28 febbraio 2011 – Era il lontano 1564 quando gli spagnoli portarono in Perù i primi tralci di vite, ritenendo il clima del Paese l’ideale per la coltivazione, soprattutto nella zona di Ica e a Pisco, oggi regione viticola per eccellenza a sud di Lima. Ed è proprio qui che è nata l’acquavite, diventata in poco tempo la bevanda nazionale peruviana, il “pisco” appunto, esportato in tutto il mondo e prodotto da ben 500 viticoltori presenti soprattutto nei dipartimenti di Lima, Ica, Arequipa e Moquegua.
La tecnica di estrazione, di raccolta dell’uva e il processo di fermentazione si tramanda da generazioni: si lascia depositare il succo d’uva nei vasi di fango per 14 giorni, e quando il mosto comincia a fermentare gli zuccheri si trasformano in alcol, il mosto viene trasferito in distillatori e ad una temperatura elevata avviene la distillazione. Dopo un riposo di quattro mesi si imbottigliata e si etichetta. E sono cinque i tipi di Pisco, distinguibili in base al sapore: il Pisco Puro, l’Aromatico, l’Acholado, il Mosto Verde e l’Aromatizzato. Ma anche il vino sta acquistando importanza, tanto che molte cantine di pisco si stanno attrezzando per poterne realizzare di qualità.
Cresce così anche l’interesse dal punto di vista turistico: esistono itinerari alla scoperta delle aree di produzione dell’uva, con visite alle botteghe vitivinicole che “creano” deliziosi pisco e vini eccellenti con un processo ancora artigianale. La Ruta del Pisco si sviluppa lungo il litorale peruviano, da Cañete fino alla zona arenosa di Tacna, passando per Arequipa e le fertili valli di Moquegua, e conduce alla scoperta di antiche botteghe coloniali tra le migliori riserve vitivinicole artigianali del Paese.
Il circuito inizia ad Ica, regione con circa 300 produttori di pisco e oltre 100 botteghe. Poco più a sud si incontra Pisco, che ha dato origine al nome del liquore e dove quindi si può conoscere la storia della produzione della bevanda. Ad Arequipa si visitano la hacienda “El Abuelo” e le botteghe “El Fundador”, dove viene prodotto il pisco “Postigo” con denominazione di origine, e “La Gamio”; immancabile anche una sosta alla bottega “El Chañal” per ammirarne la splendida architettura, malgrado non sia più in funzione. Infine, nella Valle di Moquegua, le botteghe “Biondi”, “Salas”, “Zapata” e “Villegas”.
Nei primi giorni di marzo ha anche luogo il Festival Internazionale della Vendemmia, durante il quale la città di Ica si riempie di allegria con musica e balli, concorsi di musica creola, lotta di galli, mostre di cavalli da passo e un colorito corteo di carri allegorici con ragazze che gettano grappoli d’uva al pubblico.
Ogni anno, il primo sabato di febbraio viene anche celebrata la Giornata del Pisco Sour, cocktail a base di pisco che si ottiene frullando il liquore con succo di lime, zucchero liquido, bianco d’uovo e ghiaccio tritato, e si guarnisce con cannella e gocce di angostura.
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E in Perù è tempo di vendemmia
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