Prodotti e piatti tipici tramandati da secoli sono senza dubbio una delle principali ricchezze delle vallate alpine piemontesi e valdostane che fanno parte del Parco Nazionale Gran Paradiso. Ma quest’anno l’Ente Parco, in collaborazione con produttori e ristoratori, ha voluto scegliere uno specifico emblema gastronomico. E per non far torto a nessuno, ha creato un piatto ad hoc, capace di racchiudere nel modo più ampio possibile le tipicità del territorio.
Ecco quindi la Zuppa del Gran Paradiso, pietanza a base di patate, cipolle o porri e pane, che ogni ristoratore può personalizzare poi secondo il suo gusto e creatività. A cominciare innanzitutto dalla densità che le vuole conferire, per proseguire con i formaggi usati per insaporirla (toma d’alpeggio, serais, fontina), il pane (di grano saraceno o integrale), le erbe aromatiche (timo, ortica, ‘verquegno’, ‘lenga buinà’), fino all’aggiunta di castagne, orzo perlato, riso o pasta corta.
Un’infinità di varianti, insomma. Da assaggiare tutte per assaporare a fondo in un unico, ricco e sostanzioso piatto, tutti i sapori “paradisiaci” del Parco.
Gran Paradiso, arriva la Zuppa del Parco
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SoLunch, il nuovo trend della pausa pranzo casalinga
di Grazia Garlando
Che la signora Rosy sia una gallerista mi risulta evidente non appena varco la soglia della sua casa: alle pareti ci sono opere di artisti che hanno lasciato il segno, come Emilio Tadini, Mario Schifano e Gustavo Bonora, e altre di esordienti promettenti come, uno tra tutti, Enrico Porro. A fianco, mobili e tessuti particolarissimi in arrivo da ogni parte del mondo, tra i quali sonnecchiano placidamente il gatto bruno Totò e la gatta bianca Agata. Lei, Rosy, un volto amichevole e un lungo abito colorato, mi accoglie con garbo e gentilezza: non l’ho mai vista prima d’ora, eppure sono venuta a pranzo da lei.
Sì, perché Rosy è una delle SoChef di SoLunch, la piattaforma digitale di social eating che propone una sorta di pausa pranzo famigliare a chi è stanco di panini veloci al bar, e preferisce un bel piatto di pasta a casa di qualcuno con cui, magari, fare anche amicizia. A lei, in realtà, la compagnia non manca di certo, visto il suo lavoro nel mondo dell’arte: ma mi spiega che ama cucinare e avere ospiti, soprattutto perché le offrono il pretesto di sbizzarrirsi in ricette semplici (è la regola base di SoLunch, che propone proprio una pausa pranzo genuina, veloce e casalinga) ma comunque particolari. E infatti arrivano in tavola un delizioso piatto di pasta alle melanzane saltate nell’olio di 
cocco, seguite da un insolito arrosto di sedano rapa cotto al forno (foto) e corredato da un’allegra insalata con fiori e frutta di stagione condita con olio di canapa e aceto balsamico. Tutte verdure fresche coltivate direttamente nel piccolo orto sul terrazzo di casa dalle abili mani della sua anziana ma in gambissima mamma, che mi prepara anche un ottimo caffè forte di un ingrediente segreto che, nonostante le mie insistenze, non riesco a farmi svelare.
Presente al momento a Milano e a Roma e fruito in ugual misura da donne e uomini di ogni età, SoLunch, ideato e realizzato da Luisa Galbiati, è ultimamente molto attivo anche nella lotta allo spreco alimentare, spesso in collaborazione con l’associazione RECUP, che recupera nei mercati rionali il cibo invenduto o danneggiato, e con Alex Morelli, Executive Chef del ristorante DeRos di Milano. Un progetto, quindi, con venature anche etiche e solidali, selezionato quest’anno tra altri dieci di imprenditoria femminile al QVCNext Lab, e attualmente presente tra i quindici finalisti al Social Innovation Tournament della Banca Europea degli Investimenti.
Tutte le info sul funzionamento pratico di SoLunch su www.solunch.it
Ùl|tra, nuovo menù di stagione al The Manzoni
Adesso è la volta di Ùl|tra (dal latino oltre, al di là, più che). Ma prima era stato Magnete. E prima ancora Dynamo.
A un anno dall’apertura del The Manzoni, ristorante di design a un passo dal Teatro alla Scala nel cuore di Milano, prosegue il suo percorso narrativo a colpi di menù di stagione. E io proseguo il cammino insieme a lui, andando a sperimentare anche questa nuovissima proposta primaverile che conduce fino a quella estiva. Particolarmente caratterizzata, visto il desiderio di leggerezza che accompagna i primi tepori, da un grande utilizzo di vegetali di stagione.
I piatti Ùl|tra del menù di primavera
E così non ho potuto che tastare con mano la terza prova dell’abilità creativa e prelibata del team del locale. Composto dall’ormai inossidabile trio formato dall’executive chef Giuseppe Daniele, dal sous chef Gabriele Fiorino e dal pastry chef Halit Gadja. Che insieme sono davvero una forza, oltre che l’anima e la spina dorsale del locale.
La chicca per cominciare, per me, è sempre il delizioso quadrotto di focaccia fatto in casa, soffice e croccante al tempo stesso. Che prepara il palato a ogni prelibatezza a seguire: sono tante, fantasiose e variegate, come piccoli bocconi preziosi di gusto e di sapore.
Squisita, tra gli antipasti, la quaglia in tre consistenze, con prugne e patata soffiata. E sorprendenti, tra i primi, i tortelli ripieni di anguilla, salsa alla pizzaiola e salicornia. Difficile indicare il più meritevole tra i vari secondi di carne e di pesce, quindi mi astengo.
E poi la primavera esplode tutta nell’uovo alla catalana su crema di passion fruit, irresistibile dessert di gusto e di design che strizza davvero l’occhio alla bella stagione. E rimette finalmente al mondo in totale dolcezza.
The Manzoni
Via Alessandro Manzoni 5, 20121 Milano
Aperto da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 3.00