Piatti tipicamente giapponesi arricchiti da sapori e colori della cultura brasiliana, innovativi nella realizzazione e nella composizione. Come dimostrano, ad esempio, il saudade e il temaky con alga di soia.
E’ l’insolita proposta di Y-Not, accogliente ristorante nel cuore della Milano più trendy e operativa al tempo stesso, dovuta al fatto di essere stato avviato da uno chef giapponese della comunità di San Paolo del Brasile. Che ha deciso di far sfilare tra le antiche volte e i pavimenti in marmo palladiano, le travi d’acciaio e le vetrate serigrafate – tutto sapientemente illuminato da cento lampadine a led appese al soffitto – pietanze particolari come il tradizionale black cod e l’innovativo tramezzino sushi, l’uramaki summer con polpa di granchio, ricciola e mix di tobiko, e l’uramaki pheng con unaghi e gambero rosso, oltre agli speciali e assolutamente deliziosi roll uramaki Y-Not.
Se non vi sentite pronti a tanta intraprendenza, potete provare prima con l’Aperisushi, aperitivo che ha luogo, per il momento, soltanto una volta al mese come un piccolo regalo di pregio. Così come le serate di musica lounge con djset. Poi tornerete a cena, statene certi.
Y-NOT Via Solferino 25, Milano Aperto da martedi a sabato dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 23.30, domenica dalle 19.30 alle 23.30 www.ynoturbansushi.it
Pazzi per la pizza? Con l’arrivo della primavera Milano sembra riscoprire il gusto irresistibile del cibo più rappresentativo d’Italia, sbizzarrendosi in una quantità di nuove aperture e nuove iniziative all’insegna della qualità, del gusto e della fantasia. Dove impasti e farciture preparati con materie prime d’eccellenza, prodotti tipici italiani di altissima qualità dop, igp e slow food, e sapori genuini della terra garantiscono risultati davvero notevoli. Ne abbiamo scelti tre.
Un menù di pizze regionali dedicato all’Italia intera, facendo uso per ognuna di loro dei prodotti più tipici, è l’idea messa in campo da Pizzium, appena aperto in via Procaccini 30, in una sorta di viaggio culinario attraverso lo stivale alla scoperta dei sapori della tradizione. Dalla pizza Abruzzo con pomodoro San Marzano, fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop e pepe nero alla Campania con provola affumicata, salsiccia e friarielli, dalla Friuli con fior di latte, gorgonzola dolce Dop e radicchio rosso al forno alla Puglia con stracciatella, pomodori gialli e olive nere, dall’Emilia Romagna con fior di latte, mortadella Igp e granella di pistacchi alla Lazio con fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop, uovo e pepe nero, è tutta una deliziosa esplosione di sapori autentici, magari da innaffiare con Birrium, l’esclusiva birra artigianale in bottiglia di produzione propria ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, oppure con una selezione di vini regionali e naturali.
Quando per pizza gourmet si intende mettere in primo piano il buono e saporito, con tipicità di produzione propria interna come pomodorini del piennolo dop, corbarino in salsa e in acqua e sale, torzelle, capperi di Salina, tonno ed alici di Cetara, friarielli del Vesuvio, fichi del Cilento e quant’altro, ecco che nasce Capperi…che Pizza!, con il primo locale appena inaugurato in piazza Santa Maria del Suffragio 3, a cui a fine aprile seguiranno le aperture di Salerno e Lugano. Un intero progetto all’insegna totale della natura e della filosofia del benessere di cibo e ambiente, che si allarga anche alla lavorazione dei tavoli in legno grezzo e al maestoso ulivo vero che svetta nella sala centrale alimentato da lampade che riproducono i raggi solari per la fotosintesi clorofilliana. E se il pranzo o la cena lasciano soddisfatti, c’è anche un’area shop dove poter acquistare i prodotti tipici assaggiati.
A Rossopomodoro Lab, in viale Sabotino 19, arriva la pizza fritta, vero cult della tradizione partenopea, con una nuovissima sala appositamente e interamente dedicata. Con tanto di friggitrice speciale elaborata sul modello dell’antico “focone”, la grande pentola che mantiene l’olio sempre caldo e pronto ad accogliere l’impasto leggero e idratato da una lunga lievitazione, rendendolo perfettamente digeribile.
Due le versioni: cicciolona con cicoli napoletani, ricotta di bufala e pepe, e ‘mbuttunata con fior di latte, basilico e pomodoro. Il risultato? Decisamente strepitoso, per questo classico dello street food partenopeo in cui occorre davvero saperci fare. Chissà se anche Sofia Loren, quando le preparava in strada nel film “L’oro di Napoli”, era davvero così abile?
15 maggio 2019 – Ventricina del Vastese, bresaola di tonno e roastbeef di bufala, ma anche salmone affumicato delle scozzesi Isole Orcadi: sono loro i grandi protagonisti del menù estivo di Obicà, in vigore da oggi in tutti i locali italiani e inglesi del noto Mozzarella Bar che, come sempre, mette al centro la mozzarella di bufala campana DOP abbinata a tante eccellenze di stagione del territorio italiano.
Ed ecco allora che i piattini food to share, le pizze e le insalate, i primi e i secondi si vestono di colore e di freschezza in mille soluzioni sorprendenti e golosissime, che vanno dalla pizza al salmone affumicato con limone e finocchietto alle crocchette di tonno e ricotta, dall’insalata con roastbeef di bufala alle casarecce con pesto di melanzane, dal Burrata Burger con carne di manzo e burrata pugliese alle mozzarelle in panatura di couscous e molto altro ancora, in un vortice creativo nell’accostamento di ingredienti di altissima qualità che porta in sé tutti i sapori e i profumi dell’estate.
Non solo. Poiché è fuor di dubbio che un perfetto accostamento food&beverage esalti ancora di più il gusto di entrambi, al menu estivo si affianca anche un’apposita e nuovissima drink list di vini e cocktails, che segue sempre i principi di Obicà di valorizzazione del made in Italy: se, ad esempio, il Barbera D’Alba, il Grillo o il Vermentino accompagnano la mozzarella di bufala campana DOP, e il Belguardo Rosé, il Fiano di Avellino e il Sangiovese di Romagna sono l’ideale per la pizza, tra i cocktails l’Americano va benissimo con i fritti, il Negroni Sbagliato con i tagliolini al tartufo nero e il Pepper Daiquiri con l’insalata bresaola di tonno. Provare per credere, è proprio il caso di dirlo.