di Grazia Garlando
Varcare il monumentale ingresso della città medievale e ritrovarsi improvvisamente proiettati nella storia è un attimo. Con tanto di carrozza e cavalli che percorrono le stradine acciottolate strette tra le antiche mura e le graziose piazzette, a ridosso del maestoso Castello Comtal.
CARCASSONNE. Situata nella Francia meridionale, quasi al crocevia con la Spagna, Carcassonne è senza dubbio una delle più scenografiche testimonianze della storia dell’Aude, il dipartimento di frontiera fra la Linguadoca-Rossiglione e il Midi-Pirenei, oltre che la più grande città fortificata d’Europa ancora viva e vitale nonostante i suoi 2500 anni d’età. E una passeggiata di 3 km lungo i Lices, l’ampio spazio tra le due cinte di mura fiancheggiato da 52 torri e dalle strutture difensive delle barbacane, non può che dimostrarlo.
Un luogo davvero suggestivo e splendidamente conservato dalla cinquantina di abitanti che ancora la popolano, parlando anche la vecchia lingua occitana: c’è perfino una scuola in cui viene esclusivamente utilizzata, in modo che i bimbi la imparino da subito. Si evocano atmosfere passate tra l’imponente Basilica St. Nazaire e St. Celse -la cattedrale gotico romanica con le sue splendide vetrate ricche di colori- e i due hotel di gran lusso, la Porta Narbonese e i negozietti di artigianato, la Torre del Tréseau e i ristorantini tipici. Dove non si può non assaggiare il cassoulet, il piatto tradizionale cucinato con anatra, maiale e fagioli bianchi (esiste perfino un’Accademia dedicata!), magari dopo un bicchiere di Or-Kina, aperitivo locale fatto con scorza di arancia, e olive lucques profumate del Minervois. Tantomeno ci si può sottrarre a un fresco calice di Blanquette de Limoux, vino bianco frizzante creato, secondo la leggenda, nel lontano 1530 da un monaco dell’Abbazia Saint Hilaire, e indicato come il vero antenato dello Champagne. Da sempre viene elaborato con uva dei vigneti di Mauzac, Chenin e Chardonnay che maturano sui versanti collinari del Limouxin, nella valle centrale dell’Aude. E per restare nella leggenda delle tradizioni, il pasto non può che concludersi con il Micheline, liquore fatto a mano con una ricetta segreta che pare renderlo un elisir di gioventù.
Ai piedi della cittadella la città bassa, sulla riva sinistra del fiume Aude, contribuisce a raccontare oltre duemila anni di storia scritta nel tempo da Romani, Visigoti, Saraceni e Crociati, senza dimenticare l’importante epopea del Catarismo, il movimento ereticale europeo diffusosi tra il XII° e il XIV° secolo che ha lasciato in eredità sia a Carcassonne che all’Aude tutta, l’appellativo di Paese Cataro. Ma, storia a parte, è imperdibile qui il fresco relax di una crociera sul pittoresco Canal du Midi che la attraversa, costeggiato da una strada verdissima ombreggiata da alberi secolari e arredato di chiuse, ponti e acquedotti, alcuni dei quali ancora originali dell’epoca di Luigi XIV.
Da vedere anche il ponte vecchio che conduce direttamente alla città medievale, la cattedrale di St. Michel e la chiesa di St. Vincent con il suo spettacolare campanile.
NARBONNE. Dirigendosi verso il mare, a 15 km dalle località balneari e a 100 km dal confine spagnolo (precisamente da Figueres, la città natale di Salvador Dalì), l’altra imperdibile città storica è Narbonne, datata addirittura II sec a.C. Un labirinto di stradine medievali e facciate rinascimentali che si snoda attorno ai balconcini in ferro battuto e ai negozi alla moda della via principale costruita sopra l’antica via Domitiana, di cui sono visibili pochi resti nella piazza del Municipio. E’ qui che si erge il monumentale complesso del Palazzo dei Vescovi (con il museo che conserva, tra l’altro, pitture murali decorative di un’antica domus gallo-romana) e della cattedrale gotica incompiuta di St. Just e St. Pasteur, della quale salta subito all’occhio, da alcune angolature con gli archi rampanti, la sorprendente somiglianza con il Duomo di Milano (che con i suoi oltre 40 mt supera perfino in altezza). All’interno, vetrate originali trecentesche, un imponente organo di metà Settecento e l’incredibile fenomeno acustico nella vasta Sala del Tesoro: sussurrando rivolti al muro in un angolo, si sente nitidamente la voce dell’interlocutore che fa lo stesso all’angolo opposto.
La suggestione della mitica storia romana rivive anche nell’Horreum, ampio magazzino sotterraneo del I° secolo a.C., nel museo lapidario della chiesa sconsacrata di Nostra Signora di Lamourguié, e nel Ponte dei Commercianti, nei pressi del centralissimo porto fluviale che consente una visita della città da un punto di vista alternativo, tra profumi dolci di torta di pinoli con mandorle e miele, biscotti alla frutta candita, miele al rosmarino, e sapori marini di ostriche e anguille.
CASTELLI E ABBAZIE. Aguilar, Queribus, Peyrepertuse, Puilaurens, Termes. Vale a dire “i “cinque figli di Carcassonne”, o più confidenzialmente, “cittadelle delle vertigini”: così sono chiamati i cinque castelli situati nella zona delle Corbières, a sud della città-madre fino al confine con la Spagna. Imponenti ruderi di antiche fortezze militari che di fronte alla vicina frontiera catalano-aragonese andavano a costituire un’impressionante linea difensiva. E che sorprendono per il superbo gioco architettonico che va a confonderli con i picchi delle rocce su cui sorgono, quasi impedendo di distinguerli a occhio nudo. Conquistare la loro vetta è tanto faticoso quanto godibile, una volta raggiunta la cima, la vista spettacolare che dai picchi vertiginosi dei Pirenei spazia fino al mare, tra voli colorati di farfalle e respiri profondi di aria purissima. Dovendo scegliere, meritano sicuramente una visita l’immenso Peyrepertuse, grande quanto l’intera Carcassonne, con la sua forma di nave incagliata a 800 metri di altezza nel cuore di una natura decisamente selvaggia, e Quéribus, ultimo bastione della resistenza catara eretto su un impressionante sperone roccioso, che conserva ancora visibili i resti degli alloggi dei soldati, le cisterne e una celebre sala in stile gotico primitivo.
Tra le due fortezze, il piccolo e delizioso villaggio di Cucugnan conserva il vecchio mulino di Omer che produce tuttora un ottimo pane, e una minuscola chiesetta che custodisce la piccola e seicentesca statua di una dolcissima Madonna incinta in legno policromo.
Qua e là, tra i numerosi vigneti e campi di grano addossati ai pendii sassosi delle colline, che alternano boschi e campagne, anche tante storiche abbazie che hanno svolto un ruolo importantissimo nella movimentata storia della zona. Come l’abbazia cistercense di Fontfroide, tra le più grandi d’Europa, con i suoi ambienti ottimamente conservati dai refettori ai dormitori, dai chiostri ai cortili, dal meraviglioso roseto al Giardino dei profumi; e l’abbazia benedettina di Lagrasse, che la leggenda vuole fondata da Carlo Magno alla fine dell’VIII secolo. Perché qui, in questo antico angolo di Francia, storia e leggenda si intrecciano continuamente, e dipingono tutto il suo fascino.
MANGIARE:
A Carcassonne al ristorante Le Comte Roger, nella città medievale, per gustare i piatti tipici locali; a Cucugnan all’antico Auberge du Vigneron, ristorante di charme con terrazza panoramica e cinque camere personalizzate; a Narbonne al centenario mercato coperto Les Halles, autentico quartier generale del buon cibo con negozi e localini in cui comprare o consumare prodotti tipici freschi e di qualità, dalle olive alle ostriche, dal miele alle sardine.
DORMIRE:
A Carcassonne, per gli amanti della modernità il delizioso Pont Levis Hôtel, situato proprio di fronte all’ingresso della cittadella, con le sue dodici stanze di design una diversa dall’altra, mentre per i cultori dell’eleganza storica il nobile Domaine d’Auriac, Relais & Châteaux, immerso in uno splendido parco con ristorante stellato e campo da golf.
A Narbonne, al lussuoso Hôtel le Moulin du Gua, in elegante legnatura, cenando alla Brasserie Flo affacciata sul canale.
Siti utili
COMITE DEPARTEMENTAL DU TOURISME AUDE www.audetourisme.com
OFFICE DU TOURISME DE CARCASSONNE www.carcassonne-tourisme.com
ATOUTFRANCE www.rendezvousenfrance.com
AIR FRANCE www.airfrance.it
Paese Cataro, il medioevo francese tra castelli, abbazie e cittadelle
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