di Grazia Garlando
Una spettacolare terrazza con vista. Dove la vista è quella azzurrissima e rigenerante del lago di Lugano, con annessa visuale aerea del panorama cittadino. E la terrazza è quella nostrana della Vetta della Sighignola, meritatamente nota come Balcone d’Italia e posta proprio sul confine italo-svizzero, nel comune di Lanzo d’Intelvi (CO). Pochi passi più in su, immersa tra faggi e castagni che crescono spontanei, la minuscola Chiesetta di pietra degli Alpini sancisce il punto più alto della vetta, e fa sentire in cima al mondo.
Siamo in Valle Intelvi, la valle che unisce il lago di Como e quello di Lugano, una manciata di piccole località dove la maggiore, San Fedele Intelvi, conta 1780 abitanti, e la minore, Blessagna, solo 254. Dove la natura regala noci, mirtilli e funghi porcini, e nei paesi mulattiere, lavatoi e chiesette conservano ancora intatto tutto il fascino di una vita neanche troppo lontana nel tempo. Fatta di tradizioni ancora vivissime grazie a festose manifestazioni folkloristiche, come l’Invasione degli asini o la Festa dei mulini. A strutture etnografiche come il Museo della Civiltà Contadina a Casasco, e quello della Società Operaia a Pigra. A mille attività sportive che spaziano dal golf all’equitazione, dal climbing al parapendio, dal canyoning alla speleologia. E soprattutto a una preziosa atmosfera di rara tranquillità. Perché che si scelga di passeggiare sulle pittoresche sponde lacustri e i vicoletti di Argegno da cui inizia la salita in valle, di cimentarsi in trekking o pedalate sulle vie d’accesso agli alpeggi, di effettuare un tour culturale tra le chiesette storiche, o di rilassarsi sui prati dell’Alpe Grande a tu per tu con cavalli e mucche al pascolo, è sempre lei a regnare sovrana.
Il gioiellino è il vecchio e delizioso borgo di Erbonne, un pugno di curatissime casette di pietra con i fiori rossi alle finestre e il ferro di cavallo sulle porte d’ingresso a lasciare entrare la fortuna, in cui vivono ormai stabilmente soltanto nove abitanti. Niente negozi, scuole, uffici pubblici o privati. Soltanto un piccolo punto di ristoro, l’immancabile lavatoio, una chiesetta e un camposanto. Ma Erbonne era anche lo sbocco del valico pedonale che collegava alla Svizzera, battutissimo fino a poche decine di anni fa dai contrabbandieri che vi intrattenevano un fitto commercio in entrambe le direzioni, muovendosi rigorosamente a piedi tra i sentieri. Qui infatti, adagiata sulla distesa di erba smeraldina, sorge ancora l’ex casermetta della Guardia di Finanza, dedita fino al 1977 al servizio anticontrabbando, e ora trasformata proprio in Museo del Contrabbando e della GdF. Un’unica, minuscola stanzetta nella quale sono affastellati tutti gli oggetti tipici di entrambe le parti, primi tra tutti bricolle e peduli, vale a dire, rispettivamente, sacchi di iuta contenenti sigarette, e scarpe dello stesso materiale per muoversi in silenzio e non scivolare sui pendii. Ma anche divise e stivali, fotografie e macchine fotografiche, cappelli e stecche di sigarette ancora intatte. E per chi vuole provare il brivido di raggiungere ancora la Svizzera a piedi, basta percorrere un ponte costruito dieci anni fa per trovarsi direttamente in territorio elvetico, all’imbocco di un impervio sentiero lungo un paio di chilometri che, in mezz’ora di cammino, conduce alla località di Scudellate, nella valle di Muggio. Obbligatorio avere con sè i documenti, visto che è anche possibile imbattersi nei controlli.
Ma la Valle Intelvi è anche, indiscutibilmente, sinonimo di buona cucina con prodotti del territorio, dove a farla da padroni sono soprattutto i formaggi. Al Museo del Latte di Cerano campeggia infatti una tipica culdera, vale a dire una grande caldaia in rame in cui un tempo veniva scaldato il latte per poi essere lavorato nelle sue varie destinazioni. Ancora oggi, i formaggi più tipici restano lo zincarlin, il grasso e il semigrasso. E sono più di uno quelli che vengono impiegati nella ricetta autentica della polenta uncia, che li mescola a farina gialla e di grano saraceno, burro e spezie, da consumare poi insieme ai missultin, pesci di lago essiccati tipici del comasco. Sì, perché anche la cucina qui è una vera forma d’arte. Proprio come quella di Piero Gauli, artista contemporaneo di cui viene conservata parte della grandiosa opera al Museo Gauli di Verna Ramponio, il paese paterno dove trascorse e lavorò molti anni della sua vita; spiccano, tra gli altri, i “Disegni verdi”, una serie di quadri realizzati a matita e saliva durante la sua detenzione nel campo di prigionia polacco di Cholm nel 1943. Suoi anche i quadretti che rappresentano le tappe della Via Crucis nella vicina chiesa di San Pancrazio, nella cui ala più antica, datata 1050 ed ex cappella della fortificazione che la inglobava, è conservato il più antico affresco esistente in valle: si tratta di un’immagine del Santo stesso e della Vergine, i cui volti nel giorno del solstizio d’estate vengono fatalmente illuminati da un raggio di sole che filtra da un’apertura… Degne di nota, nella vicina località di Scaria, anche la Chiesa di Santa Maria con annesso il Museo di Arte Sacra, e quella dei Santi Nazzaro e Celso, inglobata nel camposanto alle porte del paese, dove sono ancora visibili le fondamenta dell’abisde originario costruito intorno all’anno 1000, e le pareti sono coperte di pitture a colori intensi.
E forse non è un caso che il modo più pittoresco per ridiscendere al lago da quest’oasi di tranquillità sia la discesa in funivia dagli 800 metri di altezza del borgo di Pigra, che in quattro minuti raggiunge Argegno volando su uno spettacolare affresco della natura. La leggenda racconta infatti che il suo nome derivi proprio dalla caratteristica dei suoi abitanti. E questa volta ci si può anche credere.
Mangiare: al ristorante Rondanino di Lanzo D’Intelvi (CO), ottima cucina casalinga di piatti locali come pizzoccheri, polenta e brasato, torta alle noci; al ristorante Le Lanterne di Pigra (CO) a un passo dalla funicolare che collega ad Argegno, con vista incantevole sul Lago di Como
Dormire: al B&B Villa al faggio di San Fedele Intelvi (CO), con ampio parco, piscina coperta, sauna e palestra, a partire da 80,00 euro a camera incluso l’utilizzo di tutti i servizi
Info: APT Valle Intelvi Turismo www.valleintelviturismo.it
Valle Intelvi, un piccolo mondo tra Italia e Svizzera
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