L’Università Ebraica di Gerusalemme ha annunciato la scoperta di oggetti che per la prima volta fanno luce su come il rituale religioso venisse organizzato in Giudea al tempo del Re David.
Durante i recenti scavi nella città fortificata di Khirbet Qeiyafa, adiacente alla valle di Elah, il team dell’archeologo Yosef Garfinkel ha infatti ritrovato una ricca raccolta di ceramiche, utensili in pietra e metallo, e diversi oggetti d’arte di cui molti destinati al culto, oltre a tre grandi stanze che servivano da santuari. Qui l’assenza di immagini cultuali di esseri umani o animali prova che gli abitanti del luogo praticavano un culto differente da quello dei Cananei e dei Filistei, osservando il divieto di immagini scolpite.
Inoltre questi ritrovamenti indicano anche come a quell’epoca fosse già elaborato uno stile architettonico: si tratta infatti di una costruzione tipica delle attività di un regno, prova che la formazione dello Stato, la creazione di una élite, un certo livello sociale e uno sviluppo urbanistico della regione esistevano già ai tempi dei primi re di Israele.
Il professor Garfinkel dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha dichiarato: “E’ la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea risalente al tempo di Re David. Dunque le varie proposte interpretative che negano completamente la tradizione biblica, sostenendo che costui fosse soltanto una figura mitologica, o al massimo un semplice capo di una piccola tribù, si sono dimostrate errate”.
Giudea, ritrovamenti archeologici sull'esistenza del Re David
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