Mai mangiato una pizza in discoteca? Magari con lievito madre e ingredienti di prima scelta, in dieci varianti che rispondono ai nomi degli attori più famosi e a prezzi assolutamente equilibrati?
E’ la prima novità dell’estate 2018 dell’Hollywood Dinner & Dance di Bardolino, il locale supertrendy sulla sponda veronese del lago di Garda sempre pronto ad affrontare nuove sfide per accendere le calde notti della bella stagione. E io, naturalmente, non me la sono persa. Mi sono seduta a bordo piscina, accanto al chiosco che la sforna tutta la notte, e mi sono goduta in tutta calma una delicatissima Di Caprio, con formaggio Philadelphia, salmone e avocado: una vera delizia. Poi ho assaggiato anche una sublime Fabio, con mozzarella di bufala, fiori di cappero e acciughe del Cantabrico. E ho chiuso in dolcezza con un trancio di Ben, variante dolce con nutella e fragole. Una piacevolissima novità per una pizza addicted come me, soprattutto perché, assicura il patron del locale Giampaolo Marconi, è destinata a durare anche in futuro. Ma non l’unica. Sì, perché nel corso dell’estate verrà lanciato nientemeno che il Tortellino nero Hollywood, prodotto a mano con un impasto a base di carbone vegetale e cinque tipi di carne brasata in un drappo di seta dorata: una creazione di Nadia Pasquali, titolare del ristorante Alla Borsadi Valeggio sul Mincio e Vice Presidente dell’Associazione dei Ristoratori di Valeggio, patria del celebre tortellino Nodo d’Amore nato da una romantica leggenda locale, e con cui il nuovo prodotto è “gemellato”. Al punto che sarà proposto in abbinamento al vino bianco Nodo D’amore della cantina Farina, altra eccellenza locale, che sposa i tre vitigni Garganega, Chardonnay e Sauvignon in armonici sentori di ananas e mango, cedro candito e vaniglia. Insomma, quest’anno l’Hollywood ha un sapore molto più gourmet. Tanto poi per smaltire basta scendere in pista e scatenarsi tutta la notte.
Sono una pizza addicted di quelle che più di così non si può. Perciò quando mi trovo a scorrere le proposte sui menù in pizzeria, sceglierne una è sempre un gran dilemma.
A venirmi incontro ci ha pensato Alice Pizza, catena romana di pizzerie al taglio con trent’anni di storia e quasi duecento locali in tutta Italia, oltre ad alcuni anche all’estero, che ha appena aperto la sua terza sede milanese (dopo quelle di via Spallanzani e via Solari) sul vivacissimo corso Buenos Aires, dove il concetto di degustazione a 360° è ormai un vero must (aperte tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00, anche con servizio di asporto e delivery). Vale a dire che di fronte a un irresistibile bancone che ne propone un’infinità di varianti, dalle più classiche alle più azzardate, dalle territoriali alle stagionali, dalle vegetariane alle vegane, dalle dolci alle senza lattosio, da consumare calde o fredde a seconda della farcitura (tutte rigorosamente con mozzarella, polpa di pomodori e ingredienti italiani, regionali e stagionali), si può scegliere tutto quel che si vuole, dimensioni comprese, pagando a peso. Con il vantaggio, ovviamente, di assaggiarne più varietà possibili.
Non crediate che sia facile, visto che la proposta spazia su oltre sessanta, costantemente rinnovabili nel nome di accostamenti azzeccatissimi e che il personale è pronto a prepararvi anche al momento, nel caso la vostra preferita non sia in vetrina in quell’istante. E va da sé che, viste le origini geografiche aziendali, non potete assolutamente perdervi quelle che traducono sulla teglia i grandi classici della cucina romana, come la gricia, la cacio e pepe, la carbonara e l’amatriciana, oltre a quelle storicamente legate alla tradizione capitolina come la pala ripiena con mortadella e la crostino con prosciutto cotto e mozzarella: vi posso assicurare che sono veramente pazzesche! Per poi, a poco a poco, deliziarvi con tantissime altre, dall’altrettanto irresistibile fiori di zucca e alici alla speck e provola, dalla parmigiana con melanzane alla patate e rosmarino, dalla salmone e rucola alla pomodorini e bufala, dalla marinara con alici alla mortadella, stracciatella e pistacchi, fino ad alcune varianti dolci come quella con mele e cannella, e alle due nuovissime e tipicamente autunnali zucca e gorgonzola con mozzarella, e ortolana super veg alle verdure di stagione con rapa rossa, patate viola, patate, zucca, carote e zucchine, create in occasione del lancio della App per la consegna a domicilio gratuita oppure per il ritiro in pizzeria, con scelta di orario e gusti preferiti. Imbattendosi sempre e comunque in una pizza leggerissima e molto digeribile grazie a un impasto accurato poverissimo di lievito e lasciato riposare a lungo a temperatura controllata, prima di essere steso in una teglia rettangolare e cotto nel forno elettrico ad alte temperature, per ottenere in questo modo tutta la croccantezza tipica della vera pizza romana al taglio, nata proprio nella capitale a metà del secolo scorso inizialmente soltanto con olio, sale e pomodoro e poi evoluta nel tempo.
Per quanto mi riguarda verrei anche a mangiarla tutti i giorni. Se non fosse che Alice Pizza ha già in serbo un’altra allettantissima sorpresa: insegnarmi direttamente a farla.
Per la prima volta, infatti, la sua storica Accademia di formazione che istruisce tutti i suoi pizzaioli con il medesimo “sapere artigiano” si trasferisce anche all’esterno, e proprio nella nuova sede milanese di corso Buenos Aires, per aprirsi anche a corsi per semplici amatori desiderosi di imparare a preparare la pizza al taglio: dal 20 ottobre, dunque, prendono il via due appuntamenti settimanali totalmente gratuiti guidati dai maestri pizzaioli interni, il martedì dalle 18.30 alle 20.30 e il sabato dalle 10.00 alle 12.00 (con prenotazione obbligatoria), con tanto di attestato di partecipazione e assaggio conclusivo di tutto quanto si è preparato, naturalmente da portare anche a casa.
Io, manco a dirlo, ci andrò di sicuro…stay tuned!
L’ho sempre mangiata rotonda, al trancio, al metro, perfino al padellino. Ma mai ovale, a quadrotto, a barca, a fagotto, a ciambella, a bouquet, a bocconcino o a tramezzino. Almeno fino ad ora. Perché quando ho varcato la soglia di Così fa Antonino Esposito, neonata pizzeria a Milano del creativissimo maestro pizzaiolo sorrentino noto per aver inventato una ventina d’anni fa la Frusta sorrentina, mi sono subito resa conto che per lui la pizza ha un nuovo concept: è una questione di forma, anzi di forme. In un locale luminoso che è un vero e proprio angolo della sua terra natìa, vivacizzato da maioliche bianche e blu dipinte a mano che si rincorrono sui tavoli e sui banchi di lavoro, le sue insolite pizze osano con una quantità di impasti innovativi a base di farine biologiche, cereali, canapa, riso venere integrale, farro, grano arso, segale e gluten free, aromatizzati con birra artigianale, infusi di limone di Sorrento Igp, vino e finocchietto selvatico, e animati da forme stravaganti studiate per tenere al meglio le farciture, fatte di abbinamenti azzeccati con ingredienti locali come i limoni Igp, le noci di Sorrento, il fior di latte dei Monti Lattari, il provolone del Monaco DOP, le alici di Cetara e la sapida Colatura, il finocchietto selvatico, i pomodorini del Vesuvio, la mozzarella di bufala campana DOP e l’olio extravergine d’oliva aggiunto solo all’uscita dal forno. Insomma, piccole delizie di grande gusto, che fanno davvero venire voglia di provarle tutte per scoprire sapori unici e inaspettati. E io naturalmente mi sono buttata su quelle, ma gli amanti della cucina locale in toto troveranno soddisfazione anche in altri piatti tradizionali, come ad esempio gli immancabili gnocchi alla sorrentina e una selezione di formaggi campani artigianali, anche rari, come il Pecorino di Carmasciano, il Conciato Romano, l’Erborinato di bufala, la Caciotta di capra dei Monti Lattari, il tutto accompagnato da vini campani e nazionali e da cocktail ai sapori e ai profumi di Sorrento. Una deroga alle pizze, però, l’ho fatta, o forse no: non ho resistito al sublime bignè di pasta di pizza fritta ripieno di crema di pastiera napoletana. Ma credo non possa farlo nessuno… E intanto, dopo Milano, le variazioni di pizza di Antonino Esposito sbarcano anche a Firenze nella food court “Godi Fiorenza”; la scalata all’intera penisola è appena cominciata… Così fa Antonino Esposito Via Solferino 27, 20121 Milano Aperto da lunedì a sabato dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 23.45
[box] La Frusta sorrentina. Nel 1996, con un pugno di farina, acqua e creatività, Antonino inventa quasi per caso la Frusta Sorrentina: stende e allunga una porzione di panetto rimasta sul bancone, e la chiude con un “pizzico” al centro e alle estremità, in una sorta di barchetta farcita di pomodorini e mozzarella. E come per magia, non solo diventa la pizza più richiesta dai suoi clienti, ma in poco tempo varca i confini nazionali raggiungendo la Gran Bretagna, l’Islanda e gli Usa. Ora è un brevetto registrato, proposto al forno o fritto con le più delicate e svariate farciture.[/box]