Brooklyn premia un documentario italiano contro le divisioni razziali

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Tutto parte da un viaggio, quello di Francesca Pagani, videoartista milanese approdata a New York per seguire una passione: diventare autrice di documentari. Perché, dichiara, “documentare storie di personaggi attinti dalla vita reale ha un immenso potere, e oltre a essere una forma di intrattenimento, può aiutare la nostra società a diventare più consapevole”.
Dal suo incontro con un rapper di origini israeliane è nato nel 2011 Hip Hop Assaid, lavoro premiato come Best Short Documentary at “The Art of Brooklyn Film Festival”. Racconta la storia di Shneur Hasofer, in arte Describe, un artista ebreo bianco con un beat da giamaicano, la cui missione è quella di superare, attraverso il linguaggio universale della musica, le continue divisioni razziali tra gli ebrei ortodossi e i vicini afro-caraibici a Crown Heights, quartiere caldo di New York.
Su questo tema si sviluppa il collage di immagini di Francesca Pagani. Le sue riprese scorrono veloci al ritmo serrato dell’hip hop, narrano il malessere profondo dei ragazzi del quartiere che raccontano di non aver mai condiviso l’amicizia con un bianco, e ripercorrono le tappe della vita di questo ebreo audace e della sua straordinaria scelta di vita, assolutamente fuori dagli schemi.
Il messaggio che in venti minuti la giovane regista italiana trasmette è che ognuno di noi dovrebbe fare propria la missione di Describe: favorire un clima di tolleranza e di rispetto reciproco, perché come dice Jeff, uno dei ragazzi del quartiere, alla fine “siamo tutti parenti lontani”.

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