Un ‘viaggio americano’ nei luoghi e nei personaggi di culto della musica: si intitola “Autoscatto in 4/4” (Damster Editore) il romanzo di Antonio ‘Rigo’ Righetti, bassista di Ligabue, “nel quale ho messo tutte le mie ossessioni musicali, la mia passione per l’arte della musica e per i Maestri indiscussi dello spirituale nell’arte, da Joe Strummer a Bob Dylan, da Tom Waits a Bruce Springsteen -spiega-; romanzando storie vere mi sono divertito a rendere omaggio a quelli che mi hanno passato il testimone. La storia di Jack Kerouac e Neal Cassidy fa da trait d’union, con il suo monito silenzioso e inequivocabile sul difficile rapporto tra fama e amicizia”.
Al libro, che esce in contemporanea con la serie di concerti “Autoscatto in 4/4 tour”, è allegato un cd contenente l’original soundtrack della lettura.
14 gennaio 2018 – Nelle strade di Palermo lui è ancora più vivo che mai. Perché ci sono voluti la sua integrità, la sua coerenza e il suo sacrificio, vissuti da quel libero sognatore che era, a svegliare finalmente le coscienze e a tirare fuori quel coraggio e quella dignità che lui possedeva in abbondanza anche in tanti altri suoi concittadini.
Perché Palermo è una città meravigliosa, ricca di storia e di arte, con un clima e un mare incantevoli e una cucina che le fa onore. Ma vessata a lungo da un silenzio che, proprio come diceva lui, avvelena l’anima. Un silenzio che oggi, a ventisei anni dal suo sacrificio, sta finalmente facendo rumore. Ben venga quindi il film tv Libero Grassi – A testa alta, in onda questa sera in prima tv su Canale 5, dove a vestire i panni del coraggioso imprenditore tessile ucciso per essersi sempre caparbiamente rifiutato di pagare il pizzo, è un convincente Giorgio Tirabassi, a fianco di Michela Cescon nei panni della moglie Pina Maisano. Un film girato non solo nei suoi luoghi, ma addirittura nella sua stessa casa, per rendere il tutto il più veritiero possibile e ricostruire l’ambiente autentico dell’epoca. Quello in cui Libero Grassi squarciò il silenzio assordante del capoluogo siciliano con il suo grido ostinato di ribellione, nonostante venisse lasciato solo dalla società civile dell’epoca. Qualcuno ci ha provato ad avvicinare la troupe di Mediaset sulla spiaggia di Mondello durante le riprese per infangare ancora la sua memoria insultandolo. Segno che ancora oggi, in quei luoghi, la sua figura divide gli animi. Ma le diverse associazioni e movimenti giovanili nati per portare avanti il suo grandissimo esempio, primo tra tutti Addiopizzo che conta migliaia di aderenti, raccontano che oggi chi rifiuta il ricatto non è più così solo. Che la città si sta sempre più sensibilizzando. Il magistrato Paolo Borsellino diceva che la paura è umana, ma deve anche essere accompagnata dal coraggio. Perciò questo film verrà presentato anche e soprattutto nelle scuole siciliane, tra i giovani che ancora non possono essere a conoscenza della sua storia. Per insegnare a essere liberi. E allora, finalmente, Palermo sarà ancora più bella. Il film è il primo della serie “Liberi Sognatori”, quattro film tv in onda ogni domenica in prima serata su Canale 5 per raccontare le storie vere di quattro figure emblematiche della cronaca italiana – Libero Grassi, Mario Francese, Emanuela Loi, Renata Fonte – che hanno coraggiosamente compiuto il proprio dovere pagando con la vita i loro ideali di verità e giustizia.
30 aprile 2014 – Dopo la première milanese, prosegue nelle sale italiane il tour del film Il Toscanaccio, alla presenza del protagonista e produttore Matteo Marconi e del regista spagnolo Òscar Sánchez H., questa sera ad Arezzo insieme allo special guest Lorenzo Lamas.
La frizzante commedia basata sulla vera storia del suo interprete, e quindi ambientata principalmente a Quarata, paesino toscano immerso nella campagna aretina che gli ha dato i natali, vede la partecipazione di oltre duecento suoi concittadini, famiglia compresa, molti dei quali addirittura ultraottantenni, naturalmente alla loro prima esperienza di fronte a una telecamera.
Tutti a supportare l’esilarante vicenda di Matteo e del suo sogno di girare un film, che lo porterà fino a Barcellona in un viaggio avventuroso ricco di colpi di scena, mettendo a confronto tradizioni e culture del tutto diverse l’una dall’altra.
Un vero e proprio caso cinematografico, che ha esordito al Monte-Carlo Film Festival de la Comédie e si appresta ora a conquistare l’Italia intera attraverso la simpatia irresistibile di Matteo Marconi. E della sua indubbia follia.