Rivivere l’antico spirito cavalleresco e promuoverne i valori: è l’obiettivo della prima Giornata Mondiale dei Cavalieri, che avrà luogo a Fornovo di Taro (PR) il prossimo 20 settembre, alla presenza di cavalieri da tutto il mondo, nobiltà europea, dignitari di Stati e Chiese. Tra voli di colombe, lanci di lanterne dei desideri e valzer di mezzanotte, lo scopo degli ideatori, il Barone Kleiner de Grasse e la Baronessa di Montecrestese, è quello di stimolare la volontà di unione tra i popoli, promuovendo la solidarietà, la pace, la comprensione, la tolleranza e il rispetto: nella Cerimonia della Tavola Rotonda le alte personalità poseranno ufficialmente e simbolicamente la loro spada sulla tavola rotonda, segno di forte testimonianza di unificazione universale.
Per rinforzare il messaggio dell’evento è stato anche realizzato il cortometraggio “I cavalieri son di ritorno”, di Stéphane Chopard, contestualizzato nell’epoca medioevale ma ricco di scene di vita attuale e contemporanea: si sottolinea il concetto di “spirito cavalleresco” come atteggiamento e dedizione verso gli altri e verso il bene comune, con piccoli grandi gesti quotidiani per trasmettere esempi concreti di valori umani e cavallereschi. Il film sarà poi disponibile gratuitamente per tutte le scuole che ne faranno richiesta. L’evento, che vanta la direzione artistica di Diego Spagnoli,è aperto a tutti, e l’intero ricavato sarà devoluto a istituzioni benefiche e caritative in Italia e nel mondo, che operano a favore di persone in difficoltà. Info e biglietti su www.gmdc.it Foto: Cesare Groppi
Rape, mele, zucche e noci, carne di manzo, di maiale e di pollame, vin brulè, birra e sidro di mele. Erano questi, nell’Irlanda celtica precristiana, i protagonisti dei grandi banchetti di Samhain, la festa celebrata sulla Hill of Ward, presso la città di Athboy nell’attuale contea di Meath. Si teneva tra l’ultimo giorno di ottobre e l’inizio di novembre. L’occasione era la fine del raccolto e la conseguente abbondanza di cibo con tutti i prodotti di stagione.
Al tempo stesso, però, i Celti credevano che Samhain fosse anche un periodo di transizione in cui il mondo dei vivi e quello dei defunti si mescolavano liberando gli spiriti ultraterreni e le forze del male. Per questo al tramonto si travestivano oscuramente e accendevano il fuoco per confonderli, spaventarli e allontanarli.
Irlanda, tutti i festeggiamenti per Halloween
Un miscuglio di tradizioni, misteri e festeggiamenti, insomma, che ancora oggi il Paese mantiene saldamente in vita nel nome di Halloween. L’area del promontorio di Ward e della vicina collina di Tara ospita ancora il Festival di Púca, moderna rievocazione dell’antica celebrazione con accensione della luce simbolica del fuoco attraverso performance avanguardistiche. Mentre a Derry-Londonderry, in Irlanda del Nord, va in scena il tradizionale e maestoso Derry Halloween Festival, che vede le strade della fascinosa città fortificata affollarsi di antichi spiriti grazie agli scenografici travestimenti dei partecipanti, tra spettacoli di luce, musica live e ricette tipiche. Culminando nella variopinta Halloween Carnival Parade, con esibizioni spettrali di circo e danza.
Zucche illuminate da macabre espressioni, derivanti dall’usanza di scavare rape e grandi patate per farne lanterne, invadono ogni città. E i bambini bussano alle porte al grido di dolcetto o scherzetto in ricordo dei coetanei poveri che andavano di casa in casa cantando canzoni o offrendo preghiere per le anime dei defunti in cambio di cibo, solitamente una soul cake (pane appiattito ripieno di frutta), legna o denaro.
Un menù dai sapori più autentici
A essere eliminata dai tradizionali menùdi Halloween, col tempo, è stata la carne. In favore di piatti autenticamente irlandesi a base di patate, frutta e noci. Come il colcannon, con purè di patate, cavolo tritato o cavolo verde e cipolle. E il barmbrack, pane dolce con uvetta e frutta secca che nasconde al suo interno piccoli oggetti, ciascuno con un significato particolare da considerare indizio di accadimenti futuri: un anello rappresenta l’incontro con il vero amore, un ditale l’incertezza del matrimonio, un pezzetto di stoffa una previsione di povertà e una moneta quella di ricchezza.
Senza dimenticare le immancabili mele, che erano legate a presagi d’amore. La buccia pelata a truciolo e lasciata cadere a terra assumeva la forma dell’iniziale del nome del futuro innamorato. Che era in arrivo anche per chi riusciva ad addentarla da una bacinella piena d’acqua. Mentre il vero e proprio corteggiamento consisteva nel sedersi attorno al fuoco a raccontare storie arrostendo noci. Ora questi frutti vengono simbolicamente intagliati a forma di mostriciattoli. Oppure utilizzati nelle torte ricoperte di crema bianca come le vesti dei fantasmi. E nei biscotti a forma di ragni sanguinosamente intrisi di succo di mirtillo rosso.
Ma se volete sapere proprio tutto di quello che accadead Halloween in Irlanda, leggeteQUI.
Non solo natura. Anche tanta, tantissima arte e cultura. Sapevate che la Svizzera, nelle sue ventidue città, raccoglie ben 980 musei, la più alta densità al mondo? Al punto che quest’anno è stata costituita l’associazione AMOS – Art Museums of Switzerland per promuoverli all’estero, e che raggruppa gli undici principali d’arte moderna e contemporanea dislocati tra Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Lugano e Zurigo.
Basilea, si sa, è da sempre considerata la capitale culturale del Paese: tra i suoi quaranta musei spiccano la Fondazione Beyeler, lo Schaulager, il Museo Jean Tinguely e il Vitra Design Museum, e ogni anno diventa la mecca dell’arte contemporanea con Art Basel. Sono oltre cinquanta, invece, quelli di Zurigo, e più di cento le gallerie: dalla casa natale del Dadaismo, passando dalla più grande collezione di storia della cultura svizzera, fino all’ultima opera di Le Corbusier, senza tralasciare la collezione permanente del Kunsthaus con sculture e tavole pittoriche dal Medioevo all’espressionismo, e i capolavori dell’arte extra-europea al Museo Rietberg.
L’avanguardia è di scena a Lucerna con il futuristico Centro d’arte e congressi (KKL) che ospita manifestazioni di richiamo internazionale come il Lucerne Festival, mentre alla Collezione Rosengart si possono ammirare opere di Pablo Picasso, Paul Klee ed esponenti dell’Impressionismo. E a proposito di Paul Klee, il centro di Berna a lui intestato ospita, con le sue quattromila opere, la più completa collezione mondiale, mentre al Museo Storico la sezione dedicata ad Albert Einstein illustra in modo interattivo il percorso umano e professionale dello scienziato.
E’ ricavato in un vecchio deposito di tram di Friburgo l’Espace Jean Tinguely & Nikide Saint Phalle, al Museo dell’Arte e della Storia di Neuchâtel c’è la collezione di automi del XVIII di Jacquet-Droz, e a Ginevra galleggia in mezzo al Rodano l’imponente centro culturale Forces Motrices, ex centrale idroelettrica, mentre il Museo Martin Bodmer espone 150.000 pezzi distribuiti su ben tre millenni, tra cui il manoscritto più antico del Vangelo di Giovanni, l’originale delle Favole dei Grimm, l’unica Bibbia di Gutenberg della Svizzera, gli autografi di un quintetto per archi di Mozart e l’unica copia di una commedia, quasi completamente conservata, del poeta ateniese Menandro.
Lo scorso settembre, infine, Lugano ha inaugurato LAC Lugano Arte e Cultura, nuovo centro culturale dedicato alle arti visive e sceniche e alla musica, che sta già articolando un fitto cartellone di mostre ed eventi, stagioni musicali, rassegne di teatro e danza. Qui, infatti, ha sede anche il MASILugano –Museo d’Arte della Svizzera italiana, nato dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della città di Lugano, con tre piani espositivi che ospitano la collezione permanente cittadina e del Canton Ticino, mostre temporanee e installazioni site specific, e c’è anche una sala concertistica e teatrale, sede principale delle stagioni di LuganoInScena e di LuganoMusica. L’avanguardistica struttura vale di sicuro una visita, se si considera anche che si affaccia pittorescamente sul lago, in una piazza appositamente creata e diventata la più grande della città, sulla quale enormi cigni passeggiano tranquillamente tra i pedoni prima di tornare a rinfrescarsi in acqua. E che proprio a fianco, in commistione tra arte antica e moderna, sorge la piccola chiesa cinquecentesca di Santa Maria degli Angioli, che ospita la monumentale e suggestiva Crocifissione di Cristo, capolavoro di Bernardino Luini nonché affresco rinascimentale più rilevante dell’intera Svizzera. Basta vederlo per rendersene conto. Vi è venuta voglia di visitarli tutti? Viaggiando in treno con lo Swiss Travel Pass, non solo si usufruisce dell’intera rete svizzera dei trasporti pubblici comodamente con un unico biglietto, ma si entra anche gratuitamente in 490 musei. Quale occasione migliore?