3 febbraio 2013 – Un lungo viaggio tra passato, presente e futuro della danza, da Romeo e Giulietta alla Traviata, passando per Cenerentola e Arlecchino fino al Bolero. Senza muoversi da Milano.
E’ qui infatti che il mondo del ballo in tutte le sue espressioni, dalla classica al musical, dalla grand opéra alla prosa con balletto, ha trovato stabile dimora, e precisamente nel Teatro di Milano di Carlo Pesta, direttore artistico del Balletto di Milano e docente in materia all’Università Statale del capoluogo lombardo.
Con un nome che omaggia la città per la sua storia secolare di teatro, musica, danza e opera lirica, la struttura alza stabilmente ed esclusivamente il sipario su questo mondo incantato e su tutto quello che gli ruota intorno, ospitando performance di compagnie italiane e straniere ma anche incontri a tema, proiezioni, presentazione di libri e riviste. Facendo insomma di arabesque, chassé e plié il suo centro di gravità permanente.
Il nuovo Teatro Stabile della Danza inaugurerà questa sera con estratti dello spettacolo “La vie en rose…chansons” su canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf e molti altri. Poi il variegato cartellone entrerà nel vivo…volteggiando tra un giro di valzer e una spaccata da applausi.
Milano viaggia nel mondo della danza
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Il mondo in bicicletta
3 febbraio 2011 – Si intitola “In bici dalla Siberia a casa” la cronaca filmata di un viaggio incredibile: dalla Siberia all’Inghilterra, un uomo solo, più di 30.000 miglia, 3 anni di viaggio, una bicicletta e nessun appoggio, né di mezzi né di compagni d’avventura, attraverso 3 continenti e 28 nazioni, incontrando banditi, scalando le montagne del Tibet, superando le vallate dell’Afghanistan e ripercorrendo la via della seta, che ancora oggi resta un itinerario difficile anche per i moderni mezzi fuoristrada.
Rob Lilwall, professore di geografia, ha deciso di impegnarsi in questo difficile, pericoloso e faticoso viaggio, solo per amore dell’avventura e per la curiosità di vedere da vicino quello che aveva studiato da lontano. Si è fatto riprendere dalla gente che incontrava e ha ripreso ciò che vedeva intorno a sè: le mulattiere e i sentieri sassosi e impervi, gli animali selvaggi, i fumatori d’oppio, i ribelli e i regolari, le guardie di frontiera, rischiando spesso di essere preso di mira come ostaggio, preda, terrorista o contrabbandiere.
In onda da domani su Rai 5 in prima serata, un affascinante resoconto in soggettiva di tre anni di cammino: dalla Siberia giù fino al Vietnam, e poi in Cina, per arrivare in Tibet e passare in Afghanistan, Uzbekistan, Iran, fino all’Europa, per risalirla dalla Grecia e tornare finalmente in Inghilterra.
“In bici dalla Siberia a casa”
Rai 5
tutti i venerdì ore 21.00
Diego Dalla Palma, il viaggio dell’unicità
12 giugno 2019 – Un viaggio interiore tra scena e retroscena, intrecciando il percorso personale e artistico che le ha portate a essere esattamente dove sono ora: riparte questa sera, in seconda serata su Rai Premium, la terza edizione di Uniche, in cui Diego Dalla Palma conversa intimamente con otto celebri donne di carattere – Antonella Clerici, Giusy Ferreri, Iva Zanicchi, Vladimir Luxuria, Vanessa Gravina, Andrea Delogu, Cristina Parodi e Giuliana De Sio – sviscerando le esperienze di vita che hanno avuto l’effetto di renderle uniche e speciali come sono. Senza tralasciare, naturalmente, l’evoluzione della loro immagine e personalità, considerato anche che verranno elargiti consigli di stile e bellezza per make up, hairstyle e cura del corpo.
“Dopo i trent’anni l’avvenenza lascia il posto al fascino e al magnetismo, che a differenza della bellezza giovanile, non se ne vanno più – commenta Diego – e quello che adesso fa splendere queste donne è il loro tormento, che rende i loro occhi lucidi e pieni di passione. Nonostante non sia più un ragazzino, quante cose ho ancora da imparare dagli incontri con gli esseri umani!”
Per questo ha già accettato la proposta di un prossimo programma in cui andrà nelle carceri ad ascoltare le storie di vita delle detenute. “Una persona affascinante è quella che sa rendere la propria solitudine un’arma invece di una sconfitta, chiunque sia e dovunque si trovi” conclude.