Un’area interamente tematizzata con la sua casa da visitare e tre attrazioni nuove di zecca da sperimentare: volare sulla Mongolfiera di Peppa Pig, viaggiare sul Trenino di Nonno Pig, navigare in vascello sull’Isola dei Pirati. Oltre, naturalmente, a incontrare lei e il fratellino George con cui divertirsi a più non posso saltando nelle loro adorate “muddy puddles” (le pozzanghere di fango), giocando e travestendosi. Si chiama Peppa Pig Land la novità 2018 diGardaland che sta sorgendo proprio a fianco del Fantasy Kingdom, il regno di Prezzemolo. E che con l’inaugurazione primaverile accoglierà la maialina dei cartoons più famosa del mondo e la sua simpatica famigliola, tanto amata perché portatrice di importanti valori educativi come appunto quelli familiari, offrendo agli ospiti la possibilità di tuffarsi con lei nel suo mondo spensierato e colorato. Una novità che andrà ad ampliare l’offerta kids del Parco, consentendo ai bambini di starle accanto anche la notte nelle due nuovissime camere tematiche del Gardaland Hotel che riprodurranno la sua fattoria. Perché ovviamente Peppa sarà presente anche in albergo, dove ogni sera accompagnerà i piccoli a cena nell’area tematizzata all’interno di Wonder Restaurant. Per poi riprenderli per mano la mattina dopo e trascinarli ancora con sè nel suo fantastico mondo di giochi.
La riservatezza di una stanza singola senza l’odioso supplemento da pagare, donne e uomini più o meno di pari numero e fascia d’età, piccoli gruppi per conoscersi meglio: è la proposta per le vacanze estive di “Vita da single”, specializzata in eventi e viaggi in tutta Italia per chi ha voglia di compagnia, divertimento e nuove amicizie.
Inizio agosto rilassante a Tropea con un weekend lungo in villa, ferragosto modaiolo a Cannes, fine mese rigenerante negli Abruzzi, e inizio settembre divertente in Hotel-Club in Basilicata: sono queste le destinazioni per l’estate 2010, in ognuna delle quali sarà presente lo staff per favorire la conoscenza e la socializzazione, se mai ce ne fosse bisogno. Perchè che si tratti di Hotel 4 stelle o ville baronali, villaggi o alberghi ecocompatibili, quel che conta è lo spirito vacanziero e la voglia matta di divertirsi con tanti nuovi amici. Il resto è storia. www.vitadasingle.net
Una botta di adrenalina e via: mi sono gettata nel vuoto. Letteralmente. Anche se mai avrei pensato di farlo. E se ci ripenso sento ancora qualche brivido corrermi su e giù per la schiena. Senza ancora capire quale forza oscura si sia impossessata di me in quel momento per spingermi a tanto.
Sarà che sono rimasta incantata da quel paesino che pare uscito da un libro di fiabe. Con i suoi murales colorati che raccontano costumi e leggende della Valle del Bitto. I fiori che spuntano in mezzo alle viuzze strettissime. La legna accatastata contro i muri. I colori pastello delle porte e delle persiane. Il piccolo ponte di pietra che sovrasta la cascatella guizzante nel centro del paese.
Un minuscolo borgo di soli trecento abitanti che si arrampica sulla montagna con le sue deliziose stradine di pietra e le casette tipiche. Affacciandosi sul maestoso bosco della vallata nel silenzio quasi irreale del Parco Nazionale delle Orobie, che contribuisce a staccarlo dal resto del mondo.
Sì, perché ad Albaredo per San Marco (SO), in Valtellina, non ci sono negozi, al di là di un piccolo market che offre solo generi di prima necessità. Non ci sono scuole, né asili. Non c’è un posto di pronto soccorso e neppure la farmacia. Non c’è nemmeno la banca. Ci sono solo la chiesetta di San Rocco e San Sebastiano del XV° secolo. Il comune, la posta, il bar e un ecomuseo. E un caseificio che produce il matusc, vale a dire il formaggio piú antico delle Orobie.
Il resto è tutto laggiù a Morbegno, a 10 km percorribili solo attraverso una strada tutta curve, e quindi spesso difficilmente praticabile col maltempo. Ma proprio per questo quel minuscolo, fascinosissimo borgo mi ha rapito il cuore all’istante. E deve avermi lanciato un incantesimo.
Voli, salti e scivolate nel vuoto, un concentrato di adrenalina…
Perché è lì che ho sperimentato per la prima, e forse anche l’ultima volta in vita mia, il brivido di librarmi in volo nel vuoto. Aleggiando a quasi 400 mt di altezza fino al vicino e non meno delizioso paese di Bema, per un totale, tra andata e ritorno, di 2,5 km in 2,5 minuti. E tutto perché mi sono avventurata nell’adrenalinico parcoFly Emotion, un crogiolo di emozionanti attrazioni outdoor. Dove la principale, Aerofune, regala appunto l’impagabile esperienza di volare sulla vallata, da soli o in coppia. Assicurati, ovviamente, a solide funi di acciaio con un’imbracatura certificata che permette di essere spinti dalla sola forza di gravità.
Poi, una volta scatenata l’ebbrezza, ho finito per prenderci gusto. E mi sono avventurata anche su Rail Zip, un carrello che scorre tra prati e boschi per 700 mt lungo un percorso misto di fune e rotaia. A pendenza elevata tra 5 e 30 mt dal suolo, ma a velocità più controllata del primo.
E poi con Fly Down, che sono tre attrazioni in una. C’è un muro da arrampicata, un ponte tibetano a due cavi, e infine un salto nel vuoto di 23 mt. Che parte in caduta libera con l’adrenalina in corpo, prima che una carrucola e uno speciale sistema frenante accompagni fino a terra. Quello, però, me lo sono risparmiato: ok il pieno di adrenalina, ma questo sarebbe stato decisamente troppo!
…per poi chiudere nel bosco
Ho concluso a Bema, nel parco avventura Aerobosco. Immerso in un freschissimo bosco di pioppi e faggi, tra le antiche baite che ancora conservano i segni della pastorizia locale. Dove mi sono districata in una serie di percorsi di abilità sospesi in aria e salti nel vuoto, fra tronchi, passerelle di legno, ponti tibetani, teleferiche e liane che collegano un albero all’altro, fino all’imperdibile salto di Tarzan. Tutto sempre in totale sicurezza, s’intende, con ogni strumento e accortezza del caso.
Mi sono divertita, questo è certo. Ma ammetto che al momento non so bene quando avrò il coraggio di rifare tutto di nuovo…