Minuscole calette, angoli rocciosi, ampie distese di sabbia che lambiscono un mare cristallino al di là di ogni possibile descrizione. Formentera, la piccola perla delle Baleari al centro del Mediterraneo amata visceralmente soprattutto dagli italiani, offre una quantità di spiagge incantevoli, e tutte così diverse da accontentare le preferenze di chiunque.
La penisola di Es Trucadors ospita le due più celebri, quella di Llevant a est, rettilinea e selvaggia, e quella di Ses Illetes a ovest, di soffice sabbia bianca che apre un duplice arco di fronte ai vari isolotti, entrambe appartenenti al Parco naturale e divise da una sottile striscia di terra lunga circa 1 km, sempre più stretta e rocciosa man mano che ci si avvicina all’isolotto di Espalmador.
Tappa obbligata del tardo pomeriggio per l’incantevole spettacolo del tramonto è la spiaggia di Es Cavall d’en Borràs, tranquilla e arricchita da una bassa vegetazione, separata dalla laguna alle sue spalle da una lingua di terra, mentre quella di Es Pujols, sovrastata da una vecchia torre di difesa e dominante gli isolotti antistanti, offre un susseguirsi di calette e sbocchi al mare rocciosi, oltre alla celebre movida spagnola grazie ai tanti bar e ristoranti sul mare che accendono la serata dall’ora dell’aperitivo in poi.
Sul lato opposto di Formentera, lungo la costa sud, gli 8 km della spiaggia di Migjorn ne fanno la più lunga di tutta l’isola, a ridosso di una pineta verdissima dove tratti sabbiosi si intervallano a piccole zone rocciose, puntellate di ristoranti e chiringuitos sulla sabbia. Mentre la minuscola insenatura di Es Calò des Mort, piscina naturale circondata da rocce calcaree modellate dal vento e dal mare, sull’estremità della costa meridionale, è perfetta per chi cerca una caletta intima e riparata, con mare turchese e calda sabbia bianca, ravvivata dalle casette in legno costruite dai pescatori e destinate all’ormeggio delle barche.
Sulla costa occidentale, dove invece predominano le scogliere, si apre tra un promontorio e l’altro la meravigliosa insenatura di Cala Saona, che si estende in profondità verso l’interno con la sua sabbia morbida e le sue acque poco profonde, circondata da bar e ristoranti per renderla vivibile tutto il giorno.
di Grazia Garlando
Che Verbiersia una rinomata stazione sciistica invernale è un dato di fatto. Ma ciò non toglie che anche in estate questa deliziosa località del Vallese svizzero, situata nella regione turistica di Verbier St-Bernard che comprende anche la Val de Bagnes e La Tzoumaz, abbia moltissimo da offrire a chi decide di andare in cerca di quiete e relax sulle sue immense distese verde smeraldo, punteggiate di fiori colorati e circondate dai panorami mozzafiato che decisamente la caratterizzano.
L’importante è essere follemente innamorati della montagna, del trekking e delle pedalate in mountain bike immerse nella natura, tra bisses (le antiche condotte idriche) e boschi, mirtilli e marmotte, funghi e orchidee. E infatti a metà giugno ha inaugurato il Bike Park Verbier, 826 km totali di sentieri da percorrere in sella con diversi livelli di difficoltà, per scoprire gli eccezionali percorsi paesaggistici della Val de Bagnes, mentre dal 5 al 7 settembre avrà luogo il Verbier Bike Fest, e dal 15 al 20 settembre la Swiss Epic, prestigiosa gara di mountain bike che vedrà i migliori ciclisti del mondo partire da Verbier alla volta di Zermatt, passando per Leukerbad e Grächen, 400 km di distanza e 15.000 metri di dislivello.
Salendo con la teleferica a oltre 3300 mt, la vetta del Mont Fort, tra Verbier e Nendaz, regala una vista impagabile su Cervino, Monte Bianco e Le Massif Combin; ma prima vale la pena fermarsi poco più giù, sull’alpeggio de La Chaux, per passeggiare lungo il 3-D Sculpture Park, osservando i sorprendenti e monumentali allestimenti dell’esposizione di arte contemporanea Mutations, in perenne rinnovamento.
Per osare molto di più, si può salire a piedi fino al ghiacciaio di Corbassière, sul versante nord del massiccio del Grand Combin a circa 4000 mt, e sperimentare la suggestiva passerella di Corbassière, 210 mt di lunghezza per 70 di altezza, appena inaugurata nel comune di Bagnes per collegare i rifugi di Brunet e di Panossière. Oppure si può restare molto più tranquilli cimentandosi in una partita a golf nel bellissimo campo a 18 buche, passeggiando tra le graziose sculture di legno dell’ex sciatore alpino William Besse lungo la Bisse du Levron, visitando la diga di Mauvoisin alta oltre 250 mt, o degustando liquori a base di frutta, fiori ed erbe di montagna lungo il Sentiero dei Sensi nel bosco di La Tzoumaz, che propone un approccio alla natura attraverso tatto, udito e odorato, riconoscendo gli uccellini dal loro canto e i fiori e le piante dal loro profumo. Qualunque cosa si scelga, è assolutamente imperdibile, però, una gustosa visita al caseificio d’alpeggio de La Croix de Coeur a La Tzoumaz, dove va in scena uno degli indubitabili masterpiece della zona: la produzione dei formaggi, su cui predomina la Raclette in tutte le sue varietà, che ha regalato proprio alla Val de Bagnes il titolo di Capitale della Raclette. Tant’è che ogni anno, nell’ultimo fine settimana di settembre (quest’anno dal 27 al 28) va in scena a Bagnes un evento totalmente dedicato, per esplorare l’universo di gusti dei pascoli di montagna scoprendo come questi formaggi sprigionino sapori totalmente diversi a seconda della zona di provenienza. Accoppiati, naturalmente, ai deliziosi vini vallesani, mentre molti laboratori illustrano la sapiente arte del casaro in una conviviale colonna sonora di musica campestre. E se poi alla festa partecipa anche qualche cane San Bernardo, originario proprio di questa zona, il quadro è decisamente completo.
Il consiglio per dormire è l’accogliente Hotel Farinet I consigli per mangiare sono i rustici e deliziosi ristoranti Les Chamois, Les Esserts, Le Millénium, Le Sonalon
Alloggiare nell’abbraccio della natura è quanto di più rigenerante si possa regalare al nostro sistema psicofisico. E le proposte della nostra bella Italia sono così numerose e fantasiose da non lasciare che l’imbarazzo della scelta, per queste vacanze verdissime ormai al via. Le starsbox del Piemonte. Addormentarsi accompagnati dal fresco profumo della lavanda, in una capanna di legno immersa in un odoroso campo violaceo con tetto apribile per respirarne ancora più a fondo il piacevole aroma: è questa l’insolita esperienza offerta dall’agriturismo Verdita di Merana (AL), nell’Alto Monferrato acquese, tra le colline boschive di questa verdissima area piemontese solcate di vigneti e noccioleti, pievi, castelli e borghi antichi dal fascino immutato, che durante la bella stagione si tingono di tutte le sfumature blu e viola della profumatissima pianta in una pittoresca tela naturale cromatica che illumina vista e olfatto. I Glass Cube dell’Alto Adige.Dormire letteralmente immersi nel bosco, nell’abbraccio degli alberi e sotto il cielo stellato: è realtà negli Skyview Chalets del Camping Toblacher See (BZ), al cospetto delle Dolomiti e del Lago di Dobbiaco, glass cube ecologici di vetro e legno, tutti indipendenti e riservati, i cui tetti e pareti hanno facoltà di scomparire per lasciarsi avvolgere totalmente dalla natura anche ventiquattro ore su ventiquattro.
La giornata inizia con una colazione a base di prodotti biologici locali servita in chalet, poi la scelta è tra salutari camminate a piedi scalzi lungo il percorso kneipp, saune private e passeggiate rigeneranti sui sentieri dei parchi naturali delle Tre Cime di Lavaredo e di Fanes-Senes-Braies, con pranzi e cene a base di ricette tipiche altoatesine reinventate con materie prime del territorio. I masi dell’Alto Adige. Si può sperimentare in prima persona la vita dei contadini, affiancandoli nelle loro attività fin dalle prime luci dell’alba, nei masi Gallo Rosso, le tradizionali fattorie sulle montagne altoatesine: in quelli con caseificio interno, ad esempio, è possibile partecipare alla produzione del formaggio, cominciando dalla mungitura del latte – di mucca, capra o pecora – da lavorare entro le ventiquattro ore successive, per arrivare fino all’ottenimento della forma definitiva o alla sua trasformazione in altri derivati come yogurt e latticini.
Qui infatti il formaggio costituisce un prodotto fondamentale, immancabile nelle merende tradizionali con pane e speck: tra i più tipici del territorio c’è il Graukäse, realizzato con il latte vaccino scremato derivante dalla produzione di burro, e che costituisce l’ ingrediente fondamentale dell’omonima Zuppa di formaggio. Le case su ruote del Friuli Venezia Giulia. Sulla riva di un fiume, nell’ombra di un bosco, tra gli aromi di un vitigno: i mini alloggi a rotelle per due persone di Friland con vetrate spalancate sulla natura per consentirne un’immersione totale, pannelli solari e interni in puro legno, vengono spostati ogni tre o quattro mesi in luoghi che assicurano sempre una fortissima integrazione nel paesaggio circostante, per garantire esperienze sempre diverse. Totalmente autonome (sono dotate di cucina, bagno con doccia, riscaldamento e aria condizionata) e minimal style, consentono percorsi ed escursioni ambientali ma anche incontri e degustazioni con prodotti e piatti tipici all’insegna del vero slow travel, spaziando dalla foresta millenaria della Val Saisera ai Colli Orientali friulani, dalla placida laguna di Marano ai Laghetti Rossi di Capriva del Friuli (Go), con percorsi cicloturistici, degustazioni in cantina e castelli medievali. I castelli dell’Emilia Romagna.Una vera e propria vacanza da re è quella che offre l’antico Castello Malaspina di Gambaro, in Alta Val Nure sull’Appennino Piacentino e appartenente al circuito Castelli del Ducato, dove si può soggiornare in un’ala del maniero in un grande appartamento con cucina abitabile.
Tutt’intorno soltanto l’incantevole e minuscolo borgo storico che conta appena una ventina di abitanti, immerso in una rete di itinerari naturali per passeggiate, trekking e mountain bike, battute di pesca e ricerca di funghi, oltre ai numerosi altri castelli situati nei dintorni e assolutamente visitabili. Le case coloniche della Toscana. Una vacanza bucolica nel paesaggio pittoresco della campagna dell’estremo sud della Toscana, tra le caratteristiche crete della Val d’Orcia disegnate da colline coperte di viti e ulivi, querce e cipressi, si può vivere nelle vecchie case coloniche dell’antica Azienda Mori di San Casciano dei Bagni – specializzata nella produzione di vino e olio e nell’allevamento di Chianine, e adibita anche alla celebrazione di matrimoni con relativo festeggiamento – ristrutturate con piscina privata e barbecue ma mantenute deliziosamente in stile grazie alle architetture e arredi originari. Da qui si parte alla scoperta di tutto quanto la natura mette a disposizione, dalle acque calde termali di San Casciano dei Bagni che sgorgano nella vallata e alimentano orti e “vasconi” consentendo di immergersi in ogni stagione, alle vecchie miniere dell’Amiata che per secoli hanno fornito l’unico mercurio presente in Italia, dalle passeggiate a cavallo a Celle sul Rigo nei panorami del Cetona e di Radicofani agli antichi frantoi a trazione animale, degustando eccellenze gastronomiche territoriali come i pici, la cinta senese, la spremuta di olive, il pecorino di Pienza e i vini di Palazzone, quali il Chianti, il Rosso Orcia, il Vino Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino, e partecipando a lezioni di cucina locale e cosmetica naturale. In stagione si può anche prendere parte alla pittoresca “cerca” del tartufo. I trulli della Puglia. Dormire tra gli ulivi millenari della Val D’Itria e il frinire ripetitivo delle cicale, a un passo dal mare cristallino del Salento, dall’area marina protetta di Torre Guaceto e dagli incantevoli borghi bianchi di Ostuni, Cisternino e Ceglie Messapica, nell’abbraccio rotondo di antichi e caratteristici trulli: Il Sogno di Nora ne propone due adiacenti, con piscina, veranda con pergolato e un ampio e verdissimo prato inglese sempre baciato dal sole. Ristrutturati e arredati con cura, la conduzione familiare assicura servizi personalizzati in base alle esigenze nel nome della rinomata e indubitabile ospitalità pugliese. I campeggi delle città d’arte.Trascorrere notti green e open air anche nelle incantevoli città d’arte della nostra penisola: è possibile nei Camping in Town di Human Company, accoglienti campeggi urbani alle porte di Firenze, Venezia e Roma che offrono diverse tipologie di sistemazioni, prime tra tutte le case mobili dotate di ogni comfort, e che sono comodamente collegati ai centri storici da servizi navetta gratuiti, oltre che dai consueti mezzi pubblici. Facendo ritorno alla sera dopo lunghe ore di visite sotto il sole per rimettere i piedi sull’erba e rilassarsi al fresco delle piante, nella piscina e al ristorante interni.