26 maggio 2019 – Vi siete mai chiesti che aspetto avesse Milano qualche secolo fa? Come apparivano il centro storico e la campagna circostante, che iniziava già nei pressi della chiesa di Santa Maria delle Grazie? Ebbene, adesso è possibile constatarlo realmente con i propri occhi. O per meglio dire, con quelli di Leonardo da Vinci. Nientemeno. Sì, perché in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della sua morte, infatti, prende il via oggi You are Leo, una passeggiata guidata da uno storico dell’arte in centro città nei suoi luoghi più significativi di vita e lavoro durante il suo lungo soggiorno nel capoluogo lombardo. Con l’emozione di vederli, grazie a un tecnologico visore per la realtà virtuale e aumentata, esattamente come erano al suo tempo, trovandosene direttamente al centro con tanto di personaggi e situazioni animate. Un percorso lungo 1,8 km, che in un’ora e mezza di durata parte dal Duomo mostrandone la celebre fabbrica quattrocentesca, per poi fare tappa a Palazzo Reale – ex Palazzo Ducale con l’antica Corte Vecchia dove il maestro aveva la sua bottega -, alla Pinacoteca Ambrosiana con la ricostruzione delle sue principali imprese artistiche, e a Porta Vercellina con vista virtuale del Naviglio, fino a concludersi al complesso di Santa Maria delle Grazie, che allora si trovava praticamente in campagna, con il capolavoro del Cenacolo nel refettorio. Un’emozionante tour tra reale e virtuale, dunque, con il quale, sottolineano gli organizzatori, “Leonardo da Vinci ci dona i suoi occhi per mostrarci la sua Milano, mettendoci al centro di un’esperienza totalmente immersiva nella città di allora”. Un’emozione davvero tutta da vivere.
Chi ha detto che i musei sono noiosi, antiquati e ingessati? Il mondo è pieno di esposizioni originali e interessanti, divertenti e fantasiose, in cui aggirarsi è un autentico e sorprendente piacere. Ecco una selezione di quelli più insoliti e curiosi, assolutamente da non perdere se vi trovate nei paraggi. Amsterdam (Olanda): Il Museo dei Diamanti
Interamente dedicato ai migliori amici delle ragazze, come cantava Marilyn Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde”, il museo offre, suddivisa in otto sale, una preziosissima collezione che annovera i diamanti più grandi del mondo, quelli autentici sfoggiati da attrici e nobildonne, e alcune riproduzioni di gioielli celebri, come ad esempio quelli della famiglia reale olandese tramandati da generazioni. E poiché da quattrocento anni la città è sede della Borsa dei Diamanti e centro della loro lavorazione e commercio, c’è anche un’interessante documentazione video sulla loro storia e industria che ne illustra l’estrazione e la trasformazione da pietra grezza a incantevole gioiello, la caratura, le modalità per distinguere gli autentici dai falsi e le curiosità su quelli colorati molto rari e ricercati, come il brillante giallo di Tiffany indossato da Audrey Hepburn per la presentazione di “Colazione da Tiffany”. Aggius (Olbia-Tempio/Italia):IlMuseo del Banditismo
Nel piccolo e fascinoso borgo dell’entroterra gallurese, noto fino a metà Ottocento come il paese più sanguinario dell’intera Sardegna in quanto vero e proprio epicentro del banditismo locale dovuto soprattutto a faide familiari e contrabbando, oltre che all’eliminazione degli odiati messi esattoriali, il museo, allestito nel palazzo della vecchia pretura in pieno centro storico, racconta con un percorso di quattro sale la lunga storia del banditismo attraverso documentazioni reali come armi, foto segnaletiche, schede ed effetti personali, sentenze ufficiali di condanna; una teca è appositamente dedicata al bandito Sebastiano Tansu, diventato noto come il Muto di Gallura. A poca distanza c’è la Rampa di li Pazi, una scalinata dove si cercava di risolvere le faide mettendo pace tra le parti con funzioni religiose e pranzi conviviali, spesso, però, senza successo. Las Vegas (Nevada):Il Museo del Selfie
Dopo il grande successo del primo allestito a Hollywood, arriva al Miracle Mile Shop di Las Vegas il secondo Museum of Selfies, una realtà interattiva alla scoperta della storia degli ex autoscatti che parte dalla loro antica nascita – ebbene sì, non sono affatto stati inventati con l’avvento dei social- per condurre fino al loro attuale sviluppo, che offre ovviamente ampia possibilità di fotografarsi al suo interno in maniera decisamente fantasiosa. Non mancano le installazioni memorabili della sede hollywoodiana, come il trono interamente composto da selfie stick tratto della serie “Game of Thrones”, la piscina piena di Emoji, e il simbolico Davide di Michelangelo caduto in terra. Varsavia (Polonia):Il Museo della Vodka Polacca
Nel suggestivo complesso ottocentesco dell’ex fabbrica della vodka “Koneser”, una tra le maggiori del Paese, il museo, unico al mondo dedicato alla bevanda, racconta la lunga storia della sua produzione, consumo e usanze attraverso filmati, installazioni multimediali e documentazioni, mettendo in luce il suo saldo legame con la storia, le tradizioni e i costumi della nazione; vengono organizzati anche workshop per scoprire le differenze di sapore e aroma tra le varie tipologie prodotte esclusivamente da cereali o patate della tradizione agroalimentare locale, imparare le regole per servirle e le modalità di abbinamento con le diverse pietanze. Non mancano ovviamente, al suo interno, i luoghi per degustarla, soprattutto con cocktail a base di vodka. L’ingresso è riservato solo ai maggiorenni. Polesine Parmense (Parma/Italia):Il Museo del Culatello e del Masalén
All’Antica Corte Pallavicina della celebre famiglia Spigaroli, ex mezzadri di Giuseppe Verdi e ora noti ristoratori, il museo racconta una delle tradizioni gastronomiche contadine più rappresentative del territorio, chiamato appunto anche Terra del Culatello, che mette al centro la figura del maiale, con approfondimenti su quello tipico nero del parmense, attraverso oggetti dell’attività contadina, mappe antiche, documentazione cartacea, fotografica e video; cuore del museo un ampio spazio sotterraneo dedicato ai segreti del Culatello, che ne racconta la storia, le caratteristiche, le modalità di lavorazione e conservazione, e il rituale di degustazione, oltre a custodire una gustosa galleria di esemplari che stagionano nell’umidità e nella penombra. concludendo il percorso con un’immancabile degustazione alla sala dell’Osteria. To be continued…
Si tiene ad Alcoy, nella provincia di Alicante, la più antica sfilata dei Re Magi della Spagna, nata nel lontano 1885.
La domenica che precede il 6 gennaio, bimbi travestiti da pastori sfilano con i loro greggi per rendere omaggio al Bambin Gesù appena nato. Mentre il 4 gennaio l’emissario reale gira per tutta la città leggendo un bando che annuncia l’arrivo di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Accompagnato da les Burretes, piccoli somari che portano cassette della posta dove i bambini imbucano le loro lettere ai Re Magi.
Ad Alcoy tutti i bimbi ricevono doni
All’imbrunire del giorno dopo, a cavallo di cammelli carichi di doni, ecco gli attesi protagonisti fare il loro trionfale ingresso in città. Percorrendo solennemente le strade guidati dagli antorcheros -i torcieri- che illuminano il cammino.
E mentre risuonano le dolci note natalizie, les negres -i paggi reali- salgono arditamente con scalinate di legno fino ai balconi e alle finestre delle case per consegnare i doni ai piccoli.
Un rituale magico di lunghissima tradizione che rende questa notte davvero indimenticabile.