Lucerna, una magia di acqua e di luce

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di Grazia Garlando

La luce. Una luce limpida e cristallina che la riflette nelle sue acque terse, da una parte quelle del lago dei Quattro Cantoni, così chiamato perché i quattro cantoni che fondarono la confederazione elvetica sono situati tutti intorno, e dall’altra quelle del fiume Reuss, suo emissario, sul cui confine troneggia il Ponte della Cappella, quel Kapellbrücke simbolo della città.

E’ questa la prima immagine che mi arriva di Lucerna, incantevole cittadina della Svizzera tedesca e capitale del cantone omonimo: una luminosità che accentua magicamente il suo rispecchiarsi in se stessa dandole un aspetto quasi fiabesco.

E che mette addosso la voglia di andare immediatamente alla scoperta dell’elegante lungolago puntellato di edifici sontuosi e dell’affascinante centro storico con le sue case decorate da una storia di lungo corso.
Niente di più facile, del resto: la stazione ferroviaria, con facciata dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, è situata in posizione centralissima, quindi basta prendere alloggio in uno dei tanti hotel circostanti (io ho scelto il confortevole Waldstätterhof, situato in un edificio storico e comodissimo proprio perché davvero a un passo dalla stazione) per addentrarsi in un attimo tra le stradine della città vecchia.

Partendo immancabilmente dal pittoresco Ponte della Cappella, il trecentesco ponte di legno pedonale coperto (in parte ricostruito in seguito a un incendio nel 1993) con il soffitto dipinto di tavole che raccontano la storia cittadina oltre che della Svizzera tutta, e così chiamato perché anticamente conduceva direttamente all’antistante Cappella di San Pietro, all’epoca separata dall’acqua; a metà percorso sorge dal fiume l’imponente Torre, la Wasserturm, ex oscuro luogo di tortura oltre che custode della camera del tesoro.

Entrambi costituivano parte dell’antica fortificazione cittadina, edificata nel XIII secolo in concomitanza con il primo sviluppo di Lucerna dovuto all’apertura del passo del Gottardo, il valico che aprì agli arrivi d’Oltralpe, che conserva ancora nove delle undici torri originarie, di cui quattro aperte al pubblico mentre le altre sono sedi di organizzazioni locali, e che nella bella stagione è accessibile rivelando una splendida vista sull’intera città.


Costeggiando il fiume mi imbatto nella Chiesa dei Gesuiti, prima chiesa barocca dell’intera Svizzera, posta sull’antico percorso del Cammino di Santiago de Compostela; e oltrepassata la grande diga con le chiuse ancora gestite manualmente per regolare il corretto livello dell’acqua di tutto il lago, raggiungo il Ponte del Mulino, detto anche della Crusca, il secondo ponte cittadino in legno posto proprio ai piedi della collina su cui troneggiano le vecchie mura rendendo visibilissime le torri. Lo attraverso e mi ritrovo tra le stradine lastricate della città vecchia e le piazze ornate di antiche case a graticcio con le facciate coperte di affreschi dedicati al mestiere di chi le abitava con bottega sottostante, come la bellissima Piazza del Vino, che sfoggia al centro una fontana neogotica, una delle 139 presenti a Lucerna, tutte prodighe di acqua potabile in arrivo dalle vicine sorgenti del monte Pilatus. E raggiungo l’antico Municipio seicentesco, costruito in stile rinascimentale come tanti altri palazzi della città grazie ai numerosi

italiani che all’epoca giunsero qui portando le loro arti e tradizioni: oggi ospita eventi culturali e artistici, mentre il piano superiore accoglie ancora il governo cittadino.

L’imponente torre adiacente, edificata visibilmente in tre epoche diverse, ospitava invece i cosiddetti “guardiani del fuoco” (ora è sede di una corporazione carnevalesca), figure indispensabili in quanto la città, interamente in legno, era spesso soggetta a incendi devastanti; motivo per cui i governatori promulgarono la legge decisiva per la sua trasformazione, che imponeva a chiunque volesse stabilirvisi di acquistare due case di legno, demolirle e costruirne al loro posto una di pietra.

Comincio a capire perché questa splendida città, in cui si parla il dialetto locale e si mangiano Rösti e Brätwurst, Chügelipastete e Bretzel, Birchermüesli e Mousse al vin brûlé anche all’aperto grazie a calde coperte spesso fornite dai locali (provateli al ristorante Rebstock, che propone tanti piatti tipici), viva agevolmente di turismo; e intanto mi sposto dal centro storico verso una piccola collina affacciata sul lago su cui sorge la Hofkirche, la cattedrale cittadina che fu in origine il suo primo monastero, con le due torri gemelle appuntite e la scalinata che conduce nel decoratissimo interno. Dove, tra l’altro, di sera assisto a uno spettacolare show interattivo sulla creazione del mondo nell’ambito della seconda edizione del Lilu Light Festival, che fino al 19 gennaio illumina le notti cittadine con diciannove scenografiche installazioni audiovisive e interattive di artisti locali e non disseminate in ogni angolo, rendendola, ancora di più, una città di luce.


Fuori dal centro merita una visita anche il Monumento al Leone scolpito nella roccia, a ricordo delle ottocento guardie svizzere che proteggevano il re Luigi XVI trucidate durante la Rivoluzione Francese. E in più ci sarebbero tanti musei da visitare, primo tra tutti il Museo Svizzero dei Trasporti che espone ogni mezzo di locomozione facendone la storia. Ma, tornando verso il cuore della città, mi limito alla centralissima e imperdibile Collezione Rosengart nella vecchia sede della Banca Nazionale Svizzera, prestigiosa esposizione di opere d’arte che portano le firme di Pablo Picasso e Paul Klee, Cézanne, Monte, Matisse e tanti altri, quasi tutti conoscenze personali della proprietaria Angela Rosengart, che ne ha fatto anche una Fondazione e che tuttora, all’età di 87 anni, guida personalmente le visite dei turisti, fiera – a buona ragione! – dei ben cinque ritratti che le fece Pablo Picasso.

In pochi passi sono di nuovo alla stazione, questa volta per visitare l’adiacente KKL, il grande Centro di Cultura e Congressi progettato dall’architetto francese Jean Nouvel dove l’acqua del lago antistante entra direttamente nel foyer in un gioco di vasche, trasparenze, luci e tonalità a effetto, la sala concerti con acustica d’eccellenza è sorprendentemente sotto il livello dell’acqua, e la terrazza, dove nella bella stagione si può anche salire a bere un cocktail, offre una vista lago di ampissimo respiro e regala una chicca: per vedere le guglie della Cattedrale, nascoste alla vista dalla tettoia, occorre inginocchiarsi, come in segno di rispetto. E sicuramente vale la pena assistere a qualcuna delle tante iniziative organizzate, come i concerti mattutini al Caffè del Museo interno e le proiezioni di film con le musiche eseguite dall’orchestra dal vivo: io ho la fortuna di assistere alle prove di quella di “Nuovo Cinema Paradiso”, ed è veramente emozionante.

E dopo tanto camminare, finalmente mi concedo il relax di una gita in battello (ma ci sono anche i piroscafi a vapore) sulle acque placide, salubri e balneabili del lago, con una vista che spazia dal monte Pilatus al monte Rigi. Si può salire a entrambi, al primo addirittura con la cremagliera più ripida del mondo.

Io per ora resto a terra. Ma chissà che a primavera, quando le temperature saranno un po’ più clementi, non sia un’ottima occasione per ritornare.

Ci sono almeno due motivi per visitare Lucerna nei prossimi giorni: la festa di San Valentino per la sua atmosfera romantica, e il Carnevale, qui chiamato Saga dei Fritschi dal nome della sua maschera principale, che quest’anno ha luogo dal 20 al 25 febbraio, durante il quale gruppi mascherati detti Guggenmuusige si esibiscono rumorosamente in strada con fiati e percussioni coinvolgendo i passanti in canti e balli, all’insegna di un antico rituale volto a scacciare l’inverno.

Approfittate della Promo 2×1 di Trenitalia e Ferrovie Federali Svizzere per raggiungerla in treno: per tutto febbraio si viaggia in due da Milano pagando un solo biglietto, acquistabile dal 25 gennaio al 26 febbraio almeno tre giorni prima della partenza. Inoltre, fino al 31 maggio con un biglietto Eurocity si può usufruire di uno sconto per musei o impianti di risalita fino al 30%.

Entrambe le promozioni sono valide in tutte le maggiori città svizzere.

Per ulteriori info: www.svizzera.it

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