Francesca Senette: “Per me viaggiare significa scoprire”

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Reduce dalla conduzione di “Effetti personali”, magazine di viaggi e personaggi appena conclusosi su La7d, dove verrà ritrasmesso durante i mesi estivi prima di riprendere a settembre con la nuova stagione, Francesca Senette non ha certo intenzione di fermarsi a riposare. Perché, dopo aver intervistato tanti nomi noti sulle loro città del cuore e sulle emozioni che suscitano in loro, raccontandole da un punto di vista curioso e alternativo, ora è già pronta a partire alla ricerca di sensazioni, questa volta, però, completamente sue.
Quindi viaggiare ti piace davvero?
Puoi dirlo forte! Ci sono praticamente nata, perché i miei genitori avevano una piccola roulotte con cui abbiamo girato l’Europa intera. E così devo aver assorbito tutto il loro grande amore per i viaggi, traducendolo a mia volta anche nelle uscite in barca a vela, nelle camminate in montagna da un rifugio all’altro, nelle traversate coast to coast in camper in America e via dicendo. Per me un viaggio è il regalo per eccellenza, che si tratti di una capitale europea piuttosto che un luogo disperso chissà dove. E naturalmente sto crescendo alla mia scuola anche la mia piccola Alice: ha solo cinque anni ed è già stata due volte in America!
In che modo preferisci viaggiare?
In tutti i modi e con tutti i mezzi, dall’esplorazione in auto dell’isola d’Elba, come ho appena fatto, a quella della Grecia in barca a vela. L’importante è che il viaggio corrisponda sempre a una scoperta, e mi riempie di gioia riuscire a far appassionare anche Alice. Trovo sia giusto insegnare da subito ai bambini quanto sia bello viaggiare, conoscere, imparare, parlare altre lingue e avere a che fare con persone anche molto diverse da loro.
Qual è il viaggio che più ti è rimasto nel cuore?
L’India, la prima delle tre volte in cui ci sono stata. Soprattutto perché ho scoperto un popolo che mi ha letteralmente conquistata. Amo gli indiani, la loro cultura e la loro tavola.
E quello che ancora non hai fatto?
Quello che avrei sempre dovuto fare ai tempi del liceo: l’Europa in treno. Ma a questo punto mi piacerebbe concedermelo addirittura sull’Orient Express. Al di là della meta, mi conquista proprio il concetto del treno che consente di vedere posti direttamente mentre si sta viaggiando. Naturalmente….
…insieme ad Alice!
Ovvio, lei è immancabile. Pensa che tra qualche settimana, con il pretesto di un concerto a Trieste, la porteremo per la prima volta a Venezia, e già che ci siamo faremo pure una deviazione verso Trento e le Dolomiti. Logico, no?

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