30 ottobre 2019 – Pensateci bene prima di rispondere: avete mai mangiato una pizza nel ristorante di un hotel? No, vero? Chissà perché, ma il piatto più amato dagli italiani non trova mai spazio sulle tavole degli alberghi. Almeno fino ad ora. Perché io proprio ieri sera ne ho assaggiate di ottime al NYX Hotel Milan, l’inconsueto urban-deluxe hotel di fianco alla Stazione Centrale, fatte dalle abili mani del maestro pizzaiuolo napoletano Alberto Buonocore. E non è stato un caso. Da oggi, infatti, sia qui che al Leonardo Royal Hotel Venice Mestre la sua ricetta dell’autentica pizza napoletana entra trionfalmente nel menù – gestito dalla società di food&beverage F&De Group, che si occupa di oltre cinquanta ristoranti in strutture alberghiere deluxe della penisola, dove verrà via via inserita – con il suo impasto leggero a lunga lievitazione che utilizza esclusivamente ingredienti 100% italiani di prima scelta, come farina con glutine elastico e amido soffice e olio extravergine d’oliva spremuto a freddo, e la cottura nell’innovativo Scugnizzo, un forno elettrico capace di replicare le prestazioni di un autentico forno a legna. Utilizzando infinite combinazioni di condimenti per “regionalizzare” a piacere, dai classici pomodoro e fiordilatte campani alle verdure di stagione a km0 o ai salumi e latticini tipici delle varie aree italiane, secondo l’idea aziendale di operare in hotel integrati con il territorio e il tessuto sociale della città. Nei quali finalmente, da oggi, si potrà entrare anche solo per mangiare un’ottima pizza.
Sono una pizza addicted di quelle che più di così non si può. Perciò quando mi trovo a scorrere le proposte sui menù in pizzeria, sceglierne una è sempre un gran dilemma.
A venirmi incontro ci ha pensato Alice Pizza, catena romana di pizzerie al taglio con trent’anni di storia e quasi duecento locali in tutta Italia, oltre ad alcuni anche all’estero, che ha appena aperto la sua terza sede milanese (dopo quelle di via Spallanzani e via Solari) sul vivacissimo corso Buenos Aires, dove il concetto di degustazione a 360° è ormai un vero must (aperte tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00, anche con servizio di asporto e delivery). Vale a dire che di fronte a un irresistibile bancone che ne propone un’infinità di varianti, dalle più classiche alle più azzardate, dalle territoriali alle stagionali, dalle vegetariane alle vegane, dalle dolci alle senza lattosio, da consumare calde o fredde a seconda della farcitura (tutte rigorosamente con mozzarella, polpa di pomodori e ingredienti italiani, regionali e stagionali), si può scegliere tutto quel che si vuole, dimensioni comprese, pagando a peso. Con il vantaggio, ovviamente, di assaggiarne più varietà possibili.
Non crediate che sia facile, visto che la proposta spazia su oltre sessanta, costantemente rinnovabili nel nome di accostamenti azzeccatissimi e che il personale è pronto a prepararvi anche al momento, nel caso la vostra preferita non sia in vetrina in quell’istante. E va da sé che, viste le origini geografiche aziendali, non potete assolutamente perdervi quelle che traducono sulla teglia i grandi classici della cucina romana, come la gricia, la cacio e pepe, la carbonara e l’amatriciana, oltre a quelle storicamente legate alla tradizione capitolina come la pala ripiena con mortadella e la crostino con prosciutto cotto e mozzarella: vi posso assicurare che sono veramente pazzesche! Per poi, a poco a poco, deliziarvi con tantissime altre, dall’altrettanto irresistibile fiori di zucca e alici alla speck e provola, dalla parmigiana con melanzane alla patate e rosmarino, dalla salmone e rucola alla pomodorini e bufala, dalla marinara con alici alla mortadella, stracciatella e pistacchi, fino ad alcune varianti dolci come quella con mele e cannella, e alle due nuovissime e tipicamente autunnali zucca e gorgonzola con mozzarella, e ortolana super veg alle verdure di stagione con rapa rossa, patate viola, patate, zucca, carote e zucchine, create in occasione del lancio della App per la consegna a domicilio gratuita oppure per il ritiro in pizzeria, con scelta di orario e gusti preferiti. Imbattendosi sempre e comunque in una pizza leggerissima e molto digeribile grazie a un impasto accurato poverissimo di lievito e lasciato riposare a lungo a temperatura controllata, prima di essere steso in una teglia rettangolare e cotto nel forno elettrico ad alte temperature, per ottenere in questo modo tutta la croccantezza tipica della vera pizza romana al taglio, nata proprio nella capitale a metà del secolo scorso inizialmente soltanto con olio, sale e pomodoro e poi evoluta nel tempo.
Per quanto mi riguarda verrei anche a mangiarla tutti i giorni. Se non fosse che Alice Pizza ha già in serbo un’altra allettantissima sorpresa: insegnarmi direttamente a farla.
Per la prima volta, infatti, la sua storica Accademia di formazione che istruisce tutti i suoi pizzaioli con il medesimo “sapere artigiano” si trasferisce anche all’esterno, e proprio nella nuova sede milanese di corso Buenos Aires, per aprirsi anche a corsi per semplici amatori desiderosi di imparare a preparare la pizza al taglio: dal 20 ottobre, dunque, prendono il via due appuntamenti settimanali totalmente gratuiti guidati dai maestri pizzaioli interni, il martedì dalle 18.30 alle 20.30 e il sabato dalle 10.00 alle 12.00 (con prenotazione obbligatoria), con tanto di attestato di partecipazione e assaggio conclusivo di tutto quanto si è preparato, naturalmente da portare anche a casa.
Io, manco a dirlo, ci andrò di sicuro…stay tuned!
L’ambiente è deliziosamente informale, di quelli in cui hai una gran voglia di rifugiarti a riprendere fiato dopo una giornata impegnativa, in una calda atmosfera di casa tra libri, angolini raccolti e luci rosa al neon (e c’è anche un ampio dehor estivo per i mesi caldi). E quando ti ritrovi tra le mani tutti i migliori sfizi gastronomici dell’autentica cucina campana, sempre presenti in menù e realizzati esclusivamente con prodotti d’eccellenza locale, capisci che il neonato Pizza-Bistrot, nel cuore del brulicante quartiere Isola, è lì apposta per farti sfilare tacchi e cravatta, e appagare corpo e spirito. A farla da padrona è naturalmente la pizza napoletana, regina assoluta del menù, con la sua storia che affonda le radici nel lontano 1600 quando a Napoli già si mangiava fritta condita con sale e aglio, a cui col tempo si aggiunge il pomodoro. Fino a trasformarla, nel 1889, in un piatto addirittura “regale” con la realizzazione della prima pizza Margherita in onore della Regina, che, nei giorni nostri, è arrivata a far riconoscere l’arte del pizzaiolo napoletano nientemeno che Patrimonio UNESCO. Così, cominciando con le speciali montanare che ne raccontano tutta la storia, mi sono avventurata su un saporito percorso che mette in fila tradizione – rappresentata da margherita, marinara e al filetto – evoluzione e rivoluzione, ottenute sempre nel rispetto rigoroso di sapori tradizionali come, ad esempio, il maialino casertano, le acciughe di Cetara, i pomodorini gialli. Sarebbe già stato più che abbastanza, se non fosse che mi sono ritrovata davanti un’infilata dei tradizionali fritti napoletani ai quali, quando sono realizzati con tutti i crismi come in questo caso, non so proprio resistere: un trionfo di mozzarelle in carrozza, polpette e crocchette di patate non super. Molto, molto di più.
Pizza-Bistrot Via Garigliano 3, 20159 Milano Aperto da martedì a giovedì dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 23.30, venerdì fino a mezzanotte, sabato dalle 19.00 a mezzanotte, domenica dalle 19.00 alle 23.00