12 febbraio 2021 – “Spazi culturali e turistici di particolare importanza cittadina e interesse generale”: con questo titolo Madrid promuove a simboli di cultura dodici ristoranti centenari, sottolineando non solo l’indiscussa tradizione culinaria iberica, ma mettendo particolarmente a fuoco quella della capitale, erede di un crogiolo di culture che nel tempo hanno contribuito a crearne la forte identità gastronomica, ponendosi anche come potente attrazione turistica e generatrice di ricchezza.
I dodici locali storici sono illustrati in questa mappa culturale.
di Grazia Garlando 4 ottobre 2010 – E alla fine ha vinto lui: “Le Gruyère AOC”, del produttore Philippe Dénervaud. Una gara curiosa e appassionante tra 25 categorie di formaggi e un’infinità di tipologie davvero inimmaginabili per chi non si trovasse presente allo spettacolo pittoresco dei “Swiss Cheese Awards”, manifestazione che si ripete ogni due anni in Svizzera e che quest’anno ha avuto come cornice il suggestivo lago della deliziosa Neuchatel, antica cittadina che dalle spiaggette di sabbia e sassi si arrampica su su fino al Castello.
Lì, dove un tempo c’era un fiume che, percorrendola tutta, andava a gettarsi direttamente nel lago, oggi ci sono strade e auto, che però non le hanno rubato l’atmosfera incantata delle sue tante fontane allegoriche, dei bei palazzi storici, delle chiese cattoliche e protestanti.
Una cittadina, nei giorni scorsi, allegramente animata da questa golosa rassegna e dalle capannelle a tema che hanno invaso le stradine del centro, da cui non si usciva indenni senza aver assaggiato di tutto un po’. Lì, in quella Svizzera da cartolina con le mucche sdraiate al sole su prati verdissimi al sapore di latte, di vino e di assenzio, tra caseifici, vigneti e distillerie, si è consumato il rito dell’Awards dei Formaggi, un must per gli svizzeri che ne derivano una fetta importante della loro tradizione e della loro economia. E tra una Raclette e una Fondue, un Emmentaler e uno Sbrinz, un Appenzeller e un Gruyère, è andato in scena uno spettacolo festoso e conviviale, generosissimo di prodotti e buonumore. Con buona pace di chi non sa apprezzare i piaceri della tavola. Foto: Fromarte / Marcel Bieri
Un vero e proprio convivio contemporaneo sul cibo e sui gesti della sua preparazione, per portare alla luce la solida tradizione culinaria mantovana anche attraverso la riscoperta di antiche ricette dimenticate, recuperandone la valenza e quella della sua condivisione: si chiama #EatMantua il gustoso progetto che dal 23 giugno al 10 settembre terrà banco nello splendore di Palazzo Te, nell’ambito delle iniziative dedicate a East Lombardy – Regione Europea della Gastronomia 2017, che intende valorizzare l’eccellenza enogastronomica cittadina insieme a quella di Bergamo, Brescia e Cremona. Il fitto cartellone di iniziative, realizzato sul filo conduttore della cucina come manifestazione dell’identità, della storia e dei valori del territorio, si divide in tre eventi principali: Cucina mantovana di principi e di popolo, durante il quale verrà anche presentata la riedizione del volume omonimo scritto nel 1963 da Gino Brunetti, pseudonimo del prete intellettuale don Costante Berselli, con un prelibato banchetto ispirato alle sue ricette; prosegue con il Festival della Pasticceria Tradizionale Mantovana e il ricco buffet di dessert e dolci tipici, anche antichi e ormai introvabili, realizzato e offerto dalle pasticcerie cittadine; e si conclude con Il giardino dei sapori, con originalissime degustazioni di cibo di strada. Le iniziative di #EatMantua daranno anche modo di scoprire le meraviglie di Palazzo Te, la sontuosa dimora ideata e realizzata da Giulio Romano, giovane discepolo di Raffaello, per Federico II Gonzaga come luogo di divertimento e ricevimenti, regalandole per primo la cultura del colore. Che tra ampie logge e giardini verdissimi, custodisce ancora quasi integralmente nelle sue stanze gli affreschi spettacolari e appunto coloratissimi che ne ricoprono totalmente le pareti, come la Camera di Amore e Psiche e la scenografica Camera dei Giganti, nella quale la pittura supera i limiti dell’architettura ottenendo un sorprendente effetto sferico e tridimensionale che nasconde angoli e limiti architettonici. Un vero capolavoro artistico.