Marco Columbro: “Amo immergermi nella realtà di un Paese straniero”. Enzo Iacchetti: “Meglio se in quella cultural-teatrale americana”

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Che ci fanno Enzo Iacchetti e Marco Columbro insieme a Saint Tropez, nel celeberrimo e molto glamour locale La Cage aux Folles? No, non si tratta di un’insolita vacanza prenatalizia, ma dell’esilarante musical “Il Vizietto”, tratto dall’omonima e notissima commedia di Jean Poiret, che l’inedita coppia porterà sul palcoscenico del teatro Manzoni di Milano dal 4 dicembre al 1° gennaio 2013, con la regia di Massimo Romeo Piparo.
Un brioso tuffo negli anni Settanta tra classicità e trasgressione, stravaganza e rigore, che i due irresistibili protagonisti interpretano con l’eleganza e la lievità scaturite dalla passione per quel lavoro che spesso li spinge anche in giro per il mondo.
“Appena posso scappo a New York e a Londra per assistere ai loro eccezionali spettacoli teatrali: mi piace moltissimo soprattutto l’ambiente americano, attento e appassionato a questo tipo di cultura. Imparagonabile a come si esplica invece in Italia, forse dovuta anche a una minore disponibilità economica relativa -rivela Enzo Iacchetti, che dal 6 gennaio tornerà ad affiancare Ezio Greggio al timone di Striscia la notizia fino a fine marzo-. Negli Usa vado spesso anche per lavoro: a maggio e giugno sarò in tournèe con il mio spettacolo “Chiedo scusa al signor Gaber”, ci sono già delle date a New York, Washington e Detroit. Vorrei avere più tempo per concedermi dei bei viaggi di piacere, ma fortunatamente posso dire che non è ancora il momento di riposare e andare in vacanza.”
Diverso è invece lo spirito da viaggiatore di Marco Columbro, che porta avanti parallelamente anche il suo impegno di conduttore a “Vero Tv”: “Il viaggio, dovunque sia, è indiscutibilmente una delle migliori esperienze di vita, una continua scoperta di realtà sconosciute, dai luoghi alla gente agli stili di vita. A maggior ragione all’estero, dove a volte si incontrano culture talmente diverse che sembrano appartenere a un altro pianeta, come mi è capitato visitando Paesi come il Tibet o l’India: è curioso constatare come la loro storia e il loro mondo così distanti dal nostro siano per loro normale quotidianità, esattamente come i nostri per noi. Ed è bellissimo instaurare rapporti con la gente del posto per poter vivere in prima persona allo stesso modo, adottandone cibi, abitudini e usanze. Questo è il vero viaggio: soltanto immergendosi totalmente in una realtà diversa si può portare a casa un bagaglio davvero inestimabile.”
Foto di Marco Rossi

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