26 gennaio 2016 – Ha raccolto alghe marine in Tasmania e pescato granchi ad Albany, mangiato bacche del bush e pepe selvatico, e aperto con le mani le noci di bunya. Ed è da queste esperienze tutte australiane, che il famosissimo chef danese René Redzepi ha inaugurato oggi presso l’Anadara Building di Barangaroo, Sydney, il Noma Australia, che nelle sue prossime dieci settimane di apertura (fino al 2 aprile) proporrà un’attenta selezione dei migliori prodotti del continente – la maggior parte dei quali cucinati sulla fiamma viva, diffuso metodo di cottura australiano – con una speciale attenzione a quelli costieri e ai frutti di mare, come vongole, granchi e aragoste blu. Lo chef, insieme al team del Noma danese, ha infatti trascorso quest’ultimo anno visitando a fondo l’Australia, per affinare la conoscenza dei prodotti e della cucina locale. Dunque, nel menù del ristorante, figureranno, tra le tante proposte, cozze e frittura di pippies, strawberry clams e flambè di tartufi di mare, ostriche con grasso di coccodrillo, torta salata di capesante essiccate e fiori di lantana, schnitzel di abalone con erbe del bush, lamington al rum. Nel caso vi trovaste da quelle parti, vale sicuramente la pena sperimentare.
16 novembre 2019– Prende il via oggi a Cremona la 23ma edizione dell’ormai tradizionale Festa del Torrone, che fino al 24 novembre addolcirà l’intera cittadina con uno dei suoi prodotti più tipici e golosi; dedicata quest’anno al genio e alla creatività di Leonardo da Vinci, vede infatti il suo fulcro nella maxi riproduzione in torrone del suo Uomo Vitruviano firmata dal main sponsor Sperlari che ancora lo produce secondo l’antica ricetta della tradizione cittadina, oltre a infiorate, produzione in piazza, percorsi sensoriali con abbinamenti vinicoli, laboratori e degustazioni.
Ma sono tante le città d’artedella pianura padana che custodiscono un lato dolcissimo attraverso ricette di tradizione antichissima che si tramandano da generazioni, fatte di ingredienti semplici e genuini che da secoli le rendono immancabili soprattutto sulle tavole dei giorni di festa. In Lombardia, se Lodi mette in campo la Tortjonata, dolce friabile alle mandorle di origine ottocentesca, è quasi impossibile passare da Bergamo senza assaggiare la soffice Torta Donizetti e la Polenta e Osèi, che riproduce con il Pan di Spagna la polenta con gli uccelli, piatto tipico locale, mentre a Brescia la prima colazione per eccellenza è con il Biscotto Bresciano inzuppato in tazza, antico dolce contadino preparato con zucchero, latte e vanillina.
A Pavia la Torta Paradiso custodisce una leggenda romantica, secondo cui un monaco in cerca di erbe curative incontrò una giovane sposa che gli svelò la ricetta; la quale, oltre agli immancabili zucchero, burro, uova, farina, fecola e fibra di limone, conteneva anche un ingrediente segreto… E il Natale (ma non solo) di Monza è a base di Pan tramvai, pane dolce con uva, uvette e frutta secca, che sembra mixare insieme plumcake e panettone.
Eccellente, in Piemonte, la cioccolata di Vercelli, almeno quanto la sua Tartufata, torta di Pan di Spagna, crema chantilly e panna, ricoperta di nocciole tritate e sfoglie di cioccolato.
Scendendo in Emilia, a Piacenza si passeggia gustando i Turtlìt o Turtei di San Giüsep, tortelli dolci, fritti o al forno, ripieni di amaretti, marmellate o mostarda. Parma risponde con il Castagnaccio, prodotto tipico della cucina povera a base di farina di castagne, e con la Spongata, antichissimo dolce natalizio la cui ricetta è documentata fin dal Trecento: si tratta di una torta piatta e rotonda ripiena di marmellata di mele e pere, frutta candita, mandorle e pinoli, con un rivestimento croccante coperto di zucchero a velo.
A Modena il dolce storico è il Bensone, farcito con marmellata mista di prugne e amarene, oltre ai famosi Amaretti locali, mentre Reggio Emilia ribadisce anche con lo zucchero la sua tradizione culinaria con i Tortellini dolci, fritti o cotti al forno, ripieni di marmellata, crema o castagne, ma anche con la sua Zuppa inglese fatta di crema pasticcera, cacao e liquore, e con il coreografico Biscione reggiano, che richiama la figura di un serpente.
Un po’ di fame?
15 marzo 2019 – Prende il via oggi con la cucina ligure d’eccellenza la nuova collana di Mediavalue Edizioni TavoleDoc, una serie di guide regionali dedicate alla ristorazione di qualità attraverso ristoranti selezionati che propongono le loro specialità con una formula menu a prezzo fisso accessibile davvero a tutti. TavoleDoc Liguria 2019. L’anima e il gusto della Liguria(Mediavalue Edizioni, pagg.168, 10 euro) riunisce infatti, raccontandoli, trentadue ristoranti dell’intera regione dall’entroterra alla costa che, dal 15 marzo al 15 aprile e dall’1 al 31 ottobre, propongono menu completi dall’antipasto al dolce, compresi anche vino, bevande e caffè, con tre prezzi fissi a scelta: 35, 50 e 70 euro a persona, da gustare sia a pranzo che a cena (previa prenotazione), allo scopo di avvicinare sempre più persone alla cucina di qualità.
La guida è disponibile gratuitamente in tutti i ristoranti aderenti all’iniziativa e in numerosi hotel liguri, e in vendita sul sito ufficiale e sui canali di vendita di libri online. Il secondo volume, in uscita a fine ottobre, sarà dedicato alla Sicilia. Poi via via arriveranno tutti gli altri, in un prelibato itinerario gastronomico alla scoperta del gusto italiano. Quello vero.