4 gennaio 2017 – Dal tran tran del cortile lombardo alla transoceanica in nave da crociera, direzione Brasile. E’ la nuova esilarante avventura dei Legnanesi, che tornano da questa sera al Teatro Nazionale Che Banca! di Milano con I Colombo…Viaggiatori!, dove resteranno fino al 19 febbraio. E’ il figlio adottato a distanza Gegè, che in realtà ha sempre mandato loro soldi invece di riceverli, a invitarli nel suo paese per festeggiare lo sfavillante Carnevale, offrendo perfino a Mabilia il ruolo di soubrette sulla nave. Dove, tra scintillanti quadri musicali a colori carioca e ritmo di samba, con il consueto sfoggio di piume, lustrini e paillettes e un trascinante omaggio al Cacao Meravigliao di Renzo Arbore, vanno in scena i sogni di grandeur in itandialetto (il loro caratteristico mix di italiano e dialetto lombardo) dell’esilarante famigliola, sempre alla ricerca di evasione dalle sue storie di tutti i giorni ma, alla fine, sempre profondamente ancorata alla sua cultura popolare e al suo Bel Paese. Perché, come afferma Teresa sulla via del ritorno, viaggiare e aprirsi a nuovi orizzonti è importante, ma senza mai dimenticare le impareggiabili bellezze italiane, uniche e inimitabili. E infatti, ormai applauditissimi da Bolzano a Roma dove, comprensibile o no, il dialetto milanese mostra di divertire da matti, i tre straordinari protagonisti Antonio Provasio – Teresa, Enrico Dalceri – Mabilia e Luigi Campisi – Giovanni, insieme da sedici anni sorretti da un inossidabile spirito di gruppo maschile e dall’intento ferreo di continuare a mantenere viva la cultura del dialetto, sognano di conquistare anche i palcoscenici napoletani. Oltre che di approdare in tv non più con la messa in onda degli spettacoli (“molto più coinvolgente viverli a teatro” assicurano), ma con una sit-com tutta loro in stile “Casa Vianello”. Che sia in arrivo sul piccolo schermo “Casa Colombo”? Staremo a vedere. Foto: Carlo Pierno – Angelo Redaelli
22 maggio 2017 –“Vino, musica e chitarra: sono questi i tre elementi che hanno sempre indirizzato ogni mia scelta di vita. E allora questa volta ho deciso di metterli tutti insieme su un palco, per raccontarmi in modo sincero e profondo davanti a un buon bicchiere, proprio come si fa in una bella serata tra amici”: così Joe Bastianich illustra Vino Veritas, la sua prima esperienza teatrale che, da questa sera e fino a estate inoltrata, andrà in scena ogni lunedì al Teatro Franco Parenti di Milano. E che vedrà il celebre restaurant man alternare musica e parole per raccontare una parte di sé ancora sconosciuta, in un’atmosfera intima, profonda e colma di emotività scaldata da un buon bicchiere di vino. “Svelare particolari profondi e personali della mia esistenza, anche in maniera un po’ scioccante, per me è una sorta di terapia, che mi aiuta a stare bene. E il vino è un elemento profondo e fondamentale nella mia vita privata e professionale, che mi ha sempre guidato sulla strada giusta. Per questo in questi spettacoli emergerà tutta la verità del mio essere. Perché, appunto, in vino veritas”.
Un confronto dove anche il pubblico sarà coinvolto attivamente, innanzi tutto degustando insieme a lui quattro tra i vini più rappresentativi della Cantina Bastianich, ma anche interagendo anonimamente sui social network con pensieri e considerazioni in diretta, che andranno a influire sullo svolgimento dello spettacolo. A collegare il tutto, le canzoni appositamente scritte e cantate dallo stesso Bastianich in inglese e in italiano, che suonerà la chitarra accompagnato da una band.
Alimentazione, sport, psiche, wellness, fitness, spa, natura…quante parole sono racchiuse nel concetto di benessere? Quanti stili di vita, abitudini, mondi interiori? E quanti libri si scrivono continuamente per aiutare ciascuno a trovare la sua personale risposta? Ecco quelli che vi suggeriamo.
La bellezza è scienza e sentirsi belli è una questione di chimica: è questo il concetto espresso dal libro Frontiere della dermochimica(Ed. Aracne, pp. 120, € 18), nel quale le due autrici torinesi, nonché ovviamente chimiche, Daniela Gaudiello e Maria Paola Merlo, illustrano lo strettissimo legame tra cosmesi e neuroscienze. La pelle è infatti l’organo di confine tra il corpo e la mente, quindi è profondamente connessa alle nostre emozioni e riflette fortemente i segni della nostra interiorità, che si esternano, ad esempio, nella relazione tra stress e condizioni cutanee, nell’invecchiamento e nel techno-stress. E dunque il cosmetico non ha solo una mera funzione decorativa, bensì può contribuire efficacemente al nutrimento del corpo e dello spirito.
Per questo la dott.ssa Merlo ha anche fondato il brand Ambaduè, specializzato nella produzione di cosmetici green certificati di derivazione vegetale e biologica, come maschere, sieri e anche una linea per bambini. Si tratta quindi di cronocosmetici, adatti a un rituale di skincare che segue i ritmi circardiani della pelle in funzione dei diversi fattori che li regolano giorno e notte, come idratazione, traspirazione TEWL, flusso sanguigno, produzione di sebo, regolarizzazione della temperatura e Ph, tenendo conto delle sue esigenze in ogni momento della giornata.
Ogni parte del nostro corpo esprime un messaggio che aspetta solo di essere compreso: è questo il concetto su cui si basa Anatomia Emozionale(Uno Editori, pp. 189, € 13,90), guida alla psicologia corporea in cui l’autore Carlo Gervasi, esperto del trattamento fisico e della relazione tra le emozioni mente-corpo, oltre che naturopata e iridologo, ci conduce a indagare le scelte di vita che hanno inconsciamente condizionato lo sviluppo della nostra postura, e a individuare le chiavi di lettura per trasformare la nostra figura.
Attraverso contenuti e immagini, il volume fornisce il metodo per comprendere e osservare tanto il nostro corpo e i suoi disagi, quanto il nostro carattere, confermando che mente e corpo sono indissolubilmente collegati, e che il concetto mens sana in corpore sano è quanto di più corretto e veritiero si possa sostenere.
Una sorta di educazione alimentare incentrata sul tubo digerente e basata su una dieta bilanciata che non demonizza alcun alimento ma si limita a consigliare i giusti abbinamenti, separando correttamente quelli a digestione lenta e quelli a digestione veloce: la spiega il naturopata e osteopata francese Frank Laporte-Adamski nel suo nuovo libro La dieta Adamski(Ed. Vallardi, pp. 176, € 14.90), che promuove un metodo alimentare finalizzato a trattare nel modo migliore il «secondo cervello», vale a dire il nostro intestino, da cui dipendono non solo la digestione, ma anche il 70% delle funzioni del nostro sistema immunitario.
Il Metodo Adamski parte infatti dal presupposto che i residui alimentari che si depositano sulle pareti del tubo digerente possono irritarlo e intasarlo, rendendo il corpo più pesante ed esposto a mal di schiena, emicrania, insonnia e problemi circolatori. Un corretto abbinamento degli alimenti favorisce una digestione naturale, eliminando automaticamente ogni altro disturbo. E se qualche volta capita di sgarrare, si può rimediare assumendo dopo il pasto il Lubrilax, lubrificante alimentare vegetale composto prevalentemente da olio extra vergine di oliva e poi da oli essenziali di finocchio, anice verde e cumino, con capsula vegetale a base di amido di mais, in grado di facilitare la discesa dei cibi nell’intestino e quindi la conseguente digestione; si acquista on line sul sito e presso i centri dove viene divulgata la dieta Adamski.
Cosa c’è di più esaltante e appagante che esplorare il mondo semplicemente con le proprie gambe? E’ la proposta di Sara Baxter, che nel suo ultimo libro Storia del mondo in 500 camminate(Ed. Rizzoli, pp. 400, 29,00 €) suggerisce cinquecento itinerari in tutto il globo, alla scoperta di percorsi storici di epoche diverse. Si parte dai sentieri dalla preistoria, quando l’uomo iniziava le sue incursioni nel mondo, per proseguire con quelli delle prime grandi civiltà, continuare con le celebri vie di pellegrinaggio medievali, rotte commerciali e viaggi dei grandi esploratori, per approdare infine all’epoca moderna, con la nascita di una vera e propria cultura del turismo.
Il libro propone itinerari che spaziano dal Circolo polare artico alla Grande Muraglia cinese, dalla Via Francigena al Gran Canyon, dalle alture dell’Himalaya al sentiero dell’argento del Messico, con lunghezza e difficoltà variabili che possono durare da qualche ora a intere giornate, fino addirittura a settimane. Basta scegliere. E mettersi in cammino.
Un curioso viaggio nel tempo alla scoperta delle terme italiane, partendo da quelle storiche di Caracalla per andare a conoscere tutte le più nuove e rinomate. E’ il libro di Annunziata Berrino Andar per Terme(Ed. Il Mulino, pp. 151, 12 euro), che snodandosi sul filo conduttore dell’acqua, le lega tutte tra loro in un susseguirsi di storia e cultura, salute e benessere. Quell’acqua, infatti, che non solo ha scritto la lunghissima tradizione del soggiorno termale nella nostra penisola alla ricerca del wellness psicofisico, ma detiene anche il profondo significato delle fonti, meta sempre attuale dei pellegrinaggi di cura e fenomeni di culto legati a figure sante o divine.
Così, tra sorgenti e stabilimenti, grotte e piscine, fanghi e creme, l’immaginario delle terme, intessuto di sacro e di profano, si svela pagina dopo pagina. Lasciando addosso il desiderio irresistibile di sperimentarle al più presto.