con fango e paglia, superano il metro di diametro e di altezza, e possono arrivare a pesare fino a 500 kg.
Qui, infatti, la storklja (nome sloveno della cicogna bianca) è di casa, tanto da esserne diventata l’emblema e il simbolo turistico, conquistandosi addirittura l’effigie sulla moneta da un centesimo. Dunque, a chiunque fa piacere che la sua casa o il suo villaggio venga da lei scelto per costruire il nido, sapendo anche che resterà abitato per un paio di decenni, in quanto l’animale è per tradizione simbolo di fedeltà, fecondità e felicità. La gran parte delle coppie resta infatti monogama per tutta la vita, circa tent’anni, e ritorna ogni anno a occupare lo stesso nido: insieme lo costruisce, vi cova e vi alleva amorevolmente i piccoli, che cominciano a volare dopo due mesi, tenendo alta la bandiera di specie migratrice che compie stagionalmente trasferimenti dai luoghi caldi di svernamento a sud a quelli temperati di riproduzione a nord anche di 12.000 km, volando solo di giorno. In primavera prima arrivano i maschi per sistemare i nidi, poi le femmine, mentre a fine estate partono in stormi prima i giovani, poi i maschi e infine le femmine.
Molti sono i significati a lei attributi nel tempo: in Egitto era simbolo di rispetto filiale verso i genitori, in India, Cina e Giappone emblema di longevità, in Grecia era l’animale sacro a Hera, sposa e sorella di Giove e dea del matrimonio, così come a Roma per la corrispondente Giunone. Per tutti, la cicogna è la titolata portatrice dei bambini, dovuto forse al fatto che, osservata in volo mentre costruisce il nido, sembra trasportare nel becco un neonato.
Ed è un vero peccato che dal 1600 la specie abbia cominciato a ridursi drasticamente, fino a scomparire del tutto da parecchie zone. Ma qui, nel piccolo Prekmurje, è ancora più presente che mai. E continua, pur essendo muta per natura, a intrattenere un felice dialogo con gli abitanti semplicemente battendo il becco.