Dopo gli hotel e i B&B, la nuova frontiera del turismo fast&cheap si chiama BenBo, ovvero Bed&Boarding, primo capsule hotel d’Italia che prende vita all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Una trovata pratica e originale per chi viaggia sempre di fretta, consistente in una serie di moduli abitativi autonomi e finestrati di circa 4 mq con un letto, un tavolo da lavoro reclinabile, specchio, appendiabiti e portascarpe, aria condizionata regolabile, connessione internet e wi-fi gratuito, docking station per iPod e lettore Mp3, Tv multimediale e multimedia touch screen con info voli e sveglia: con un piccolo sovrapprezzo c’è anche il kit con set barba, creme e bagnodoccia, pantofole e asciugamani.
Fuori dal modulo, una reception attiva 24 ore al giorno con personale multilingua, bagni con doccia, giardino d’inverno, parcheggio e distributore di acqua e bibite; alcuni moduli e bagni sono specificamente attrezzati per i disabili. Un’esperienza decisamente insolita, ma di cui sicuramente vale la pena sperimentare la praticità, tanto più che l’idea è quella di insediarlo presto anche in altri aeroporti italiani. E’ possibile prenotare online o direttamente in loco, al prezzo di 8 euro la prima ora e 7 euro dalla seconda in poi per la permanenza diurna, mentre sale a 25 euro per le nove ore notturne.
Una natura possente, grandi percorsi fluviali per amanti di kayak, pesca a mosca e river-rafting, foreste nazionali per appassionati di hiking e mountain biking, soggiorni nei ranch e passeggiate a cavallo: il versante delle Montagne Rocciose con gli stati dell’Idaho, Montana, South Dakota e Wyoming è certamente meta indiscussa di un viaggio alla scoperta dei grandi spazi nel nord ovest americano.
Facilmente raggiungibile da Denver/Colorado, Minneapolis-St.Paul-Bloomington/Minnesota e Chicago/Illinois, è ideale da visitare in auto e moto, percorrendo le numerose Scenic Byways che costellano ogni stato; scenari di forte impatto naturalistico che regalano l’avvistamento della ricca fauna selvatica, come orsi, cervi, alci, lupi, coyote, cani della prateria e volatili come l’aquila calva, oltre a intere zone forestali e tanti piccoli villaggi western in cui assistere a numerosi e variopinti festival e rodei.
Primo tra tutti quello di Cheyenne, capitale del Wyoming, che ogni anno celebra il rodeo più grande del mondo Cheyenne Frontiers Days, radunando i più talentuosi cowboy e cowgirl d’America per la grande sfida d’abilità equestre, tra concerti live di musica country e perfino un vero e proprio accampamento di nativi Sioux con la rappresentazione della regalia di tradizione durante danze e parate indiane.
Rimarcabile anche Cody, città di Buffalo Bill, che fino a settembre vara la stagione dei rodei serali con i Cody Night Rodeo nell’arena cittadina.
I nativi delle sedici tribù Sioux offrono anche i Powwow, in cui celebrano le proprie tradizioni con danze, rituali con tamburi sacri, competizioni, canti e costumi variopinti, con piumaggi che adornano spalle e fianchi e copricapo coloratissimi, mentre le donne danzano in abiti luccicanti di lustrini e lunghi scialli sfrangiati che volteggiano nell’aria come ali di farfalle.
E al calar delle tenebre, l’esperienza più singolare è offerta oggi dal “glamping”, tra glamour e camping, in alloggi tendati di gran confort e lusso nella praterie selvagge dell’ovest. Per vivere, già che si è lì, perfino l’ebbrezza dei vecchi pionieri. In versione, però, assolutamente contemporanea… www.realamerica.it
Spiagge che sembrano distese di borotalco e acque trasparenti come il cristallo, vegetazione rigogliosa e terre rosse rocciose, cascate maestose e vulcani attivi, barriere coralline e foreste profonde, biodiversità e microclimi, multicultura e tradizioni. Sapori, colori, aromi. E popoli così accoglienti e calorosi da non crederci.
E’ tutto questo ad accomunare le pur variegate, incontaminate, profumate isole dell’Oltremare francese, veri e propri paradisi negli oceani dove il sole sorge e tramonta tutto l’anno regalando spettacoli di luci e di sfumature quasi irreali. Perciò se siete di quelli che preferiscono restare a casa durante le feste natalizie per poi concedersi una vera vacanza da sogno non appena gli altri rientrano, fateci un pensiero e puntate su una delle cinque scelte possibili. Con la comodità di trovarvi, per quanto geograficamente dall’altra parte del mondo, pur sempre in territorio francese, quindi senza bisogno di passaporto (è sufficiente la carta d’identità), pagamenti in euro e modalità sanitarie europee. Che non è poco.
Tanto per cominciare, nelle isole di Guadalupa è già in corso fino a fine febbraio il tradizionale carnevale lungo due mesi, occasione perfetta anche per festeggiare con il celebre rum artigianale locale in versione bianco, ambrato, invecchiato o punch. Ma potete anche rilassarvi con i trattamenti termali delle spiagge di argilla o con gli oli essenziali del Jardin de la Rencontre, scoprire animali locali come l’iguana dei Caraibi e il Ti racoon (l’orsetto lavatore) nel parco zoologico di Basse-Terre, creare bijoux con le pietre semi-preziose della riserva geologica di La Desirade, visitare il Memorial ACTe di Grande-Terre, centro culturale e museale sulla storia della schiavitù che si è aggiudicato il Premio Museo 2017 dal Consiglio d’Europa.
Tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico, sull’isola caraibica della Martinica, appartenente alle piccole Antille, da novembre ad aprile potete sperimentare la magia di raggiungere a piedi l’isolotto del Tombolo grazie all’oceano che in quel periodo si apre magicamente. Del resto, se vi piace camminare avete a disposizione ben 180 chilometri di passeggiate nel cuore della lussureggiante foresta tropicale, prima di uscire in mare a vedere i delfini e raggiungere l’Ilet Loup-Garou dove assistere alla deposizione delle uova delle tartarughe. Poi rilassatevi con un sorso di pregiato rhum agricolo locale, che conta ben quindici distillerie sull’isola aperte anche ai visitatori.
E’ il profumo della vaniglia, la melodia dell’ukulele, l’essenza dei fiori di Tiaré, il sapore del cocco ad aleggiare sulle isole di Tahiti, nella Polinesia francese, dove nessuno sfugge a Mana, la misteriosa forza vitale che avvolge tutte le 118 isole e atolli suddivisi in cinque arcipelaghi, disseminati nell’Oceano Pacifico su una superficie di oltre cinque milioni e mezzo di kmq pari a quella dell’Europa intera. Elogio della lentezza e del sorriso, tra il cuore verde e le spiagge di sabbia bianca, rosa corallina e nera vulcanica, vale assolutamente la pena una visita al sito sacro Le Marae de Taputapuātea, sull’isola di Raiatea, sorta di collegamento tra il mondo dei vivi e degli antenati diventato Patrimonio Unesco lo scorso mese di luglio; del resto la cultura locale è ricca di leggende e ritmi ancestrali, come le suggestive danze con il fuoco e i tradizionali giochi sportivi. E poi il tipico massaggio Taurumi, un bicchiere di vino bianco o rosè delle isole Tuamotu, piatti, danze e tatuaggi artistici, e le caratteristiche perle nere dono del dio Oro, il re del firmamento, che nascono nelle acque profonde delle lagune… Richiami irresistibili che hanno affascinato, per dirne uno, perfino il pittore parigino Paul Gauguin, di cui visitare la Maison du Jouir, vale a dire la casa sull’isola Hiva Oa nelle aspre e salvagge isole Marchesi che abitò a lungo.
E’ l’irresistibile atmosfera del leggendario far west a caratterizzare in gran parte la Nuova Caledonia, nel sud del Pacifico, una barriera corallina seconda soltanto a quella dell’Australia e una capitale, Noumea, che ricorda molto da vicino l’amabile Costa Azzurra. La costa occidentale è infatti vera e propria terra di cowboy, con ex coloni che vivono in ranch e fattorie immersi tra pianure e savane, dove i cavalli corrono in piena libertà. Mentre nella costa est permangono i villaggi della tribù dei Kanak, la millenaria popolazione locale che ancora mantiene usi, costumi, tradizioni, musiche e danze. Simboleggiata dal curioso Cuore di Voh, un cuore disegnato in modo naturale dalle mangrovie, la Nuova Caledonia offre chicche come l’Amborella Trichopoda, il fiore con il più antico DNA del mondo, il cagou, un uccello che abbaia e non vola, La Roche Percée, insolita roccia che riproduce un volto umano, e la paradisiaca Isola dei Pini con pini che si elevano fino a trenta metri sulla spiaggia di sabbia bianca, oltre a una distilleria di olio essenziale dell’albero Niaouli. Quest’anno, poi, si festeggiano i dieci anni della nomina della sua laguna a Patrimonio Unesco, la più grande del mondo con i suoi 24.000 km². Potrebbe essere l’occasione per chi sogna un matrimonio da favola, considerato che la legge permette ai cittadini stranieri di sposarsi qui con valore legale nel proprio paese di residenza.
Tra balene e mercati tipici, l’isola della Réunion, nel cuore dell’Oceano Indiano a poca distanza da Mauritius, offre la possibilità di uno scenografico volo in elicottero praticamente all’interno delle cascate, mentre il sempre attivo vulcano del Piton de la Fournaise regala uno spettacolo emozionante pari a quello delle incantevoli albe che si ammirano dal Piton des Neiges. Su tutto, il profumo irresistibile della Vaniglia Bourbon (antico nome dell’isola), la cui produzione è parte imprescindibile della sua storia: le prime piante furono introdotte nel cuore delle sue foreste agli inizi del XIX secolo, e tuttora rappresenta un’attività familiare trasmessa di generazione in generazione, che vede il suo punto di forza nell’eccezionale Vaniglia blu coltivata a Saint Philippe.