Dodici nuove rotte da e per gli aeroporti di Milano – Bergamo e Malpensa – per raggiungere Svizzera, Irlanda, Repubblica Ceca, Romania, Germania, Polonia, Croazia e Grecia. E precisamente le città di Baden, Belfast, Brno, Cluj, Dusseldorf, Iasi, Lodz, Lublino, Fiume, Zante, Zara e Kos. Con due nuovi aeromobili in loco per un totale di trenta. E la conseguente creazione di un centinaio di nuovi posti di lavoro altamente remunerati per piloti, equipaggi e ingegneri.
È questo il nuovo operativo Ryanair per l’estate 2023. Che raggiunge il totale di oltre duemila voli settimanali da e per Milano. E aumenta anche la frequenza su cinquantaquattro rotte verso Belgio, Croazia, Malta, Polonia, Spagna, Regno Unito e domestiche. Continuando a offrire un’ampissima scelta a basso costo anche per la stagione vacanziera.
Le rotte sono prenotabili fin d’ora su Ryanair.com
Basterebbe il blu intenso del cielo terso che rischiara gli immensi scenari innevati a illuminare di magia l’affascinante inverno giapponese. E invece fino al mese di marzo, ad accenderlo di un’ulteriore suggestione sono le luci di fuochi e lanterne che rischiarano città e villaggi. A cominciare da quelle bianche e blu di Tokyo, e dalle mille luci rosa delle sponde del fiume Megurogawa in onore delle foglie dei ciliegi in fiore, mentre a Kyoto le antiche strade del centro sono illuminate da migliaia di lanterne e giochi di bagliori e fiori, a Nikko centinaia di candele vengono accese in mini igloo generando spettacolari riverberi sulla neve, e a Kuwana il giardino botanico è illuminato da installazioni e giochi di luce che riproducono figure, paesaggi e immagini di ogni tipo.
E poi c’è la splendida Hokkaido, la più settentrionale delle quattro isole principali dell’arcipelago nipponico con la sua natura selvaggia e incontaminata, che vede la sua capitale Sapporo scintillare di sculture di ghiaccio allestite in occasione del Festival della Neve, i paesaggi innevati di Kushiro e del Parco Nazionale di Akan popolati da macachi giapponesi che si riscaldano nelle sorgenti di acqua calda e dalle gru tancho con la loro danza di corteggiamento, i suggestivi banchi di ghiaccio alla deriva ad Abashiri, sul mare di Okhotsk. Le sorgive di acqua calda dell’isola invitano a un rigenerante bagno termale, immergendosi nei vapori bollenti di un onsen esterno circondato dalla neve: consigliatissime Noboribetsu o Jozankei, ma ce ne sono tante altre. La primavera verrà. Ma con un inverno così, non c’è alcuna fretta.
Sono le spettacolari feste di tradizione sotto il segno del fuoco, i presepi viventi e quelli di cartapesta, i suggestivi centri storici dove ancora si parla l’antichissimo griko, a far sì che il Salento, splendida meta di turismo estivo, abbia tanto da far scoprire e raccontare anche d’inverno.
Soprattutto a un passo dal Natale, quando le statuine dei celebri presepi di cartapesta di Lecce sembrano prendere vita in quelli viventi, numerosissimi in zona, come ad esempio quello di Sternatia, ambientato nelle vecchie case e tra le corti del centro storico, e dove i personaggi parlano in griko, dialetto molto simile al greco moderno importato dai primi coloni greci in età classica e dai monaci bizantini dell’anno Mille, e tuttora in uso in undici comuni della Grecia salentina, insegnato addirittura in apposite scuole.
E mentre a Presicce, città dei frantoi ipogei, va in scena una grande festa in onore di Sant’Andrea, santo protettore dei pescatori, con enorme focara tra fuochi d’artificio, bande, luminarie e triglie arrostite sul fuoco, a Novoli fervono i preparativi per la tradizionale festa di Sant’Antonio Abate del 16 gennaio, quando una maestosa pira di tralci di vite del Nord Salento verrà fatta ardere in suo onore, con il tocco di grandi designer chiamati a interpretare quella che viene considerata l’espressione per eccellenza dell’arte contadina.
Ed è un Salento magico e misterioso quello di Patù, sul mar Jonio, con la sua Centopietre, monumento costruito con i cento massi che appartenevano alla Città Messapica di Vereto e che pare sia stato la tomba del generale bizantino Gimignano; quello di Tricase con gli affreschi della Cripta della Madonna del Gonfalone; quello di Supersano con la Cripta bizantina della Madonna di Coeli Manna dai dolci occhi a mandorla e il Santuario seicentesco con la volta a stella dalle sei punte, vicino all’Albero della Manna. Qui, a pari distanza tra Adriatico e Jonio, è possibile concedersi una passeggiata a cavallo tra la campagna e le masserie della zona con i vecchi carretti dei volontari dell’Associazione Amici del Cavallo di Supersano, o noleggiare ultraleggeri a due posti della Scuola di Volo 191 Aero Club di Brindisi. In attesa del prossimo 23 febbraio, quando a Copertino, nota nel mondo per aver dato i natali a San Giuseppe, il Santo dei voli, dell’aviazione e degli studenti, in occasione dei 350 anni dalla morte faranno ritorno da Osimo le sue Sacre Spoglie, vicino alla stalla dove nacque. Poi di lì a poco, nel solare Salento, esploderà di nuovo l’estate.