di Grazia Garlando
Un ultimo abbraccio in musica, un concerto molto speciale che andrà in scena la sera del 30 dicembre sul palco dell’Unipol Arena di Bologna e sarà trasmesso contemporaneamente in diretta via satellite nei cinema di tutta Italia.
E’ il gran finale degli anni senza fiato dei Pooh, che chiudono così i loro cinquant’anni di strabiliante carriera dopo aver trionfato ancora una volta con un ultimo anno di concerti sold out in tutta la penisola, con il triplo album POOH 50 – L’ultima notte insieme e con il photobook POOH50VERONA (Ed. Contrasto, 184 pagg, 29,90 euro), dove gli scatti di Alessio Pizzicannella ripercorrono la loro vita in tour fatta di spostamenti in pullmino, soste caffè, serate in albergo, sound check, backstage e naturalmente il live, mentre loro annotano racconti, emozioni e ricordi.
Parlano con la voce rotta dalla commozione e dall’emozione, cercando di spiegare questa decisione che, alla luce dei loro sempre incredibili successi, appare ancora difficile da comprendere: “Sentiamo tutto il dolore della conclusione di questa storia lunghissima, ormai, però, inevitabile. Abbiamo allungato il più possibile il nostro viaggio andando a salutare di persona tutta l’Italia, cercando di diluire il dolore che proveremo l’ultima sera a Bologna. Dopo cinquant’anni di storia, salire sul palco pensando che è l’ultima volta spacca il cuore.
Ma la malinconia di questo momento è stemperata dall’orgoglio di aver portato in porto una grande nave con tutte le luci ancora accese. E’ stato un viaggio importante, durante il quale qualcuno se ne è andato, qualcuno è tornato, e ora siamo qui a terminarlo tutti insieme. Chiudere in questo modo dà onore al marchio Pooh.
Ora ci serve una pausa per metabolizzare la nostra scelta e guardare avanti. Perché è soltanto il marchio che chiude i battenti. Noi, da fratelli quali siamo, resteremo sempre uniti, e nel futuro non escludiamo niente. Sarà curioso, interessante, emozionante scoprire cos’altro ci sarà dopo i Pooh. E sarà incredibile anche poter finalmente improvvisare le nostre giornate e accorgerci che qualche volta potremo anche non fare niente”.
E finalmente adesso possono rispondere a quella domanda che si sono sentiti fare all’infinito nell’arco di mezzo secolo: svelare il segreto della loro longevità. “In cinquant’anni di carriera ci siamo commossi, divertiti e affaticati, spesso abbiamo litigato e affrontato crisi personali. Ma la storia dei Pooh ha sempre avuto il sopravvento su tutto. E il nostro segreto è stata la condivisione: quando qualcuno di noi buttava sul tavolo un’idea, diventava di tutti. E ritrovavamo la nostra unione.
E’ così che abbiamo potuto scrivere un pezzetto di storia della musica italiana. Anche se siamo stati gli ultimi a rendercene conto”.
E col sorriso ritrovato, sentenziano: “Del resto tutto nella vita deve finire. Perfino i Pooh”.
Foto di Luisa Carcavale
Pooh, si chiude a Bologna il viaggio di una vita
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