Musei, a volte sorprendono. E ammaliano.

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Chi ha detto che i musei sono noiosi, antiquati e ingessati? Il mondo è pieno di esposizioni originali e interessanti, divertenti e fantasiose, in cui aggirarsi è un autentico e sorprendente piacere. Ecco una selezione di quelli più insoliti e curiosi, assolutamente da non perdere se vi trovate nei paraggi.
Amsterdam (Olanda): Il Museo dei Diamanti
Interamente dedicato ai migliori amici delle ragazze, come cantava Marilyn Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde”, il museo offre, suddivisa in otto sale, una preziosissima collezione che annovera i diamanti più grandi del mondo, quelli autentici sfoggiati da attrici e nobildonne, e alcune riproduzioni di gioielli celebri, come ad esempio quelli della famiglia reale olandese tramandati da generazioni. E poiché da quattrocento anni la città è sede della Borsa dei Diamanti e centro della loro lavorazione e commercio, c’è anche un’interessante documentazione video sulla loro storia e industria che ne illustra l’estrazione e la trasformazione da pietra grezza a incantevole gioiello, la caratura, le modalità per distinguere gli autentici dai falsi e le curiosità su quelli colorati molto rari e ricercati, come il brillante giallo di Tiffany indossato da Audrey Hepburn per la presentazione di “Colazione da Tiffany”.
Aggius (Olbia-Tempio/Italia): Il Museo del Banditismo
Nel piccolo e fascinoso borgo dell’entroterra gallurese, noto fino a metà Ottocento come il paese più sanguinario dell’intera Sardegna in quanto vero e proprio epicentro del banditismo locale dovuto soprattutto a faide familiari e contrabbando, oltre che all’eliminazione degli odiati messi esattoriali, il museo, allestito nel palazzo della vecchia pretura in pieno centro storico, racconta con un percorso di quattro sale la lunga storia del banditismo attraverso documentazioni reali come armi, foto segnaletiche, schede ed effetti personali, sentenze ufficiali di condanna; una teca è appositamente dedicata al bandito Sebastiano Tansu, diventato noto come il Muto di Gallura. A poca distanza c’è la Rampa di li Pazi, una scalinata dove si cercava di risolvere le faide mettendo pace tra le parti con funzioni religiose e pranzi conviviali, spesso, però, senza successo.
Las Vegas (Nevada): Il Museo del Selfie
Dopo il grande successo del primo allestito a Hollywood, arriva al Miracle Mile Shop di Las Vegas il secondo Museum of Selfies, una realtà interattiva alla scoperta della storia degli ex autoscatti che parte dalla loro antica nascita – ebbene sì, non sono affatto stati inventati con l’avvento dei social- per condurre fino al loro attuale sviluppo, che offre ovviamente ampia possibilità di fotografarsi al suo interno in maniera decisamente fantasiosa. Non mancano le installazioni memorabili della sede hollywoodiana, come il trono interamente composto da selfie stick tratto della serie “Game of Thrones”, la piscina piena di Emoji, e il simbolico Davide di Michelangelo caduto in terra.
Varsavia (Polonia): Il Museo della Vodka Polacca
Nel suggestivo complesso ottocentesco dell’ex fabbrica della vodka “Koneser”, una tra le maggiori del Paese, il museo, unico al mondo dedicato alla bevanda, racconta la lunga storia della sua produzione, consumo e usanze attraverso filmati, installazioni multimediali e documentazioni, mettendo in luce il suo saldo legame con la storia, le tradizioni e i costumi della nazione; vengono organizzati anche workshop per scoprire le differenze di sapore e aroma tra le varie tipologie prodotte esclusivamente da cereali o patate della tradizione agroalimentare locale, imparare le regole per servirle e le modalità di abbinamento con le diverse pietanze. Non mancano ovviamente, al suo interno, i luoghi per degustarla, soprattutto con cocktail a base di vodka. L’ingresso è riservato solo ai maggiorenni.
Polesine Parmense (Parma/Italia): Il Museo del Culatello e del Masalén
All’Antica Corte Pallavicina della celebre famiglia Spigaroli, ex mezzadri di Giuseppe Verdi e ora noti ristoratori, il museo racconta una delle tradizioni gastronomiche contadine più rappresentative del territorio, chiamato appunto anche Terra del Culatello, che mette al centro la figura del maiale, con approfondimenti su quello tipico nero del parmense, attraverso oggetti dell’attività contadina, mappe antiche, documentazione cartacea, fotografica e video; cuore del museo un ampio spazio sotterraneo dedicato ai segreti del Culatello, che ne racconta la storia, le caratteristiche, le modalità di lavorazione e conservazione, e il rituale di degustazione, oltre a custodire una gustosa galleria di esemplari che stagionano nell’umidità e nella penombra. concludendo il percorso con un’immancabile degustazione alla sala dell’Osteria.
                                                                                                                                To be continued…

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