Nasce nella suggestiva Baia di Ocoa, a sud della Repubblica Dominicana, il primo e unico vigneto di tutti i Caraibi. Che produce, tra l’altro, un vino di altissima qualità, nelle cui versioni bianco, rosso e rosé si ritrovano i profumi delle piante e del mare. Sfatato dunque il mito che la vite faticasse a crescere sotto il sole caldo dei Caraibi, considerato anche che Ocoa Bay fu il luogo in cui i conquistatori spagnoli crearono i primi vigneti d’America, e da dove poi questa coltura si diffuse per tutto il continente. Per il momento la coltivazione soddisfa soltanto la produzione interna, ma è possibile per i visitatori essere accompagnati in tour guidati durante i quali degustare anche i deliziosi vini.
La Burrata di Andria IGP, lo Zafferano dell’Aquila DOP, la Casciotta d’Urbino DOP. Ma anche l’Asti DOCG, i Salumi DOP Piacentini e il Crudo di Cuneo DOP. E naturalmente tanta, tantissima Focaccia di Recco col formaggio IGP, perfetta con il sublime Rossese di Dolceacqua DOC. Insieme al Basilico Genovese DOP, all’Olio DOP Riviera Ligure e all’Enoteca regionale della Liguria. Oltre all’Oliva Taggiasca Ligure, fresca del riconoscimento IGP.
C’era tutto questo, l’altra sera, sugli irresistibili banchi d’assaggio che hanno sublimato la tradizionale degustazione d’autore al ristorante Manuelina di Recco. Nell’ambito, naturalmente, della sesta edizione di Fattore Comune – Incontri fra DOP e IGP. Quando il prodotto è sinonimo di un territorio. Seguita al consueto talk show pomeridiano al Teatro del Levante di Sori, durante il quale tutti i Consorzi hanno illustrato dettagliatamente le proprie eccellenze territoriali.
Il Consorzio della Focaccia di Recco mette a sistema tipicità IGP e DOP
Un evento organizzato ogni anno dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio I.G.P., per far conoscere e valorizzare le eccellenze agroalimentari tutelate dall’Unione Europea che portano nella propria denominazione protetta il nome del luogo d’origine. Un dialogo costruttivo tra produttori e istituzioni preposte, per mettere a sistema tutte le tipicità del nostro appetitoso Paese. Esaminando le problematiche inerenti le tutele, i percorsi compiuti, gli obiettivi raggiunti, i piani futuri e gli sbocchi sul mercato. Nell’ambito di quel turismo enogastronomico che sta prendendo sempre più piede, grazie anche a idee di grande richiamo nel promuovere DOP e IGP.
Quel turismo enogastronomico che premia il territorio
Non era la prima volta che partecipavo perché, quando ne ho l’occasione, non esito a tornarci. Trovo che le prelibatezze che il nostro sorprendente territorio ci offre senza risparmiarsi costituiscano davvero una delle sue maggiori ricchezze. Anche perché ne rappresentano l’anima, l’identità, la tradizione. E quindi meritino davvero di essere scoperte, conosciute e soprattutto assaggiate, anche come veicolo di adeguata promozione dei loro luoghi d’origine.
E in tutto questo, il modo in cui si adopera l’operoso Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio I.G.P. per invitare, appunto, a fare sistema, è veramente encomiabile. Non per niente, aderiscono al Consorzio aziende con rispettivi punti vendita, alcune delle quali di tradizione secolare. Ristoranti di cui due appartenenti alla prestigiosa associazione Locali Storici d’Italia. E panifici di indiscutibile maestria. Tenendo ben presente che l’unica zona di produzione autentica è proprio quella dei quattro comuni confinanti: Recco, Camogli, Sori e Avegno.
Come sempre, poi, l’instancabile Consorzio della Focaccia ha esteso l’appetitosa festa gourmet anche al giorno dopo. Focalizzandola, questa volta, sulle prelibatezze locali. E così, al ristorante Da Lino di Recco, mi sono trovata di fronte a un tipico pranzo ligure con annesso show coocking. Protagonista l’immancabile focaccia, ovviamente, ma anche gli altrettanto irresistibili pansoti alla salsa di noci, e le acciughe impanate e fritte. Convincendomi ogni volta di più che la Liguria non è solo bellissima, e basta uno sguardo d’insieme a rendersene conto. Ma è anche buonissima. Calda e fragrante come quel sole che la accarezza tutto l’anno illuminandola d’immenso.
L’anima gastronomica di Copenhagen non splende soltanto alla luce delle stelle Michelin. A pochi passi dal Noma, infatti, il ristorante dello chef René Redzepi che ha conquistato il tetto dei World’s Best Restaurants, è appena sorto Copenhagen Street Food, easy e colorato mercato del cibo di strada a prezzi contenuti sull’isola di carta, Papirøen. Situato nell’ex area per lo stoccaggio di carta, il Copenhagen Street Food presenta vecchi truck americani e chioschi dove acquistare a poche corone cibo cubano e tacos messicani, fish & chips e pollo allo spiedo, salsicce e hot dog, zuppe del giorno e carne alla griglia, pizza e panini, oltre ai tipici smørrebrød (fette di pane imburrate riccamente farcite con vari ingredienti). Il tutto animato da un ricco calendario di eventi musicali e culturali. Info su www.visitdenmark.it/it/streetfood