Il dolce gusto delle città d’arte

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16 novembre 2019  Prende il via oggi a Cremona la 23ma edizione dell’ormai tradizionale Festa del Torrone,  che fino al 24 novembre addolcirà l’intera cittadina con uno dei suoi prodotti più tipici e golosi; dedicata quest’anno al genio e alla creatività di Leonardo da Vinci, vede infatti il suo fulcro nella maxi riproduzione in torrone del suo Uomo Vitruviano firmata dal main sponsor Sperlari che ancora lo produce secondo l’antica ricetta della tradizione cittadina, oltre a infiorate, produzione in piazza, percorsi sensoriali con abbinamenti vinicoli, laboratori e degustazioni.
Ma sono tante le città d’arte della pianura padana che custodiscono un lato dolcissimo attraverso ricette di tradizione antichissima che si tramandano da generazioni, fatte di ingredienti semplici e genuini che da secoli le rendono immancabili soprattutto sulle tavole dei giorni di festa.
In Lombardia, se Lodi mette in campo la Tortjonata, dolce friabile alle mandorle di origine ottocentesca, è quasi impossibile passare da Bergamo senza assaggiare la soffice Polenta e Osèi dolce Torta Donizetti e la Polenta e Osèi, che riproduce con il Pan di Spagna la polenta con gli uccelli, piatto tipico locale, mentre a Brescia la prima colazione per eccellenza è con il Biscotto Bresciano inzuppato in tazza, antico dolce contadino preparato con zucchero, latte e vanillina.
A Pavia la Torta Paradiso custodisce una leggenda romantica, secondo cui un monaco in cerca di erbe curative incontrò una giovane sposa che gli svelò la ricetta; la quale, oltre agli immancabili zucchero, burro, uova, farina, fecola e fibra di limone, conteneva anche un ingrediente segreto… E il Natale (ma non solo) di Monza è a base di Pan tramvai, pane dolce con uva, uvette e frutta secca, che sembra mixare insieme plumcake e panettone.

Eccellente, in Piemonte, la cioccolata di Vercelli, almeno quanto la sua Tartufata, torta di Pan di Spagna, crema chantilly e panna, ricoperta di nocciole tritate e sfoglie di cioccolato.
Scendendo in Emilia, a Piacenza si passeggia gustando i Turtlìt o castagnaccioTurtei di San Giüsep, tortelli dolci, fritti o al forno, ripieni di amaretti, marmellate o mostarda. Parma risponde con il Castagnaccio, prodotto tipico della cucina povera a base di farina di castagne, e con la Spongata, antichissimo dolce natalizio la cui ricetta è documentata fin dal Trecento: si tratta di una torta piatta e rotonda ripiena di marmellata di mele e pere, Biscione reggianofrutta candita, mandorle e pinoli, con un rivestimento croccante coperto di zucchero a velo.
A Modena il dolce storico è il Bensone, farcito con marmellata mista di prugne e amarene, oltre ai famosi Amaretti locali, mentre Reggio Emilia ribadisce anche con lo zucchero la sua tradizione culinaria con i Tortellini dolci, fritti o cotti al forno, ripieni di marmellata, crema o castagne, ma anche con la sua Zuppa inglese fatta di crema pasticcera, cacao e liquore, e con il coreografico Biscione reggiano, che richiama la figura di un serpente.
Un po’ di fame?

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