13 novembre 2019 – Se è vero che la pizza napoletana non conosce confini, a confermarlo è il suo sbarco nientemeno che in Canada, per la precisione a Toronto, dove all’interno di Eataly apre oggi i battenti (tutti i giorni dalle 10 alle 23) una nuova sede di Rossopomodoro, in cui il piatto principe della tradizione italiana uscirà nientemeno che da due forni a legna “fornodoro” rivestiti di mosaico oro.
Un’apertura che farà certamente la gioia dei locals, considerate le tante eccellenze italiane presenti in menù, con ingredienti di stagione esclusivamente campani e italiani e produzioni agroalimentari DOP ad arricchire impasti sapientemente preparati e lievitati secondo la tradizione napoletana. Intanto in Italia, negli oltre cento ristoranti della catena partenopea, arrivano ad arricchire il nuovo menù autunno/inverno due pizze al prosciutto cotto Gran Biscotto, create in collaborazione con Rovagnati: la Gran Biscotto, pizza gourmet con parmigiana di melanzane, provola affumicata di Agerola, cialda di grana e basilico, e la Bianca, con mozzarella, cialda di grana e basilico. Per quel pizzico di gusto in più che sa fare la differenza.
Una pizza lunga mezzo chilometro, diviso tra cento metri di Margherita e quattrocento tra quelle più tipiche di tutte le regione italiane con le proprie caratteristiche versioni e farciture: si chiama Pizza da Guinness la nuova appetitosa impresa che terrà banco il 27 luglio al FICO Eataly World di Bologna, dove dal primo pomeriggio trenta maestri pizzaiuoli napoletani si destreggeranno abilmente tra 500 chili di farina, 400 di pomodoro, 500 di fiordilatte, 10 di basilico, 50 litri di olio extravergine di oliva e una cinquantina di altri ingredienti tipici per far nascere nelle proprie mani margherite napoletane, pizze sarde con bottarga, valdostane con fontina e Lard d’Arnad, trentine con speck, siciliane con pachino e tonno, friulane con Montasio, pugliesi con cipolla di Acquaviva e burrata, emiliane con mortadella, calabresi con Nduja, venete con radicchio, molisane con caciocavallo di Agnone. Oltre alla singolare Pizza Rossini di Pesaro con maionese e uova sode, che sarà perfino accompagnata da alcune tra le più note arie musicali del Maestro. Un lunghissimo nastro di pasta che unirà l’intera penisola, andando a srotolarsi su duecentosettanta tavoli dopo essere stato cotto in due speciali forni mobili che permetteranno a tutti i presenti di assaggiarla appena sfornata. Del resto la pizza non è forse l’unica risorsa italiana in grado di unire davvero tutti in un caldo e avvolgente abbraccio comune?
12 marzo 2019 – A Eataly dicono che la pizza è una cosa seria. Dicono che deve basarsi su capisaldi inossidabili quali filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità, oltre che farina, lievito, idratazione, maturazione e cottura.
Ma quel che più conta è che da oggi lo mettono anche in pratica. Perché è proprio oggi che nasce in tutta Italia, in collaborazione con Slow Food, la nuova Pizza Eataly di filiera, proprio come nel 2017 debuttava lo Spaghetto Eataly e nel 2018 il Tiramisù Eataly. Ma se le farine biologiche italiane macinate a pietra, il pomodoro sardo, l’olio extravergine di oliva, il fiordilatte fresco di giornata, il sale integrale e il basilico italiano che costituiscono i suoi ingredienti basilari mi hanno conquistata già al primo assaggio, tanto più che il lievito in quantità minima, la lavorazione complessiva di almeno cinquanta ore e la cottura delicata assicurano un’indubitabile leggerezza, la grande sorpresa è arrivata in tavola insieme alle nove appetitosissime Pizze del Territorio, create con ingredienti dei Presidi Slow Food e prodotti tipici delle regioni in cui Eataly è presente con le sue pizzerie, e dove dal 19 marzo ognuna introdurrà la propria:
MILANO – Bianca con fiordilatte “Miracolo a Milano”, Pannerone di Lodi “Carena” (Presidio Slow Food), pancetta steccata “Bertoletti”, olio evo del Garda DOP “Avanzi”
TORINO E PINEROLO – Bianca con fiordilatte “Montoso”, Montebore “Vallenostra” (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo “Roi”
GENOVA – Bianca con fiordilatte “Malù”, toma di pecora brigasca “Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca “Roi”
TRIESTE – Focaccia con prosciutto San Daniele “Dok dall’Ava” e Montasio fresco “Ca Form”
FIRENZE – Focaccia con Mortadella di Prato “Marini” (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP “Il Fiorino” e cavolo nero toscano
PIACENZA – Bianca con fiordilatte “Cascina Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini” (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
FORLÌ – Bianca con raviggiolo dell’appennino tosco-romagnolo “Boschetto Vecchio”, salsiccia di mora romagnola “Zivieri”, patata emiliana, olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
ROMA – Bianca con pecorino caciofiore “Gennargentu”, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo “Coccia Sesto” (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP “La Mola”
BARI – Bianca con fiordilatte “Fratelli Tarantino”, burrata “Fratelli Tarantino”, capocollo di Martina Franca “Santoro”, asparago pugliese, olio evo “De Carlo”
Io le ho assaggiate tutte, e davvero non saprei dire quale sia la migliore. Per questo il mio caloroso consiglio è quello di non perdervi l’irresistibile Tour delle Pizze del Territorio, che consentirà di degustare tutte le nove tipologie, oltre alla Margherita Eataly, abbinate a una selezione di birre artigianali ed eccezionalmente riunite per un’unica sera sotto la guida di Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo di Eataly, e dei produttori dei Presìdi Slow Food locali, che sveleranno tutti i segreti della gustosa novità.
Il tour partirà da Eataly Milano Smeraldo il 19 marzo per poi proseguire il 26 a Torino, il 2 aprile a Roma, il 9 maggio a Trieste, il 14 a Bari, il 21 a Genova, il 28 a Forlì, il 4 giugno a Piacenza, l’11 a Pinerolo, e concludersi il 18 a Firenze (tutte le informazioni sul sito Eataly dei diversi punti vendita). Scommettiamo che anche per voi sarà difficile scegliere?