1° aprile 2011 – E’ interamente dedicato ai canali di Amsterdam il nuovo museo cittadino inaugurato oggi in un elegante edificio lungo il canale Herengracht al n° 386.
Il Canal House Museum racconta la storia del famoso anello di canali, il cui progetto è nato quando questi sono entrati a far parte, dal 1° agosto 2010, del Patrimonio dell’Unesco.
Corredata da audio, video e animazioni facilmente comprensibili anche per gli stranieri, l’esposizione permanente ne mostra dettagliatamente progetti e piani di costruzione, oltre ai vari tipi di case che li costeggiano, comprese le palafitte su cui vennero inizialmente costruite.
E per rendere il tutto meno “museale”, organizza anche passeggiate e percorsi in barca alla scoperta delle attrazioni culturali e storiche della città. www.herengracht386.com
E’ appena dopo l’inizio dell’autunno, precisamente il 15 di Tischri, che secondo il calendario ebraico cade la tradizionale festa religiosa di Sukkot, detta anche festa delle capanne o dei tabernacoli: per apprendere da Mosè l’insegnamento della Torah, i figli d’Israele rimasero nel deserto per quarant’anni dimorando in abitazioni instabili e precarie, capanne (Sukkah) con un tetto di fronde e foglie che permetteva di scorgere il cielo da una parte scoperta per non dimenticare mai, nelle vicissitudini della vita, di lasciare simbolicamente uno spazio da cui far entrare la luce di Dio.
Durante la festa, in seguito, tutti si recavano a Gerusalemme ad ascoltare la lettura della Torah, conferendole un significato di gioia: quella della fine del lungo peregrinare, dell’acquisita comprensione e accettazione delle Leggi, del raggiungimento della Terra promessa.
Oggi durante la settimana di celebrazione, strade, giardini e terrazzi israeliani si affollano delle caratteristiche capannine di legno e stoffa contenenti i simboli della festa, primo tra tutti il Lulav, composizione costituita da un ramo di palma, tre di mirto e due di salice legati fra loro con elementi vegetali, a cui aggiungere a parte un cedro intatto. Vari e molteplici i significati, dai diversi caratteri delle persone alle membra del corpo umano che si associano nel lodare il Signore.
Un “giacimento” di castelli e dimore storiche affascinante e prezioso, che si distende tra le dolci terre emiliane riunendosi nell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. A tutti gli appassionati di storia antica, vecchie leggende e parchi secolari, dunque, una passeggiata in zona offre davvero tanto, a cominciare dal fascino di un Medioevo austero e autentico del Castello di Paderna, nei pressi di Pontenure (PC), per proseguire con il perfettamente conservato Borgo di Vigoleno e l’imponente cinta muraria del suo Castello che domina dall’alto la collina di Santo Stefano e il Parco Naturale della valle dello Stirone, tutela di habitat e specie vegetali e animali, fino alla Rocca d’Olgisio in Val Tidone, con il suo loggiato cinquecentesco e il suo bosco secolare.
Elementi del giardino all’italiana, dei parchi alla francese e all’inglese impreziosiscono l’enorme parco del Castello di Grazzano Visconti, realizzato all’inizio del ‘900 su progetto del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, con labirinto, casetta dei giochi, oratorio, piccionaia e studio del Duca; mentre il misterioso Castello di Gropparello, immerso nella lussureggiante vegetazione delle Gole del Vezzeno in uno scenario naturale di rocce millenarie e alberi secolari, propone il “Parco delle Fiabe”, primo parco emotivo d’Italia in cui i bambini possono vivere svariate avventure indossando cappa, spada e fantasia.
L’ultima tappa in territorio piacentino è il maestoso e quattrocentesco Castellodi San Pietro in Cerro, accessibile attraverso un viale di tigli secolari, prima di entrare nel parmense con la Rocca di Soragna e il suo delizioso parco all’inglese con scorci pittoreschi allietati dalle acque di un laghetto che creano l’illusione di un paesaggio sconfinato.
Dalla Rocca Sanvitaledi Fontanellato e il suo splendido giardino botanico con le serre fredde, le esedre, le cineserie e gli scorci paesaggistici creato dai Conti Sanvitale, alla Reggia di Colorno con il suo parco arredato da fontane dalle forme fantasiose, getti d’acqua e grotte che le sono valsi il paragone nientemeno che con Versailles; fino alle prime colline dell’Appennino, presso il torrente Baganza, dove svetta la Rocca Sanvitale di Sala Baganza con i resti di due torrioni, circondata da un ampio giardino a un passo dal Parco Regionale dei Boschi di Carrega, ricchissimi di specie vegetali in generale oltre che di specie della flora spontanea protetta. www.castellidelducato.it A Milano l’osteria “il Piacentino” propone una gran varietà di piatti tradizionali della zona: dal gnocco fritto al culatello stravecchio, dai pisarei e fasò ai ravioli, dalla carne di cavallo o di anatra alla polenta fresca, fritta o arrostita, dai salumi alla burtleina, tutto innaffiato dai vini locali bevuti in una scodella di porcellana. E se poi siete troppo pieni per dare fondo a tutto ciò che arriva in tavola, nessun problema: quello che non si finisce si porta a casa, sia il cibo che la bottiglia di vino, di cui se ne può anche acquistare un’altra a metà prezzo. Il Piacentino
Via Bernardino Corio 8, Milano
Chiuso la domenica
Prezzi: pranzo 10€, cena 20/35€ vino incluso www.ilpiacentino.com