Risotto allo zafferano, mortadella di fegato e pasta di grano monocco: apre nella suggestiva atmosfera dei Chiostri di San Barnaba il nuovo ristorante El Chiustrin, esclusivamente dedicato a piatti e prodotti tradizionali della cucina milanese, rivalutando soprattutto quelli antichi e poco noti. Realizzati con una scelta accurata delle materie prime, frutto di uno studio approfondito della storia della tavola milanese e lombarda, fornite da piccoli produttori locali selezionati: alimenti di cascina, di filiera corta o cortissima, spesso con certificazione bio e a km 0. Oltre alla produzione propria del ristorante stesso di alcune specialità, come la giardiniera, il paté milanese, il burro e il dado vegetale.
Il menù, variabile in base alla stagione, abbina le pietanze a una carta dei vini interamente lombarda, che spazia dalle bollicine della Franciacorta ai rossi di Valtellina fino ai sapidi bianchi dell’Oltrepo, in un percorso che parte dalle antichissime produzioni del Buttafuoco Storico e arriva fino alle recenti coltivazioni di Müller Thurgau lombardo.
Nel fascino del chiostro rinascimentale dell’ex quattrocentesco convento francescano, è imperdibile anche l’ura alégra, happy hour con buffet interamente milanese da abbinare a vini, birre artigianali e cocktail originali. E per chi nutre velleità culinarie, l’iniziativa “Chef per una sera” consente di mettersi ai fornelli in prima persona per i propri ospiti nella cucina professionale del ristorante e sotto la guida di un vero chef, con anche la possibilità di incontrare i produttori scoprendo con loro la storia e la nascita di un prodotto artigianale. EL CHIUSTRIN @I Chiostri di San Barnaba Via San Barnaba 48, Milano aperto dal martedì al sabato per aperitivo e cena www.ichiostri.net
Chi ha detto che tutto ciò che è buono fa ingrassare o, peggio ancora, fa male alla salute? Niente di più falso. Il mondo è pieno di cibi deliziosi e, a seconda di come sono prodotti, anche del tutto salutari. L’importante è sapere dove andare a cercarli. Io vi suggerisco tre nuovi indirizzi a Milano assolutamente da provare. Ne resterete sorpresi. E soprattutto molto, molto appagati…
I DOLCI E ALTRE SFIZIOSITA’, IL PROIBITO
L’altra sera, per esempio, ho preso un aperitivo. Che c’è di strano, direte? C’è che consisteva in un freschissimo Spritz rivisitato con spumante biologico e bergamotto (ma potevo anche scegliere lychee, passion fruit o Saint Germain). Ed era accompagnato da un sublime waffles salato con impasto vegano a base di farina di semi di lino, olio, semi croccanti misti e acqua, e farcito con salmone, rucola e crème fraîche. E di strano c’è anche che ero in pasticceria.
Eh sì, perché se pensate che in questi luoghi dolcetti e altre sfiziosità sane e salutari siano bandite, provate a fare un salto a I Dolci Namura, una chicca di pasticceria biologica che utilizza esclusivamente bio ingredienti di qualità in arrivo da piccole aziende agricole dell’intera penisola; e che tra le sue creazioni dolci e salate, rigorosamente fatte a mano, sfoggia anche una varietà di proposte vegane per le quali produce anche in proprio ingredienti particolarissimi come, ad esempio, il burro per frolle e brioches, a base di burro di cacao, olio e.v.o. e sciroppo di acqua e zucchero. E così, non solo bignè, cannoncini e torte di frutta risultano naturali, leggeri e sempre molto gustosi. Ma anche, per l’appunto, tutte quelle delizie salate di fronte alle quali io proprio non resisto: l’ottimo Spritz rivisitato è accompagnato da rustici caldi farciti in mille modi, brioches al prosciutto e waffles salati vegani in tre sfiziosissime varianti: rucola, crudo, mozzarella e pomodoro; rucola, pomodoro, marmellata di cipolla di tropea; rucola, salmone e crème fraîche.
I Dolci Namura Via Castelvetro 16, 20154 Milano Aperto da martedì a venerdì dalle 7.30 alle 20.30, sabato dalle 8.00 alle 20.00
IL PESCE, IL CLASSICO
Quindici antipasti di pesce. Monoporzioni, certo. Ma pur sempre quindici, che non è poco. Accompagnati ciascuno da birra artigianale e pane di produzione propria.
E’ stata questa la mia insolita cena a Ambaradan 2, singolare locale appena inaugurato dedicato esclusivamente al pesce. Anzi, agli antipasti di pesce. Perché che ci si vada a pranzo (cinque portate), all’aperitivo (sei portate) o a cena (quindici, per l’appunto) arrivano in tavola sempre e solo chicche di freschissima fauna marina che variano in base al pescato giornaliero: per questo il daily menu è scritto su una lavagna che campeggia sul muro tra lampadari realizzati con reti da pesca e scenografiche fotografie in maxi formato di molluschi e crostacei, e non si può variare.
Del resto, perché farlo? Le proposte sono estrosamente cucinate in soluzioni così appetitose da incontrare inevitabilmente il gusto di chiunque ami i prodotti del mare. Io, per esempio, ho apprezzato enormemente il calamaro ripieno di fiordilatte con crema di zucchine e alici, la capasanta con pistacchi di Bronte e frutta secca, e il gambero viola con melanzane arrosto e pomodori secchi. Ma ce n’è davvero per tutti i gusti: dal polpo arrosto con ‘nduja e burrata al tortino di spada con patate violette, dall’astice alla catalana con pesche allo spada crudo all’arancia. E poi, naturalmente, ricci di mare, totani, impepata di cozze, sarde a beccafico, e chi più ne ha più ne metta. Da gustare abbinando a ogni portata 5 cl di birra artigianale o 3 cl di vino, o in alternativa bevande di frutta di produzione interna dai sapori perfettamente accostabili.
La sorpresa arriva al momento del conto. Perché secondo la filosofia dei locali Ambaradan (c’è una pizzeria nella parallela via Castelvetro 20, e altri ristoranti monoprodotto sono già in previsione), si può scegliere autonomamente fra tre prezzi diversi, a seconda di quanto si sia rimasti soddisfatti. In pratica: il pranzo costa 15 euro, l’aperitivo 20 e la cena 60. Ma si può pagare il 10% in meno se il tutto viene ritenuto migliorabile, il prezzo stabilito se viene giudicato buono, il 10% in più se il giudizio è ottimo, maggiorazione che andrà al personale di sale come una sorta di gratifica. Geniale, no?
Ambaradan 2 Via Losanna 36, 20154 Milano Aperto da lunedì a domenica dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alla 1.00 di notte
IL SUPERFOOD, LA NOVITA’
Sapete cos’è il superfood? Sono tutti quei cibi naturali ricchi di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre, in pratica quello che serve al nostro organismo per mantenere energia e benessere. Chissà magari quanti ne mangiate senza neppure saperlo: mirtilli e salmone, fagioli neri e broccoli, avena e barbabietole. Altri certamente meno, come bacche, semi, alghe e cavolo nero.
Sta di fatto che in pieno centro ha aperto da poco un locale interamente dedicato, il Plato Chic Superfood, dove sono stata subito accolta con un paio di Veli, una creazione esclusiva del ristorante consistente in sfoglie sottili di farine speciali e sempre diverse, senza lievito né glutine, con ripieno dolce o salato fatto di superfood di stagione. Le farine particolari ricche di nutrienti benefici, come la teff, in arrivo da Etiopia ed Eritrea, e la moringa, indiana, sono una prerogativa di questo locale, così come germogli, semi, spezie, alghe, frutta e verdura per creare un sorprendente menù di piatti vegetariani e vegani, senza glutine, lieviti, nichel e lattosio, e tutti assolutamente stagionali. Insomma, venire qui per una prima colazione, un light lunch o un aperitivo serale è decisamente una food experience, assolutamente da provare. Magari non uscirete proprio sazi. Ma stavolta è proprio il caso di dirlo: “Tutta salute!”.
Plato Chic Superfood Via Cesare Battisti 2, 20122 Milano Aperto da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 22.30
Per una buona forchetta come me, varcare la soglia del Mercato Centrale di Milano è come, per un bambino, oltrepassare i tornelli del Luna Park. E addentrarsi in una giostra di appetitose botteghe artigiane dagli aromi irresistibili, dolci e salate, tradizionali e fantasiose. Da cui non si vorrebbe mai scendere, se non prima di avere sperimentato di tutto e di più.
Bella idea quella del Mercato Centrale, nato da una felice intuizione dell’imprenditore della ristorazione Umberto Montano, per restituire il meritato ruolo a selezionati artigiani del gusto. Recuperando, al tempo stesso, luoghi cittadini meritevoli di essere vissuti, in una rete di sinergie fondamentali per tutte le parti in causa. E riscoprire anche la funzione storica del mercato come luogo di incontro e aggregazione. Fondendo cibo e cultura grazie a una quantità di eventi gratuiti e aperti a tutti, che lo animano costantemente.
Tutti i festeggiamenti di Mercato Centrale
Eventi che da questo momento in poi si susseguiranno ancora più numerosi in occasione dei grandi festeggiamenti per il suo decimo compleanno, dopo il debutto fiorentino il 23 aprile 2014. Con dieci lunghi mesi di appuntamenti e progetti (tutti consultabili su 10anni.mercatocentrale.it) a sottolinearne percorso ed evoluzione, che si protenderanno fino alla fine dell’anno. E che terranno banco, ovviamente, nelle quattro sedi nazionali – Firenze, Roma, Torino e Milano, oltre a quella diversificata di Campi Bisenzio – uguali e diverse al tempo stesso. Perché ognuna di loro incarna storia, tradizioni e legame con il proprio territorio.
Ad aprire le danze sarà Torino con il festival Disquisito, dal 19 al 21 aprile, tre giorni di talk e incontri, masterclass e laboratori, degustazioni e assaggi. In compagnia, ovviamente, di cuochi, pasticceri, ristoratori e winemaker, ma anche scrittori, scienziati, attori, giornalisti e politici. E poi, via a una lunga serie di progetti artistici, editoriali, formativi, inclusivi, e, ovviamente, gastronomici, con masterclass, showcooking, talk, degustazioni e laboratori.
Grandi feste ufficiali anche in ognuno dei quattro mercati: aprile a Torino, maggio a Firenze, settembre a Milano, novembre a Roma.
In attesa di due nuove aperture d’eccezione. In autunno nientemeno che a Melbourne, in Australia, con artigiani italiani e non solo per diciotto botteghe del gusto, ristorante, pizzeria napoletana e distilleria. E a primavera 2025 a Bolzano, con quindici botteghe artigiane, fabbrica di birra artigianale, enoteca ad alta valenza territoriale, caseificio, ristorante e pizzeria.