Claudio Brachino: “Il viaggio è un atteggiamento mentale”

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Attualmente al timone di “Top Secret” su Rete 4 e di “Domenica 5” su Canale 5 insieme a Federica Panicucci, il giornalista trova che il viaggio migliore sia quello vissuto…filosoficamente.
Qual è la tua definizione di viaggio?
Un impulso fondamentale dell’animo umano per accrescerne le conoscenze.
Che tipo di viaggiatore sei?
Non sono il forzato, quello che non riesce a restare un weekend in città o che deve assolutamente trascorrere le vacanze estive a 8000 km di distanza. Per me viaggiare è un atteggiamento mentale e lo si può fare in modo straordinario anche nel piccolo, magari riscoprendo la propria città che forse non si conosce tanto bene quanto si pensi. Milan Kundera, nel suo romanzo “La lentezza”, afferma che l’uomo moderno si muove nello spazio e nel tempo per spostarsi continuamente da un punto all’altro senza percepire più nulla di quello che c’è in mezzo. E’ fondamentale, invece, riscoprire il senso del movimento e della percezione di ciò che abbiamo intorno, ed è solo così che il viaggio ha delle possibilità infinite, vicino o lontano che sia.
Poi c’è indubbiamente quello che mette a confronto con una realtà molto diversa dalla propria, che si tratti di natura piuttosto che di stili di vita o altro.
Hai viaggiato molto?
Ho iniziato soltanto dopo la laurea, perché al contrario dei giovani d’oggi che sono sempre in giro, io ero piuttosto sedentario, anche perché la mia era una famiglia molto semplice e la sua disponibilità economica bastava solo a farmi studiare. Trascorrevo le vacanze tra Viterbo -la mia città- e la casa dei nonni a Montefiascone, una località strepitosa sul lago di Bolsena in cui mi sono anche divertito molto, ma che naturalmente incarnava un mondo ristretto e provinciale. Per fortuna poi ho avuto modo di rifarmi abbondantemente, anche, ovviamente, grazie al mio lavoro.
C’è un posto a cui ti senti particolarmente legato?
La mia prima attività di giovane cronista consisteva nel raccontare le stragi del sabato sera ed è grazie a quella che mi sono letteralmente innamorato della Romagna, inesauribile laboratorio di storie e personaggi, oltre che terra strepitosamente suggestiva, ricca di realtà e culture diverse. Sbaglia chi crede che sia solo il posto descritto dal marketing, quello della vacanzuola familiare o del divertimento sfrenato. Un viaggio in Romagna è veramente un grande viaggio.
E all’estero?
Trovo che Formentera sia un’isola magica: sarà la sua disposizione, i colori, la diversità del mare, il tipo di natura, la luna, fatto sta che ogni volta che ci vado torno trasformato. Poi amo molto anche le grandi capitali, soprattutto Parigi e New York.
Il viaggio non ancora fatto?
Il Sudamerica: sono molto incuriosito da Brasile e Argentina, spero di avere modo di conoscerli presto.

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