La primavera francese si apre con i sapori e i profumi della sua raffinata cucina. Avrà luogo proprio il 21 marzo, infatti, la seconda edizione di Goût de France/Good France, che vedrà oltre 1.500 ristoranti in tutto il mondo, di cui settanta in Italia (l’elenco su it.france.fr), celebrarne con cene ad hoc tradizioni gastronomiche e capacità d’innovazione, oltre agli immancabili valori di condivisione, piacere, rispetto del bien-manger e del pianeta tutto, solida tematica di Expo Milano 2015 e della Conferenza Parigi Clima di dicembre. Valori che, si sa, Italia e Francia condividono pienamente: per questo, durante tutto il 2016, l’ambasciatrice Catherine Colonna ripeterà, come l’anno scorso, l’operazione “Cucina aperta”, mettendo i fornelli di Palazzo Farnese a disposizione delle abilità culinarie, questa volta tutte nostrane, di tre chef italianissimi che hanno partecipato a Goût de France.
Cento anni di panettone. Cento anni da quel lontano 1919 in cui Angelo Motta, con un’intuizione a dir poco geniale, creò il pirottino alto e soffice diventato indiscutibilmente il dolce tipico milanese per eccellenza. Nonché, comunque, amatissimo e immancabile sulle tavole natalizie di tutta Italia.
Secondo i dati di una recentissima indagine BVA Doxa, infatti, l’83% dell’intera popolazione dichiara di consumarlo e di portarlo in dono abitualmente a parenti e amici durante le feste, anche se il 37% inizia addirittura a concederselo non appena arriva nei negozi, e solo il 23% aspetta pazientemente la sera della Vigilia; del resto, per il 56% un Natale senza panettone è addirittura inimmaginabile, e se la versione originale con uvetta e canditi è la prediletta dal 43%, il 41% preferisce quella senza canditi, il 40% quella al cioccolato, il 28% quelle farcite con vari tipi di creme: il 42% lo mangia a colazione, il 33% a merenda e per l’11% sostituisce addirittura il pasto. Impossibile, allora, rinunciare al panettone, considerato che ne esistono davvero per ogni palato. Ma quali sono quelli imperdibili per il Natale 2019? Ecco la nostra selezione, basata su prodotti rigorosamente artigianali. I panettoni di Giovanni Cova & C.LEONARDO 500, dedicati al genio toscano in onore del cinquecentenario della sua morte, i cui incarti ne ripropongono le celebri opere come La Gioconda per il panettone Classico, L’Annunciazione per il panettone Grancioccolato, L’ultima Cena per il panettone con gocce di cioccolato bianco, lampone e pistacchio, La Dama con l’Ermellino per il panettone curcuma e zenzero, La Vergine delle Rocce per il panettone farcito con crema di pistacchio verde di Bronte DOP, Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino per il panettone pere e cioccolato; il progetto è in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, che custodisce la più importante raccolta esistente dei suoi scritti e opere, primo tra tutti il Codice Atlantico, e infatti a chi acquista un panettone di questa linea fino a giugno 2020 verrà riservato uno sconto sul biglietto d’ingresso alla collezione d’arte della Pinacoteca. I panettoni di Enzo Santoro della storica Pasticceria Martesana, con le due novità 2019: Panettone Augusto, all’amarena e caffè, e Panettone Tre Cioccolati, con ripieno al latte, fondente e bianco e copertura in glassa fondente. Immancabili, ovviamente, anche gli ormai collaudatissimi sei: Panetùn De l’Enzo con cioccolato e albicocche, Tradizionale con uvette e canditi d’arancia, Rustico con confettura di lamponi e frutti di bosco semicanditi, Strudel con mela candita e uvetta marsalata, Marrons Glacés, Veneziana con glassa e canditi d’arancia. E per chi non disdegna neppure quello salato c’è l’Albero Gastronomico, il panettone gastronomico a forma di abete natalizio con farcitura mista di salmone, gamberetti, spada, prosciutto cotto e crudo e paté d’oca, oltre a quello vegetariano con verdure grigliate e spalmabili. I panettoni di Antica Pasticceria Muzzi in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne del VinoIl Panettone e l’Arte del Vino con specialità di panettone “Imbibito®”, che includono una guida-vademecum alla scoperta dei migliori abbinamenti con i vini regionali italiani per esaltare ulteriormente i reciproci aromi: si tratta di settantadue preziose accoppiate come ad esempio il Fiori d’Arancio Colli Euganei Spumante con il pandoro classico, il Gewurztraminer Passito Doc con il panettone albicocche e cioccolato, il Moscato d’Asti con il panettone curcuma e zenzero, l’Erbaluce di Caluso Passito con il panettone glassato alle nocciole IGP; tra le più singolari e gustose tipologie proposte, quelle all’Amarone della Valpolicella DOCG, al Passito di Pantelleria, al rum con gocce di cioccolato, e perfino alla crema alla birra e allo champagne. I panettoni di Pasticceria Sartori, appartenenti, secondo il Metodo FEIS® sul rapporto tra uomo e cibo, a tre macro-categorie basate su fisicità, emotività, intellettualità e spiritualità: i Lievitati Tradizionali; gli Emozionali che evocano sensazioni attraverso l’accostamento di sapori e aromi particolari, come castagne e crema di latte, cioccolato, mela candita e anice stellato, caramello e marroni canditi, amarene, vino rosso e cioccolato bianco; gli Avanguardistici con abbinamenti insoliti come caffè e limone, mandorle, pere e olii balsamici, integrali classici o al cacao. I panettoni di Pasticceria Gelsomina, nelle due varianti Tradizionale e Farcito alla crema di pistacchio di Bronte ricoperto di cioccolato bianco e granella di pistacchio, che quest’anno diventano anche solidali grazie all’iniziativa “Panettone Sospeso”, promossa dall’Associazione Panettone Sospeso ETS sull’esempio della già nota tradizione partenopea: fino al 22 dicembre se ne può acquistare uno e lasciarlo “sospeso” in modo che venga donato ai più bisognosi, così che anche loro possano festeggiare il Natale con il dolce più tipico. I panettoni siciliani di Fiasconaro, con il nuovo Panettone tradizionale con Vino perpetuo Vecchio Samperi di Sicilia, fatto con farine pregiate di grani siciliani, uvetta e canditi di arancio e cedro esaltati dal tipico vino dolce dal retrogusto agrumato – reso unico dalla continua mescolanza di vini di annate differenti all’interno della stessa botte – da spruzzare direttamente sul dolce dalla boccetta allegata che lo contiene, il tutto in un’elegante confezione in latta firmata Dolce & Gabbana; in più ci sono quelli alle castagne glassate e gianduia, agli agrumi e zafferano, al pistacchio di Sicilia ricoperto di cioccolato bianco e pistacchi, tutti, volendo, accompagnati da creme spalmabili abbinabili. Il panettone Gelato di Terra Gelato, fatto con lievito madre e ripieno di golosi gusti di gelato artigianale scelti dal cliente, tra cui quelli nuovissimi al caffè espresso Barbera, alla cannella variegata con pere Williams, allo zabaione con Marsala IGP, alla ricotta-fichi-cioccolato, oltre naturalmente a tutti quelli più tradizionali; per degustarlo al meglio va conservato in freezer fino a quindici minuti prima del consumo e poi inserito nel forno preriscaldato (ovviamente già spento), così da restituirgli tutta la sua fragranza mantenendolo tiepido all’esterno, mentre il gelato raggiunge la sua perfetta consistenza cremosa all’interno. E’ possibile anche degustare il panettone in gelateria grigliato e accompagnato dal gelato, oppure abbinato a una crema di zabaglione. Il gelato al panettone di Ciacco, che trasforma il dolce natalizio nella golosa crema partendo dall’infusione delle fette intere nel latte per ammorbidirle e renderlo più cremoso, e terminando con l’aggiungere, alla fine del processo produttivo, canditi da arance siciliane e uva passa di Pantelleria; diversi i modi per gustalo al meglio, ad esempio abbinandolo allo zabaione caldo o alle mele cotte al forno, guarnendolo con frutta secca caramellata o con cioccolato sciolto, o semplicemente assaporandolo da solo nel tradizionale cono. Il panettone in una pralina di cioccolato del maître chocolatier Davide ComaschiPanettone – Milano della linea “Unforgettable Chocolate Experience”, che sublima il sapore del dolce natalizio in una ganache morbida al gusto di arance candite, uvetta passa, essenze di vaniglia e burro, il tutto rinchiuso in una piccola scorza di cioccolato.
.
L’olio è quello extravergine d’oliva del Lago di Garda, precisamente della sponda occidentale vocatissima all’eccellente produzione, selezionato in diverse varietà per esaltare i sapori di ogni piatto.
Ma è anche quello dei motori delle cento auto storiche che fanno bella mostra in uno spazio appositamente dedicato, spesso ancora perfettamente funzionanti. Con tanto di officina per garantirne il massimo della cura. Ci sono anche quella di Diabolik e dei film di Grace Kelly, i sidecar e perfino uno storico antenato dell’e-bike, tanto per dare un’idea.
Senza dimenticare quello delle vivaci pitture a olio che adornano le pareti, firmate nientemeno che dal comico Francesco Salvi in veste inedita.
E dunque non può che essere proprio Olio. Ristorante di pesce con orto il nome di questo insolito ristorante a Origgio (VA), alle porte di Milano, a breve distanza dal polo fieristico di Rho e dall’aeroporto internazionale di Malpensa. Inserito in un complesso chiamato The Box che include anche orti, agrumeti, serre e uliveti secolari. Oltre a una vera e propria mostra d’arte che prosegue nell’ampio giardino con creazioni di fine bellezza.
Olio, una goccia di eccellenza
Ci vado, quindi, già preparata all’idea che qui l’uso sapiente del liquido d’oro sia una condizione assolutamente irrinunciabile. Quello che non potevo immaginare sono invece la fantasia e la ricercatezza che trasformano ogni piatto in una piccola opera d’arte visiva, al punto che quasi dispiace sciupare. E’ il trionfo dei prodotti del mare, dai crostacei ai molluschi, dal polpo al tonno rosso, dal branzino allo spada. Impreziositi da quelli dell’orto, spesso utilizzati in forma di salse e sughi, mousse e sorbetti, tocchetti di frutta e verdura. E accompagnati da deliziose focaccine fatte in casa che esaltano tutto, dando libero sfogo a una cucina gourmet di gran qualità fatta di prodotti del giorno sempre freschissimi. Oltre che da una cospicua scelta di vini italiani e stranieri che danno spettacolo anche nell’enorme teca all’ingresso con oltre seicento bottiglie.
Una food experience tutta da vivere, ve lo assicuro, aperta anche a chi ha problemi di celiachia grazie a un’apposita cucina separata per evitare rigorosamente ogni contaminazione. E che, per chi la preferisce più light e informale, è offerta anche nell’accogliente cocktail bar per aperitivi e aftter dinner, con una quantità di cocktail e distillati da abbinare a crudi di mare e di terra.
Un posto di grande effetto, dominato dal design e dai giochi di luce che si estendono anche sulla terrazza panoramica perfetta per la bella stagione. Dove trionfano il legno, le pietre, i cristalli, il metallo, i tessuti, in un’eleganza sobria e raffinatissima. Corposa e saporita proprio come una goccia d’olio buono.
Olio Via SP233 Varesina, Ingresso pedonale e carraio 1, 21040 Origgio (VA) Aperto da martedì a sabato dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30, domenica solo a pranzo Cocktail bar: aperto da martedì a domenica dalle 18.30 alle 00.00