20 maggio 2010 – La lunga estate di Malta è decisamente festaiola; e anche se si tratta di eventi religiosi, l’atmosfera che pervade le città in cui si tengono è senza dubbio quella del colore e del folklore, delle luci e dello zucchero, della calda allegria estiva di un’isola che vive e se la gode.
Da fine maggio a fine settembre, ogni weekend si celebra una festività attorno alla figura di un Santo, con tanto di solenne processione ed esposizione della statua a grandezza naturale. Ma i tre lunghi giorni che l’accompagnano sono fatti di divertimento nelle vie e nelle piazze cittadine addobbate con stendardi, festoni e bandiere, da case e balconi fastosamente decorati e illuminati, in un clima assolutamente gioioso in cui si degustano tutti i prodotti tipici locali, primo tra tutti il celebre torrone. Un vero spettacolo, che non si fa mancare neppure i fuochi d’artificio e le sfilate in musica della banda cittadina.
E il weekend successivo basta spostarsi qualche km più in là per ricominciare tutto daccapo. Consigliatissimo. www.visitmalta.com/events
Peccato la si conosca ancora poco, visto che si tratta di un vero spettacolo della natura. Nella suggestiva Lapponia compresa tra Norvegia e Finlandia, infatti, l’inverno ha i colori del bianco abbagliante della neve, del blu luccicante del ghiaccio, del rosa fluttuante dell’aurora e il rumore del silenzio del bosco ovattato dalle coltri di una distesa immacolata.
Una dimensione fatata dove ammirare il completo spettro cromatico del freddo che abbraccia ma non travolge, che anzi accoglie benevolo e placido e accompagna alla scoperta dei racconti incantati delle antiche usanze dell’estremo Nord. Un luogo quasi irreale che dipinge i delicati dettagli della cultura Sami -il cortese popolo dagli abiti sgargianti-, le avventurose escursioni in slitta, i segreti e la magia di queste terre. Un luogo che permette perfino di gustare i preziosissimi frutti dei mari artici come l’imponente e succulento granchio reale, mentre fuori brilla appena la luce sottile del lungo crepuscolo invernale.
Lo splendido tour di una settimana proposto da Vela Tour Operator con partenza il prossimo 6 marzo (min. 15 partecipanti) potrebbe essere un’ottima occasione per un’esperienza sensazionale www.velatour.it
Se invece è la Lapponia svedese ad attirarvi, l’itinerario potrebbe partire da Skellefteå verso l’interno, attraverso grandi foreste, fino a raggiungere la cittadina di Arvidsjaur e poi il paese di Arjeplog, sulle rive del lago più profondo della Svezia e circondato dalle montagne, e dove le più importanti aziende automobilistiche vanno a testare sul ghiaccio i loro nuovi modelli. I pescatori appassionati qui non devono perdere la pesca sul ghiaccio: i piccoli laghi della zona sono affollati di salmerino artico.
Proseguendo verso nord si raggiunge Jokkmokk, importante centro della cultura Sami situato sul circolo polare, poi si torna verso la costa, fermandosi a Vuollerim, paesino poco conosciuto di ottocento abitanti disponibilissimi a far vivere agli ospiti esperienze molto “genuine”, prima tra tutte la serata a casa di diverse famiglie per assaggiare un piatto tipico in ognuna di queste. Da qui si raggiunge lo spettacolare “Treehotel” a Harads, cinque casette disegnate da diversi architetti svedesi, oltre che il primo albergo al mondo con sauna situato sugli alberi. Ci si sposta poi a Luleå sul mar Baltico, importante porto con la famosa città-chiesa Gammelstad, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Qui si può lasciare l’auto e prendere l’aereo per Stoccolma, e poi per l’Italia, oppure tornare lungo la costa a Skellefteå, passando a Piteå dove è possibile fare una gita con una nave rompighiaccio da cui provare l’emozione, protetti da tute termiche, di tuffarsi nelle acque aperte dalla nave stessa.
In diverse località della Lapponia vengono inoltre organizzati incontri con famiglie Sami che ricevono volentieri i turisti per raccontare della loro cultura.
Ed è nel bellissimo parco nazionale di Abisko, nella Lapponia settentrionale vicino alla frontiera norvegese, che si trova il monte Nuolja, dove tre anni fa è stata inaugurata l’ “Aurora Sky station”. Questo è considerato il luogo migliore al mondo per vedere l’aurora boreale grazie all’aria fresca e pulita e a un cielo quasi sempre libero da nuvole, tanto che queste luci spettacolari si possono ammirare quasi ogni notte. La stazione di osservazione, aperta fino al 26 marzo, si raggiunge in seggiovia, e vi si può trascorrere la nottata insieme a una guida, pernottando in sacco a pelo www.auroraskystation.se
Imperdibile anche il safari in motoslitta per avvistare l’alce nelle foreste di Skellefteå, l’osservazione della maestosa aquila reale da un nascondiglio in legno in mezzo a una grande riserva naturale, o la gita in slitta trainata dai cani husky: a questo proposito, da quest’inverno vengono organizzate scuole di sleddog per ragazzi www.destinationskelleftea.se
Per facilitare la scoperta di questo particolarissimo Paese, vengono inoltre proposti a Skellefteå sul mar Baltico, nella Lapponia meridonale, corsi di tre ore di EcoSafety Driving: ovvero come guidare una macchina a biogas -etanolo prodotto localmente- su un lago ghiacciato, prevedendo anche il “test dell’alce” che insegna cosa fare nel caso, non troppo insolito, in cui l’animale attraversi la strada e si pari davanti all’auto. Al termine del corso il partecipante è in grado di affrontare le condizioni meteorologiche più estreme www.destinationskelleftea.se E compie 21 anni l’IceHotel, il più grande albergo di ghiaccio al mondo, situato a 200 km a nord del circolo polare nel paesino di Jukkasjärvi, a 15 minuti da Kiruna che è la città più settentrionale della Svezia: 60 camere, una sala delle colonne di ghiaccio, icebar con divani e pista da ballo e perfino una chiesa ghiacciata. All’interno dell’hotel, aperto fino a metà aprile, la temperatura si mantiene costante tra i -3 °C e i -8 °C. Il suo obiettivo è diventare Co2 negativo entro il 2015, per questo ha istituito la ICE Climate Academy, che studia gli effetti dei cambiamenti climatici e identifica strategie per preservare l’ambiente www.icehotel.com www.swedishlapland.com www.polcirkeln.nu www.visitlulea.se www.turism.jokkmokk.se www.treehotel.se Foto: Peter Grant, Staffan Widstrand, Fredrik Broman, Bo Lind
Un luogo dove la geologia dà spettacolo, con monoliti candidi che emergono dalla sabbia rossa, mentre nella luce flebile dell’alba e del tramonto gli speroni di roccia si tingono di rosa e di arancio, e sotto la luna e le stelle si trasformano in un paesaggio artico di ghiaccio. E’ il cosiddetto “Deserto Bianco”, Sahra al Beida in arabo e Uadi Gazar o Valle delle Carote per i beduini locali, un’area di 600 kmq all’interno della grande distesa di dune, depressioni e rocce del Deserto Occidentale egiziano, o Deserto Libico, che occupa i due terzi dell’intero Paese.
Un gioiello paesaggistico nella grande depressione attorno all’oasi di Farafra fino a quelle di Baharya e Siwa, caratterizzato da una selva incredibile di pinnacoli, torrioni e funghi di candido calcare microfossilifero erosi nel tempo in mille incredibili forme dal vento carico di sabbia: rocce sedimentarie formate dai gusci calcarei di organismi marini depositati sul fondo di antichi mari che occupavano le attuali depressioni del tratto centrale del Deserto Occidentale, dove sorgono le oasi egiziane per la presenza di acque profonde affioranti. Reso ancora più irreale dalla sua misteriosa e antichissima storia, a cominciare dall’esercito dei 50.000 soldati persiani di Cambise scomparsi nel nulla 2.500 anni fa, travolti da un’implacabile tempesta di sabbia. L’operatore milanese I Viaggi di Maurizio Levi specializzato in spedizioni nei deserti di tutto il mondo, propone un itinerario di otto giorni nel Deserto Occidentale, di cui la metà dedicati a una meharèè a cammello nel Deserto Bianco: si cammina tranquillamente in piano tra i pinnacoli per 5-6 ore al giorno, potendo scegliere se in groppa al dromedario oppure guidandolo a piedi, e ogni sera si monta il campo sotto le stelle in un posto diverso, alla fiamma dei falò. Partenze mensili con voli di linea da Milano e Roma fino ad aprile 2012, e guida di lingua italiana, con quote da 1.280 euro.