11 ottobre 2011 – Sarà inaugurata domani con la Turandot di Giacomo Puccini, diretta da Placido Domingo e prodotta da Franco Zeffirelli, la Royal Opera House di Muscat, capitale dell’Oman, istituita grazie a un Decreto Reale e testimonianza concreta del grande interesse del Sultano Qaboos Bin Said per lo sviluppo e la conservazione della ricchezza culturale del Paese.
La prima stagione della struttura, capace di ospitare oltre mille spettatori, porrà l’accento sull’Opera, il Balletto e la Concertistica, con rappresentazioni celebri come il Don Chisciotte, Giselle e il Lago dei Cigni con grandi nomi internazionali, ma darà ampio spazio anche alla cultura musicale araba, oltre che a una serie di incontri e scambi intellettuali sull’arte.
Primo progetto di questo tipo in tutti gli Emirati Arabi, si avvale anche della collaborazione con importanti istituzioni italiane come la Fondazione Arena di Verona e il Teatro alla Scala di Milano. https://www.facebook.com/pages/Oman-Turismo/232865016748439
L’Università Ebraica di Gerusalemme ha annunciato la scoperta di oggetti che per la prima volta fanno luce su come il rituale religioso venisse organizzato in Giudea al tempo del Re David.
Durante i recenti scavi nella città fortificata di Khirbet Qeiyafa, adiacente alla valle di Elah, il team dell’archeologo Yosef Garfinkel ha infatti ritrovato una ricca raccolta di ceramiche, utensili in pietra e metallo, e diversi oggetti d’arte di cui molti destinati al culto, oltre a tre grandi stanze che servivano da santuari. Qui l’assenza di immagini cultuali di esseri umani o animali prova che gli abitanti del luogo praticavano un culto differente da quello dei Cananei e dei Filistei, osservando il divieto di immagini scolpite.
Inoltre questi ritrovamenti indicano anche come a quell’epoca fosse già elaborato uno stile architettonico: si tratta infatti di una costruzione tipica delle attività di un regno, prova che la formazione dello Stato, la creazione di una élite, un certo livello sociale e uno sviluppo urbanistico della regione esistevano già ai tempi dei primi re di Israele.
Il professor Garfinkel dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha dichiarato: “E’ la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea risalente al tempo di Re David. Dunque le varie proposte interpretative che negano completamente la tradizione biblica, sostenendo che costui fosse soltanto una figura mitologica, o al massimo un semplice capo di una piccola tribù, si sono dimostrate errate”.
Un ballo a Vienna: quanto mi piacerebbe partecipare, almeno una volta nella vita!
E non tanto per volteggiare in abito da sera lungo tra le braccia di un elegante cavaliere in smoking o in frac, come esige la tradizione. Scendendo in pista dopo le giovanissime debuttanti in abito bianco, sempre secondo la tradizione.
E neppure per librarmi sulle romantiche note di un valzer viennese, reso celebre centocinquant’anni fa da Johann Strauss e oggi Patrimonio culturale Unesco. Nonostante ballarne dodici in una sera equivalga ad aver percorso una distanza di cinque chilometri: un toccasana per la forma fisica!
Vorrei partecipare per ritrovarmi immersa nello scenario raffinato e nell’atmosfera fiabesca in cui si svolge. Per fare un bagno di eleganza anche morale, all’insegna dello stile e della classe. E perché no, anche di quella perduta cavalleria per la quale molte tra noi fanciulle sentono davvero un po’ di nostalgia.
Vorrei provare l’ebbrezza di sentirmi principessa per una sera, al centro di un mondo fatato che almeno lì esiste ancora. Per poi tornare sulla terra con un gran sorriso, sempre secondo quella tradizione. Che accompagna la fine dei balli con un singolare rituale: le luci si abbassano tra le note dell’ultimo appassionato valzer lento. E poi, tutti al chiosco dei würstel, o in un caffè viennese per un buon gulasch!
Un giro di valzer a Vienna
Sì, perché ogni gennaio a Vienna parte la Stagione dei Balli. Che ne vede in scena tanti e di tanti tipi. Ecco i più importanti.
All’Opera di Stato si tiene il sontuoso Ballo dell’Opera, mentre alla Hofburg, il Palazzo Imperiale, vanno in scena quelli più tradizionali. Come il Ballo dei Pasticcieri, il Ballo dei Giuristi, il Ballo dei Medici, il Ballo dei Caffettieri, e il Ballo dei Cacciatori, questo in abiti tipici austriaci.
Tra i più particolari, il profumatissimo Ballo dei Fiori al Municipio, che lo trasforma in una sorta di gigantesco prato fiorito. Il Ballo dell’Orchestra Filarmonica nelle sale del Musikverein, dove i musicisti aprono la serata per poi gettarsi insieme ai partecipanti nel vortice delle danze. Nello stesso luogo anche il Ballo dell’Industria e della Tecnica. Mentre al Parkhotel Schönbrunn il Ballo dell’Arcobaleno rende omaggio alla diversità in tutte le sue espressioni.
La stagione danzante si conclude a giugno con due colorati balli estivi al Municipio. Sono l’informale e allegro Ballo dei Bonbon e il Diversity Ball, celebrazione della gioia di vivere e del rispetto per la diversità umana.
Poi l’Austria si ferma a riprendere fiato. In attesa, a gennaio, dei prossimi eleganti giri di valzer.