Milano si innamora della pizza

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Pazzi per la pizza? Con l’arrivo della primavera Milano sembra riscoprire il gusto irresistibile del cibo più rappresentativo d’Italia, sbizzarrendosi in una quantità di nuove aperture e nuove iniziative all’insegna della qualità, del gusto e della fantasia. Dove impasti e farciture preparati con materie prime d’eccellenza, prodotti tipici italiani di altissima qualità dop, igp e slow food, e sapori genuini della terra garantiscono risultati davvero notevoli. Ne abbiamo scelti tre.
Un menù di pizze regionali dedicato all’Italia intera, facendo uso per ognuna di loro dei prodotti più tipici, è l’idea messa in campo da Pizzium, appena aperto in via Procaccini 30, in una sorta di viaggio culinario attraverso lo stivale alla scoperta dei sapori della tradizione. Dalla pizza Abruzzo con pomodoro San Marzano, fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop e pepe nero alla Campania con provola affumicata, salsiccia e friarielli, dalla Friuli con fior di latte, gorgonzola dolce Dop e radicchio rosso al forno alla Puglia con stracciatella, pomodori gialli e olive nere, dall’Emilia Romagna con fior di latte, mortadella Igp e granella di pistacchi alla Lazio con fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop, uovo e pepe nero, è tutta una deliziosa esplosione di sapori autentici, magari da innaffiare con Birrium, l’esclusiva birra artigianale in bottiglia di produzione propria ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, oppure con una selezione di vini regionali e naturali.
pizza gourmetQuando per pizza gourmet si intende mettere in primo piano il buono e saporito, con tipicità di produzione propria interna come pomodorini del piennolo dop, corbarino in salsa e in acqua e sale, torzelle, capperi di Salina, tonno ed alici di Cetara, friarielli del Vesuvio, fichi del Cilento e quant’altro, ecco che nasce Capperi…che Pizza!, con il primo locale appena inaugurato in piazza Santa Maria del Suffragio 3, a cui a fine aprile seguiranno le aperture di Salerno e Lugano. Un intero progetto all’insegna totale della natura e della filosofia del benessere di cibo e ambiente, che si allarga anche alla lavorazione dei tavoli in legno grezzo e al maestoso ulivo vero che svetta nella sala centrale alimentato da lampade che riproducono i raggi solari per la fotosintesi clorofilliana. E se il pranzo o la cena lasciano soddisfatti, c’è anche un’area shop dove poter acquistare i prodotti tipici assaggiati.
A Rossopomodoro Lab, in viale Sabotino 19, arriva la pizza fritta, vero cult della tradizione partenopea, con una nuovissima sala appositamente e interamente dedicata. Con tanto di friggitrice speciale elaborata sul modello dell’antico “focone”, la grande pentola che mantiene l’olio sempre caldo e pronto ad accogliere l’impasto leggero e idratato da una lunga lievitazione, rendendolo perfettamente digeribile.
Due le versioni: cicciolona con cicoli napoletani, ricotta di bufala e pepe, e ‘mbuttunata con fior di latte, basilico e pomodoro. Il risultato? Decisamente strepitoso, per questo classico dello street food partenopeo in cui occorre davvero saperci fare. Chissà se anche Sofia Loren, quando le preparava in strada nel film “L’oro di Napoli”, era davvero così abile?
foconepizza fritta
 
 

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