di Grazia Garlando
26 novembre 2011 – Un piccolo angolo di mondo nel cuore d’Italia, dove l’olio profuma di oliva e cuore di carciofo con note amare e piccanti mescolandosi all’aroma intenso e pungente del tartufo, e i tipici colori d’autunno dipingono i boschi di giallo e di rosso, di verde e di toni bruciati, incorniciando un suggestivo scenario di ulivi, piante di cachi e mucche bianche distese a godersi il silenzio maestoso della natura umbra. All’interno del Parco Regionale Naturalistico del Monte Subasio i sentieri delle eccellenze enogastronomiche regionali si snodano tra i mulini e i frantoi che producono olio extravergine d’oliva DOP umbro (l’intera regione offre 34 varietà di olive e 250 frantoi, ndr.) e i percorsi battuti dai cani da tartufo in cerca del prezioso tubero: qui, la cima del celebre monte che svetta tra Assisi, Nocera Umbra e Valtopina, suggestiva anche per essere stata l’ultimo sentiero percorso da San Francesco morente sulla via del ritorno a casa, se ne trovano moltissime tipologie, compreso il pregiatissimo tuber magnatum pico, meglio noto come “tartufo bianco”.
Paesaggi deliziosamente seducenti che costituiscono il cuore della kermesse “Frantoi aperti 2011”, sette weekend nei borghi più belli dell’Umbria fino all’11 dicembre all’insegna della buona tavola e dell’arte, per celebrare le eccellenze gastronomiche tipiche della zona, dove oggi e domani è di scena, ad esempio, la 31° Mostra del Tartufo di Valtopina, antico borgo in provincia di Perugia.
Ma sarebbe un vero peccato limitarsi alle delizie del palato privandosi della visita agli incantevoli borghi gioiello circostanti come Trevi -la “capitale italiana dell’olio”-, Spello e Spoleto, dove il tempo sembra essersi fermato qualche secolo fa nell’atmosfera quasi irreale delle stradine medievali, delle case antichissime di pietra rimaste pressochè intatte, e dei tanti capolavori artistici, primo tra tutti la rinascimentale Cappella Baglioni del Pinturicchio nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Spello.
Da segnalare: il Frantoio del Poggiolo con i suoi 7000 ulivi, tra cui quelli storici del 1300 piantati sulle colline dai frati benedettini che raccoglievano le olive a mano, e il Frantoio Gaudenzi che produce cinque tipologie di olio acquistabili direttamente in loco.
Dove mangiare: all’enoteca ristorante “Il Tempio del Gusto” di Spoleto, che offre piatti insoliti e ricercati a base di prodotti tipici regionali della cucina umbra.
In Umbria tra olio e tartufi
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