Un po’ street food, un po’ cioccolateria: nel cuore di Milano, il punto vendita della storica fabbrica di cioccolato artigianale napoletano Gay Odin si veste di nuovo, secondo i moderni gusti e riti di consumo. E propone a tutti il piacere di concedersi un soave boccone di dolcezza nella veste preferita: un Ciocco-cuoppo da passeggio, ovvero un cartoccio di cioccolatini in stile street food da assaporare camminando; una pausa ristoratrice in Sala del Cioccolato dove fermarsi a gustare una tazza calda; un caffè cioccolatoso rigorosamente napoletano, un bicerin piemontese, una fresca mousse del suo tipico cioccolato foresta al latte; un acquisto all’angolo self service #prendimicondolcezza dove servirsi scegliendo liberamente tra le tante proposte.
Caldo o freddo, solido o liquido, fondente o al latte, da bere o da spalmare, dolcissimo o sugar free, il prodotto è sempre lavorato con pregiate miscele di cacao di varie provenienze, tra cui prevale il Criollo. Le fave di cacao sono tostate lentamente a legna, in modo da mantenerne inalterate caratteristiche e nutrienti fondamentali. Gay Odin Via San Giovanni sul Muro 19, Milano www.gay-odin.it
15 marzo 2014 – Chi ha detto che l’Olanda è solo fiori, canali e biciclette? Il delizioso Paese dei tulipani offre anche tanta buona cucina, con altrettanti gustosi eventi per celebrarla allegramente in compagnia durante tutta la bella stagione.
Si parte il 17 e 18 marzo con la terza edizione del Jenever Festival, al Jenever Museum di Schiedam, dove i distillatori di ginepro propongono una raffinata selezione di gin tradizionali e speciali, mentre il 29 e 30 ad Amsterdam il Chocoa Festival al Museo Marittimo Nazionale presso il porto della città, uno dei porti più coinvolti al mondo nel commercio di cacao, i migliori mastri cioccolatai svelano i segreti della produzione del cioccolato insegnando ad assaporare al meglio le quasi settecento varietà presenti, con gusti e aromi insoliti e originali.
E intanto il 27 si apre nella provincia dello Zeeland la stagione dell’astice, che fino al 15 luglio propone le delizie dell’estuario della Schelda, considerate le più prelibate al mondo per via del loro unico patrimonio genetico; oltre ai prodotti tipicamente di mare, si assaggiano anche l’astro di mare, ortaggio rassomigliante agli spinaci, e la salicornia, simile a un piccolo cactus senza spine.
Dal 4 aprile al 5 settembre, ogni venerdì il mercato del formaggio di Alkmaar sulla Waagplein (Piazza della pesa) illustra come il prodotto viene da secoli commercializzato con le medesime modalità e sulla stessa piazza fin dal lontanissimo 1365; in luglio e agosto anche Edam ospita un importante mercato del formaggio olandese.
Il 14 giugno a Scheveningen, rinomata località balneare de l’Aja, in occasione del Vlaggetjesdag(la giornata delle bandiere) si celebra l’arrivo delle prime aringhe pescate nelle cittadine costiere meridionali, ed è tradizione che il primo barile venga venduto all’asta il giovedì precedente, devolvendo il ricavato in beneficenza. Haarlem Culinair è il festival annuale per i buongustai, quest’anno alla ventesima edizione, organizzato nella storica cittadina dal 1° al 4 agosto, proponendo cibi da tutto il mondo ma puntando particolarmente ai piatti regionali, preparati con prodotti locali e genuini, mentre dal 28 al 31 agosto il ‘t Preuvenemint di Maastricht, una delle capitali gastronomiche d’Europa, trasforma la centralissima piazza Vrijthof nel ristorante all’aperto più grande al mondo (foto apertura), devolvendo tutto il ricavato in beneficenza.
L’ho sempre mangiata rotonda, al trancio, al metro, perfino al padellino. Ma mai ovale, a quadrotto, a barca, a fagotto, a ciambella, a bouquet, a bocconcino o a tramezzino. Almeno fino ad ora. Perché quando ho varcato la soglia di Così fa Antonino Esposito, neonata pizzeria a Milano del creativissimo maestro pizzaiolo sorrentino noto per aver inventato una ventina d’anni fa la Frusta sorrentina, mi sono subito resa conto che per lui la pizza ha un nuovo concept: è una questione di forma, anzi di forme. In un locale luminoso che è un vero e proprio angolo della sua terra natìa, vivacizzato da maioliche bianche e blu dipinte a mano che si rincorrono sui tavoli e sui banchi di lavoro, le sue insolite pizze osano con una quantità di impasti innovativi a base di farine biologiche, cereali, canapa, riso venere integrale, farro, grano arso, segale e gluten free, aromatizzati con birra artigianale, infusi di limone di Sorrento Igp, vino e finocchietto selvatico, e animati da forme stravaganti studiate per tenere al meglio le farciture, fatte di abbinamenti azzeccati con ingredienti locali come i limoni Igp, le noci di Sorrento, il fior di latte dei Monti Lattari, il provolone del Monaco DOP, le alici di Cetara e la sapida Colatura, il finocchietto selvatico, i pomodorini del Vesuvio, la mozzarella di bufala campana DOP e l’olio extravergine d’oliva aggiunto solo all’uscita dal forno. Insomma, piccole delizie di grande gusto, che fanno davvero venire voglia di provarle tutte per scoprire sapori unici e inaspettati. E io naturalmente mi sono buttata su quelle, ma gli amanti della cucina locale in toto troveranno soddisfazione anche in altri piatti tradizionali, come ad esempio gli immancabili gnocchi alla sorrentina e una selezione di formaggi campani artigianali, anche rari, come il Pecorino di Carmasciano, il Conciato Romano, l’Erborinato di bufala, la Caciotta di capra dei Monti Lattari, il tutto accompagnato da vini campani e nazionali e da cocktail ai sapori e ai profumi di Sorrento. Una deroga alle pizze, però, l’ho fatta, o forse no: non ho resistito al sublime bignè di pasta di pizza fritta ripieno di crema di pastiera napoletana. Ma credo non possa farlo nessuno… E intanto, dopo Milano, le variazioni di pizza di Antonino Esposito sbarcano anche a Firenze nella food court “Godi Fiorenza”; la scalata all’intera penisola è appena cominciata… Così fa Antonino Esposito Via Solferino 27, 20121 Milano Aperto da lunedì a sabato dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 23.45
[box] La Frusta sorrentina. Nel 1996, con un pugno di farina, acqua e creatività, Antonino inventa quasi per caso la Frusta Sorrentina: stende e allunga una porzione di panetto rimasta sul bancone, e la chiude con un “pizzico” al centro e alle estremità, in una sorta di barchetta farcita di pomodorini e mozzarella. E come per magia, non solo diventa la pizza più richiesta dai suoi clienti, ma in poco tempo varca i confini nazionali raggiungendo la Gran Bretagna, l’Islanda e gli Usa. Ora è un brevetto registrato, proposto al forno o fritto con le più delicate e svariate farciture.[/box]