Eataly apre alla pizza, rigorosamente di filiera

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12 marzo 2019 – A Eataly dicono che la pizza è una cosa seria. Dicono che deve basarsi su capisaldi inossidabili quali filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità, oltre che farina, lievito, idratazione, maturazione e cottura.
Ma quel che più conta è che da oggi lo mettono anche in pratica. Perché è proprio oggi che nasce in tutta Italia, in collaborazione con Slow Food, la nuova Pizza Eataly di filiera, proprio come nel 2017 debuttava lo Spaghetto Eataly e nel 2018 il Tiramisù Eataly.
Ma se le farine biologiche italiane macinate a pietra, il pomodoro sardo, l’olio extravergine di oliva, il fiordilatte fresco di giornata, il sale integrale e il basilico italiano che costituiscono i suoi ingredienti basilari mi hanno conquistata già al primo assaggio, tanto più che il lievito in quantità minima, la lavorazione complessiva di almeno cinquanta ore e la cottura delicata assicurano un’indubitabile leggerezza, la grande sorpresa è arrivata in tavola insieme alle nove appetitosissime Pizze del Territorio, create con ingredienti dei Presidi Slow Food e prodotti tipici delle regioni in cui Eataly è presente con le sue pizzerie, e dove dal 19 marzo ognuna introdurrà la propria:

  • MILANO – Bianca con fiordilatte “Miracolo a Milano”, Pannerone di Lodi “Carena” (Presidio Slow Food), pancetta steccata “Bertoletti”, olio evo del Garda DOP “Avanzi”
  • TORINO E PINEROLO – Bianca con fiordilatte “Montoso”, Montebore “Vallenostra” (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo “Roi”
  • GENOVA – Bianca con fiordilatte “Malù”, toma di pecora brigasca “Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca “Roi”
  • TRIESTE – Focaccia con prosciutto San Daniele “Dok dall’Ava” e Montasio fresco “Ca Form”
  • FIRENZE – Focaccia con Mortadella di Prato “Marini” (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP “Il Fiorino” e cavolo nero toscano
  • PIACENZA – Bianca con fiordilatte “Cascina Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini” (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
  • FORLÌ – Bianca con raviggiolo dell’appennino tosco-romagnolo “Boschetto Vecchio”, salsiccia di mora romagnola “Zivieri”, patata emiliana, olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
  • ROMA – Bianca con pecorino caciofiore “Gennargentu”, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo “Coccia Sesto” (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP “La Mola”
  • BARI – Bianca con fiordilatte “Fratelli Tarantino”, burrata “Fratelli Tarantino”, capocollo di Martina Franca “Santoro”, asparago pugliese, olio evo “De Carlo”


Io le ho assaggiate tutte, e davvero non saprei dire quale sia la migliore. Per questo il mio caloroso consiglio è quello di non perdervi l’irresistibile Tour delle Pizze del Territorio, che consentirà di degustare tutte le nove tipologie, oltre alla Margherita Eataly, abbinate a una selezione di birre artigianali ed eccezionalmente riunite per un’unica sera sotto la guida di Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo di Eataly, e dei produttori dei Presìdi Slow Food locali, che sveleranno tutti i segreti della gustosa novità.
Il tour partirà da Eataly Milano Smeraldo il 19 marzo per poi proseguire il 26 a Torino, il 2 aprile a Roma, il 9 maggio a Trieste, il 14 a Bari, il 21 a Genova, il 28 a Forlì, il 4 giugno a Piacenza, l’11 a Pinerolo, e concludersi il 18 a Firenze (tutte le informazioni sul sito Eataly dei diversi punti vendita). Scommettiamo che anche per voi sarà difficile scegliere?

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