LOS LIANOS, CALEIDOSCOPIO FAUNISTICO

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Su La7 sta per concludersi l’ultima serie di “Missione Natura”, e il conduttore Vincenzo Venuto ha scritto in esclusiva per VivereinViaggio qualche pagina di diario sul viaggio che l’ha maggiormente colpito durante quest’ultima edizione. Leggete perchè Los Lianos l’ha tanto emozionato…
10 luglio 2010 –Che facciamo? Andiamo a far saltare “la matta”? Dai, andiamo!” La matta è un grosso coccodrillo dell’Orinoco, che difende il suo nido pieno di uova appena fuori dal cancello dell’Hato Cedral. Gli Hato sono fattorie governative venezuelane che ogni tanto ospitano turisti, fotografi o naturalisti in uno dei luoghi più belli del mondo: Los Lianos.
Quando mi sono inoltrato per la prima volta lungo la strada sterrata che mi ci avrebbe portato, non potevo credere ai miei occhi. Ovunque mi girassi c’erano iguane, capibara, formichieri giganti, tamandua, caimani, coccodrilli e uccelli di ogni forma e colore.
Los Lianos è un’enorme pianura alluvionale che per sei mesi all’anno viene sommersa dalle piogge che cadono copiose. Quando smettono, la pianura si prosciuga e la vita si concentra lungo i fiumi, i canali o sulle sponde degli stagni.
Sono qui per realizzare un documentario per “Missione Natura”, in prima serata su La7.
La mia missione, questa volta, è quella di catturare una grossa anaconda e la cosa, ad essere sincero, mi inquieta un po’! Per distrarmi, con il mio amico cameraman Federico decidiamo di andare a trovare la nostra focosa amica.
La matta ci vede, salta letteralmente fuori dall’acqua e minacciosa si sdraia sul nido come a dire: “Avanti sbruffoni… avvicinatevi che vi assaggio!”
Non mi sembra una buona idea! Meglio stare a distanza di sicurezza! Anche se per la verità in questo periodo non mangia, pensa solo a difendere le sue uova. I capibara, prede abituali dei coccodrilli, lo sanno e non si scompongono quando lei fa tutte quelle scene.
Ma lo sapete cosa sono i capibara? Sono grossi roditori che possono pesare fino a 50 chili. Passano gran parte del loro tempo in acqua mangiucchiando erbe e germogli, e vivono in comunità dove un maschio comanda e difende il suo territorio.
Quando i missionari europei qualche secolo fa arrivarono a Los Lianos e incontrarono i “rattoni” …beh, non ci capirono proprio nulla! Per loro erano creature squamose, ma anche pelose…insomma scrissero a Roma: “Che facciamo di questo animale qui, possiamo classificarlo come un…pesce?”
Certo fa un po’ ridere…un pesce! E poi che gliene importava ai missionari di classificarlo? Importava eccome, perché durante la Quaresima si poteva mangiare pesce ma non carne! Sapete come andò a finire? All’inizio fu classificato come un pesce! Povero capibara … Vi rivelo un segreto però: qui all’Hato Cedral lo cucinano benissimo…
Le voci e i rumori riempiono le notti de Los Lianos e questo ha alimentato un sacco di leggende. Si narra che quando la luna non c’è e le notti sono nere come la pece, un affascinante giovane uomo si aggira fra i villaggi per sedurre le ragazze più belle, le ingravida e poi sparisce nel nulla. La leggenda narra anche che, compiuto il misfatto, il giovane si trasforma in uno straordinario animale che vive da queste parti: il delfino rosa! Uomo di notte, delfino di giorno.
Ho incontrato i delfini rosa una mattina, in un’ansa di uno dei tanti affluenti dell’Apure, un grosso fiume del bacino dell’Orinoco. All’alba sono sceso sulle rive in silenzio ma, disturbate dalla mia presenza, uno stormo di migliaia di anatre fischiatrici si è alzato in volo. Uno spettacolo da togliere il fiato. Me ne stavo lì con la bocca aperta, quando un’increspatura sull’acqua scura ha attirato la mia attenzione. Erano loro, i delfini! Un maschio, una femmina e un piccolo.
A differenza di quelli che ho visto in mare, questi sono timidi e schivi, tanto che ho potuto vedere solo le loro pinne e in trasparenza il loro incredibile colore rosa, ma l’emozione di incontrare uno degli animali più rari del mondo è stata enorme. Mi sono avvicinato all’acqua e loro sono spariti, poi sono ritornati, ma quando abbiamo provato a filmarli con una telecamera subacquea si sono infilati sotto un tappeto di gigli d’acqua dileguandosi per sempre!
E’ andata meglio con i caimani. Il caimano dagli occhiali non si fa troppi problemi, quando vede qualcosa in acqua si avvicina e…assaggia. Da queste parti sono ovunque, bisogna stare molto attenti con la barca quando si risale il fiume perché si rischia sempre di passare sopra a qualcuno.
Insomma, volevamo riprenderli sott’acqua senza rischi, e abbiamo fatto un esperimento. Consisteva nell’attaccare a un lungo palo la nostra mitica telecamera subacquea e vedere che succedeva. Alla fine c’erano così tanti caimani che abbiamo dovuto recuperare la nostra cinepresa a forza. Le immagini però erano da urlo!
Ancora non ho incontrato l’anaconda ma so che è lì che mi aspetta, magari nascosta sotto il fango mentre con i suoi piccoli occhi scruta quello che le accade intorno, e con la sua lingua biforcuta percepisce le più piccole particelle odorose. E io non mancherò certo all’appuntamento.
Grazie a “Missione Natura” giro il mondo da cinque anni. Ho visto posti meravigliosi, conosciuto persone straordinarie, avuto a che fare con animali strani, pericolosi, rari, bellissimi. I ricordi dei viaggi e delle avventure che ho vissuto mi accompagneranno per sempre. Ma nel mio cuore un posto speciale l’ha già conquistato questo straordinario e ricco di vita Los Lianos.
Foto di Federico Forletta

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