15 maggio 2019 – Ventricina del Vastese, bresaola di tonno e roastbeef di bufala, ma anche salmone affumicato delle scozzesi Isole Orcadi: sono loro i grandi protagonisti del menù estivo di Obicà, in vigore da oggi in tutti i locali italiani e inglesi del noto Mozzarella Bar che, come sempre, mette al centro la mozzarella di bufala campana DOP abbinata a tante eccellenze di stagione del territorio italiano.
Ed ecco allora che i piattini food to share, le pizze e le insalate, i primi e i secondi si vestono di colore e di freschezza in mille soluzioni sorprendenti e golosissime, che vanno dalla pizza al salmone affumicato con limone e finocchietto alle crocchette di tonno e ricotta, dall’insalata con roastbeef di bufala alle casarecce con pesto di melanzane, dal Burrata Burger con carne di manzo e burrata pugliese alle mozzarelle in panatura di couscous e molto altro ancora, in un vortice creativo nell’accostamento di ingredienti di altissima qualità che porta in sé tutti i sapori e i profumi dell’estate.
Non solo. Poiché è fuor di dubbio che un perfetto accostamento food&beverage esalti ancora di più il gusto di entrambi, al menu estivo si affianca anche un’apposita e nuovissima drink list di vini e cocktails, che segue sempre i principi di Obicà di valorizzazione del made in Italy: se, ad esempio, il Barbera D’Alba, il Grillo o il Vermentino accompagnano la mozzarella di bufala campana DOP, e il Belguardo Rosé, il Fiano di Avellino e il Sangiovese di Romagna sono l’ideale per la pizza, tra i cocktails l’Americano va benissimo con i fritti, il Negroni Sbagliato con i tagliolini al tartufo nero e il Pepper Daiquiri con l’insalata bresaola di tonno. Provare per credere, è proprio il caso di dirlo.
Parte dal Tacco la riscossa dei vini Rosati dello Stivale. E’ infatti in Puglia l’appuntamento per gli enonauti “drink pink lovers” il prossimo 18 maggio, nella storica cornice del Castello di Otranto dove culminerà il II Concorso nazionale vini Rosati. Le cantine italiane che li producono hanno tempo fino al 24 aprile per partecipare (info 080.5538860): in palio 18 medaglie a vini tranquilli, frizzanti e spumanti, suddivisi ciascuno in denominazione di origine (DOP) e indicazione geografica (IGP), che nel caso degli spumanti sono anche VSQ (Vini Spumanti di qualità).
L’appuntamento aperto al pubblico è dunque nella città degli 800 Martiri, la splendida Otranto che mantiene inalterato il suo skyline dal 1400 a oggi, allo scopo di rilanciare i Rosati d’Italia nel resto d’Europa. “Facciamo di loro un momento di riferimento nelle nostre giornate per fermarci e rilassarci, una sorta di rosè-break, un po’ come gli inglesi col tè» suggerisce l’assessore alle risorse agroalimentari della Puglia, Fabrizio Nardoni, nonostante questo vino conservi il colore dell’alba, quando potrebbe specchiarsi sul mare cristallino sfumato smeraldo della punta più orientale d’Italia, Otranto appunto. Il più grande vezzo, da lì, levare i calici baciati dal Levante, verso l’Albania, che si intravede all’orizzonte nelle giornate più terse e più fresche. Le migliori, insomma, per il giusto sorso color donna. Proprio come quella del 18 maggio, a Sud.
di Grazia Garlando 18 ottobre 2010 – Case in terra cruda e ville nobiliari, ex conventi e cascine contadine, fino a un elegantissimo relais. Tutt’intorno, sopra e sotto, filari e vigneti a perdita d’occhio, in un suggestivo affresco di foglie verdi e di terra bruna macchiato qua e là da festosi roseti colorati. Quasi incredibile pensare che appena dietro l’angolo corra l’autostrada trafficata che unisce il triangolo superindustrializzato di Liguria, Piemonte e Lombardia, e che in una manciata di minuti e di km si arrivi nei loro trafficati capoluoghi.
Perchè qui in Gavi, al centro della Val Lemme, tra colli e stradine, castelli e abbazie, il tempo scorre lento e la vita ha tutta un’altra dimensione. E soprattutto un altro sapore: quello del suo omonimo vino. Quello che ha fatto la storia e la tradizione di quest’oasi di tranquillità e di aria buona di cui ancora non è molto chiara l’appartenenza regionale, nonostante le coordinate geografiche lo collochino indiscutibilmente in Piemonte, in provincia di Alessandria, ma gli abitanti siano pervasi da un animo decisamente più ligure. Ed è proprio quella bacca Cortese che ha suggerito a dieci aziende vitivinicole del territorio, che le si dedicano con infinita passione e dedizione, un’iniziativa davvero allettante.
Snodate su un percorso complessivo di 11 km, in un suggestivo susseguirsi di vigne e di boschi, di noccioleti e castagneti, di torrentelli e cascatelle, le tenute stanno creando una vera e propria Via del Vino, dando vita al “Circuito Golden Gavi Dalla Terra al Bicchiere”. Un percorso da fare a piedi o in mountain bike, durante il quale incontrarsi a tu per tu con gli animali più disparati come lepri, caprioli, fagiani, daini, cinghiali, pernici rosse, cerbiatti, tassi, volpi e scoiattoli; respirare il profumo di pioppi, acacie, tigli e di un’imponente rovere verde che non perde il suo colore neppure sotto la neve (e che presto darà il nome a un vino novello); attraversare ampi spazi con viste mozzafiato o boschi folti e piccole radure.
E sul quale imbattersi, l’una dopo l’altra, nelle dieci aziende che aprono le porte per deliziose degustazioni di prodotti territoriali assolutamente genuini, arricchiti dalle peculiarità di ciascuna: uva, castagne, funghi e tartufi, dolci tipici come gli “splinsciouni” e i canestrelli al vino bianco, torte di nocciole e marmellate di frutta, focacce e “sitrate”. Il tutto naturalmente annaffiato dalle diverse tipologie di vini locali e da una cascata di frizzanti bollicine, di cui è possibile visitare le cantine e scoprire insieme ai proprietari i segreti del processo di produzione. La Via del Vino ha aperto al pubblico da una sola settimana, e il percorso non è ancora del tutto completo: vale a dire che sia le tenute che le singole passeggiate sono aperte, ma soltanto quattro di loro -“La Fontanassa”, “Il Poggio di Gavi”, “La Giustiniana”, “La Chiara”- sono collegate da un sentiero già preciso, che si estende per 6 km; il percorso con le altre -“Binè”, “La Bollina”, “Castellari Bergaglio”, “Marchese Luca Spinola”, “La Mesma”, “Tenuta San Pietro”- sarà definitivamente completato nel prossimo mese di giugno, con una festosa notte bianca agreste che le animerà tutte tagliando ufficialmente il nastro d’inaugurazione.
Il percorso va fatto su prenotazione, gratuita se si sceglie solo la passeggiata in natura mentre ogni degustazione costa 7 euro a persona, e naturalmente è possibile visitarne anche solo una parte. Per chi invece ha voglia di un intero weekend di relax, qui dove i cellulari non prendono quasi mai e la vendemmia si fa rigorosamente a mano, dove dalla coltivazione dell’uva alla produzione del vino è tutto fatto “in casa”, dove l’autunno e la primavera sono uno spettacolo della natura, è possibile soggiornare nel raffinato resort di una delle tenute, “La Bollina”, che offre, oltre a una rilassante vista a perdita d’occhio nel verde del suo campo da golf, anche ottimi pacchetti di soggiorno.
Dall’alto, anche il maestoso Forte di Gavi, castello feudale dell’anno 1000 (sempre aperto al pubblico con visite guidate) che domina la scena con la sua imponenza, sembra perdersi un po’ nel profumo garbato del suo vino antico… La Strada del Vino Golden Gavi è percorribile solo su prenotazione Degustazioni base: 7 euro a persona Si possono concordare insieme all’azienda prescelta pranzi e cene Tutte le info su:www.circuitogoldengavi.com Le aziende del Circuito Golden Gavi Dalla Terra al Bicchiere: Binè www.vigne-bine.com La Bollina www.aziendaagricolabollina.it Castellari Bergaglio www.castellaribergaglio.it La Chiara www.lachiara.it La Fontanassa www.fontanassa.com Giustiniana – Antica Tenuta www.lagiustiniana.it Marchese Luca Spinola www.marcheselucaspinola.it La Mesma www.lamesma.it Il Poggio di Gavi www.ilpoggiodigavi.it Tenuta San Pietro www.tenutasanpietro.it