D’accordo il mare cristallino, le collane di fiori e i grattacieli di Honolulu. Ma perché l’esperienza hawaiana sia davvero completa, non ci si può esimere da un viaggio nella cucina locale e tradizionale. Certamente insolita, ma assolutamente da provare. La giornata gastronomica ha inizio con una Malasada calda, squisita ciambella portoghese da consumare a colazione. A pranzo è consigliabile un Plate Lunch, composto da diversi assaggi di cibo locale: due palline di riso, insalata di maccheroni e ogni tipo di carne, come il maiale di Kalua, il pollo katsu, il manzo in salsa teriyaki, il pesce mahimahi. Le alte temperature favoriscono una merenda a base di Shave Ice, granita disponibile in tanti gusti diversi a cui i più tradizionali aggiungeranno una cucchiaiata di gelato, mentre gli impavidi oseranno con un pugno di fagioli azuki sul fondo. Prima di cena, imperdibile uno sfizioso Pupu, corposo aperitivo che comprende anche poke (insalate di pesce) e sushi. Per concludere, infine, con un sostanzioso Loco Moco, hamburger ricoperto da uovo fritto, riso bianco e salsa gravy.
Con i primi sentori di autunno scende in campo puntualissima anche la voglia di dolcezza. E il capoluogo lombardo schiera ai blocchi di partenza golose ed eccellenti novità rigorosamente ai sapori di stagione. Il gelato di Nosh. E’ il profumo delicato della lavanda a caratterizzare l’inedito gusto principe – chiamato proprio Nosh, che in slang britannico significa spuntino o merenda – della neonata gelateria artigianale nel cuore cittadino, la cui tonalità avvolge anche l’intero locale, una sorta di raffinata boutique dal fascino parigino curata dal designer Andrea Castrignano.
Dattero, marroni, zucca e amaretto, oltre al fico puro o variegato alla ricotta, e al sorbetto al mandarino, sono i protagonisti di stagione di coni e coppette del mastro gelataio Fabio Finizza, che si avvale solo di materie prime bio e stagionali (latte di un allevamento sostenibile valtellinese che arriva quotidianamente entro ventiquattro ore dalla mungitura, panna, farina di carrube, frutta e zucchero) provenienti da piccoli produttori italiani, per un gelato sempre fresco di giornata, anche vegan e gluten-free, da ordinare anche online con delivery. Con uno strepitoso Fiordilatte di cui non se ne avrebbe mai abbastanza… Le torte di Pasticceria Martesana. Zucca, castagna, pinolo e rosmarino: sono loro i protagonisti delle novità autunnali della storica pasticceria meneghina, che ha aperto la stagione dando il benvenuto al nuovo Executive Pastry Chef Domenico Di Clemente, venuto ad affiancare il patron Enzo Santoro per dare un impulso ancora maggiore alle tre sedi cittadine, dove ora è anche possibile acquistare o ordinare direttamente on-line (dal prossimo Natale il servizio sarà anche all’estero).
Ecco quindi, per cominciare, la Torta Tuscia con castagne e rosmarino, pan di spagna ai pinoli e al castagnaccio e gelatina all’arancia e albicocca, totalmente senza glutine, e la Torta alla Zucca, con bavarese di zucca e amaretto, marmellata di arance, pan di spagna alla mandorla e cioccolato. Tutto il resto andate a scoprirlo, è un consiglio!
Si chiama Sweet® Saretta e pesa ben 27,69 grammi, con un calibro di 41,07, la super ciliegia con cui il ceraseto sperimentale dell’azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore, nel ferrarese, ha superato se stesso nel Guinness World Records per la ciliegia più pesante del mondo, dopo la Sweet Stephany® del precedente record che pesava 26,45 grammi.
Gli strepitosi frutti di questo ceraseto all’insegna dell’innovazione e della sperimentazione, caratterizzato da tecniche di coltivazione come l’Impianto ad Alta Densità (o Sistema Ciliegio Senza Scala) che garantisce qualità, quantità, sostenibilità economica e gestionale, sono il frutto di una sperimentazione ultradecennale di tecniche agronomiche all’avanguardia, in collaborazione con l’Università di Bologna. Un trattamento meritatissimo, considerato che le piccole e irresistibili sfere rosse godono di apprezzamento fin dall’epoca preistorica, come si rileva dai primordiali noccioli fossilizzati ritrovati nelle caverne secolari. Per poi, col tempo, aver conquistato anche la cucina e la pasticceria in forma di marmellate e confetture, torte caratteristiche, cioccolatini ripieni e liquori dolci come lo Cherry.
Ciliegia e non solo, l’eccellenza ortofrutticola
Del resto l’ortofrutta italiana, vera e propria espressione del piacere del mangiare sano, è davvero prodiga di eccellenze, e anche quella europea si sta velocemente allineando, nel rispetto dell’ambiente, delle buone pratiche agronomiche, di un’agricoltura consapevole e di un’economia circolare.
Lo dimostra il progetto IN & OUT per la promozione al consumo di frutta e verdura coltivata in modo sostenibile da produttori europei, che per i prossimi tre anni racconterà questo mondo ai consumatori italiani, austriaci e danesi: il nuovo progetto europeo di Apo Conerpo, la principale Organizzazione di Produttori (OP) europea, cofinanziato dall’UE promuoverà infatti la sostenibilità, la qualità e la salubrità delle filiere ortofrutticole nazionali e comunitarie riunite nelle Organizzazioni di Produttori per valorizzarne il ruolo. strumento di sostegno per decine di migliaia di produttori agricoli.
Al progetto, che mette in primo piano la sostenibilità delle filiere declinata in sei macro-aree – agricoltura consapevole, rispetto dell’ambiente, economia circolare, sicurezza alimentare, tracciabilità e aspetti nutrizionali – partecipa anche Legambiente.
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