7 aprile 2017 – Come vive oggi una famiglia nobile di antichissima discendenza, in quella che è la sua maestosa dimora da ben nove secoli?
Una curiosità che può essere soddisfatta a Castel Valer, in Val di Non, nel comune di Ville d’Ananunia, abitato dalla famiglia dei conti Spaur fin dal lontanissimo 1368, che si è tramandata nel tempo mobili e opere d’arte, armi e suppellettili, tappeti e arazzi, documenti e oggetti di uso quotidiano, mantenendoli in perfetto stato conservativo per restare fedelissima alla sua preziosa eredità storico-artistica. Un patrimonio da oggi esposto anche al pubblico, che attraverso visite guidate all’interno delle ottantotto stanze della storica magione, sorta intorno al 1200 come guardia militare, avrà accesso alla cappella e alla cucina gotica, al cortile e alla cantina, ai saloni e ai giardini, al ponte e ai loggiati. Cosa che ovviamente si fa in qualunque castello. Con la differenza che qui è tutto ancora abitato e vissuto quotidianamente. Tanto che magari è possibile anche fare quattro chiacchiere con i nobili proprietari. A patto di non aspettarsi di trovarli vestiti in costumi d’epoca. Su questo, il tempo è passato anche per loro.
Romantica e scenografica, incredibilmente suggestiva, la Wild Atlantic Way percorre in 2500 km da Malin Head, il punto più settentrionale d’Irlanda, a Mizen Head, il più meridionale, l’intera costa atlantica dell’isola, plasmata nei secoli dall’azione dell’oceano che le ha regalato scogliere frastagliate e spiagge sabbiose, estuari profondi e insenature riparate su cui si affacciano porticcioli incantevoli e cittadine vivaci.
Un itinerario da percorrere con molta calma, seguendo solo il ritmo della natura e dei suoi cicli e abbandonandosi all’incanto della terra e del mare. Ma senza privarsi di imperdibili esperienze tipiche tutte da vivere: dalle lezioni di irlandese a Glencolumbkille al bagno d’alghe a Mullaghmore Head, dalle escursioni in kayak nella baia di Kenmare alla scuola di pane e forneria Firehouse a Cork. E poi il coasteering – sport fatto di arrampicate, salti e nuoto intorno alle piscine di roccia- e la tessitura manuale del tipico tweed irlandese, il trekking a cavallo e le lezioni di cucina tradizionale, il surf sull’oceano e l’avvistamento di delfini e balene.
Le contee interessate dalla Wild Atlantic Way sono quelle di Donegal e Sligo a nord ovest, Mayo e Galway a ovest, West Clare e Limerick nell’ovest centrale, Kerry e Cork nel sud ovest. Giù fino al Faro di Fastnet su una roccia detta la Lacrima d’Irlanda, poiché era l’ultimo lembo di patria visto da chi emigrava, mentre l’unica funivia dell’isola porta a Dursey Island ad ammirare “l’ultimo tramonto d’Europa”, e Kinsale, considerata la capitale gastronomica del Paese, offre le delizie della cucina locale, dal pesce alla birra, dal pane all’Irish coffee.
A nord, invece, la Wild Atlantic Way si congiunge a un altro itinerario automobilistico assolutamente scenografico, la Causeway Coastal Route, che da Derry-Londonderry conduce a Belfast costeggiando tratti spettacolari come la Giant’s Causeway, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Da nord a sud, i principali punti di interesse lungo la Wild Atlantic Way:
Malin Head, contea di Donegal
Fanad Head, contea di Donegal
Slieve League, contea di Donegal
Mullaghmore Head, contea di Sligo
Downpatrick Head, contea di Mayo
Keem Strand, contea di Mayo
Killary Harbour, contea di Mayo
Derrigimalagh, contea di Galway
Cliffs of Moher, contea di Clare
Loop Head, contea di Clare
Blaskets Views, contea di Kerry
Skelligs Viewpoint, contea di Kerry
Dursey Island, contea di Cork
Mizen Head, contea di Cork
Old Head of Kinsale, contea di Cork
La Wild Atlantic Way è raggiungibile con i voli diretti per Dublino di Aer Lingus; su www.aerlingus.com si trovano tutte le migliori offerte, oltre a informazioni su come acquistare un voucher regalo, prenotare un albergo, prenotare l’assicurazione di viaggio e noleggiare un’auto.
4 maggio 2012– Approda oggi nel porto di Montecarlo il PlanetSolar, primo natante alimentato esclusivamente a energia solare ad aver compiuto il giro del mondo.
Sostenuta da un consorzio composto dall’Ente del Turismo e dei Congressi, la Fondazione Prince Albert II, la Société des Bains de Mer e lo Yacht Club di Montecarlo, l’iniziativa ha preso il largo dal Principato il 27 settembre 2010, per un giro intorno al globo da est a ovest lungo la rotta equatoriale: dagli Usa alla Polinesia e fino all’Australia, il catamarano torna oggi nel punto di partenza con alle spalle 53.000 km di navigazione a impatto zero, con l’obiettivo di dimostrare l’efficacia delle nuove tecnologie a basso impatto ambientale e il potenziale delle energie rinnovabili e fotovoltaiche. Dotato infatti di 536,65 m² di pannelli solari fotovoltaici, naviga sfruttando solo l’energia solare: a bordo tutto funziona grazie al sole, dall’acqua alla luce al telefono, esclusa solamente la cucina a gas.
L’imbarcazione rimarrà nel porto fino al 6 maggio, per un weekend di festeggiamenti scandito da numerosi eventi e animazioni.