Lituania in moto tra natura e tradizione

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Un Paese immerso nei boschi per il 40% del suo territorio, che offre l’opportunità di meravigliose escursioni senza rinunciare all’arte delle capitali e ai paesaggi naturalistici anche se i giorni a disposizione sono pochi: un tour in moto attraverso la Lituania, partendo dalla capitale Vilnius fino a raggiungere la costa del Baltico, può essere un’esperienza insolita e molto piacevole, considerato anche che le strade consentono un viaggio comodo grazie a un rilievo non particolarmente collinoso, un paesaggio variabile e una fitta rete stradale.
A Vilnius la prima tappa è indubbiamente il Parco Europa, un tempo bosco abbandonato, ora rivitalizzato grazie all’ingegnosa idea di un giovane studente che ne ha fatto un suggestivo museo di arte contemporanea all’aria aperta. Poi, attraverso le caratteristiche vie del centro, si arriva alla cinquecentesca Porta dell’Aurora, uno dei nove punti d’accesso della città fortificata e l’unico rimasto intatto sino ad ora, con la sua cappella con l’immagine della Vergine Maria Madre della Misericordia, collocata lì per invocare la protezione della città in quanto ritenuta miracolosa.
Imperdibile la repubblica indipendente di Užupis, il quartiere degli artisti, con le loro gallerie collettive e laboratori d’artigianato negli ampi spazi forniti dai caseggiati diroccati.
Riprendendo il viaggio verso Kaunas, è obbligatoria una tappa nella cittadina di Trakai, immersa nella regione dei laghi e collocata proprio all’intersezione dei tre principali, dove un tempo si insediò la comunità dei Caraiti ancora esistente, e nel cui castello in mattoni rossi si svolgono eventi medievali e festival.
La città vecchia di Kaunas è un piccolo centro pacifico e pedonale ricco di chiese, case signorili, un castello e monasteri, ma a destare maggiore curiosità è senza dubbio il Museo del Diavolo, che espone su tre piani l’intera collezione privata di diavoli del pittore Zmuidzinavicius, di ogni misura, colore, forma e provenienza per raccontare espressioni tipiche del folklore lituano: curiosa è l’usanza di chiedere ai visitatori di donare al museo un qualsiasi oggetto che raffiguri un diavolo, per incrementarne la collezione.
A Palanga il maggior punto di ritrovo è il molo, una passerella di 400 mt che costeggia il mar Baltico e offre tramonti mozzafiato; poi, proseguendo lungo la costa, la vicina Klaipeda è animata dall’attività di pesca dell’ambra, resina fossile che emerge dalle acque nel momento in cui il mare è agitato e il vento soffia in altra direzione: è consigliabile recarsi in spiaggia molto presto la mattina per assistere alla pesca, dove non è raro trovarne frammenti di grandi dimensioni. E anche se nella città vecchia mancano, sorprendentemente, strutture architettoniche antecedenti il XVII secolo, la località mantiene un importante ruolo commerciale grazie ai numerosi ristoranti, caffè e negozi, nei quali chiudere in allegria il soggiorno lituano e tornare in Italia con qualcosa in più.
www.turismolituano.it

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